Maurizio Blini- “Fotogrammi di un massacro”
(CIESSE Edizioni 2014- pag. 219- €uro 16,00)
Maurizio Blini è nato a Torino il 17 maggio 1959. Laureato in Scienze dell’Investigazione all’Università dell’Aquila ed ex poliziotto è scrittore, autore, compositore, musicista e sceneggiatore. 1 premio assoluto alla XIII edizione del Premio Letterario Internazionale “Trofeo Penna d’Autore” 2006 con il racconto “Il dottor AB”; 2 posto al premio letterario “Narratori in divisa” a tema “Racconti al buio”, edizione 2006, promosso dalla rivista “Polizia Moderna” con il racconto “Giulia”, (pubblicato in Bielorussia da Prajdzisvet nel 2012 e da Knigazbor nel 2013); in data 8 settembre 2012 si aggiudica il premio “Dalla realtà all’immaginario” a “I sapori del giallo”, rassegna di letteratura poliziesca e gastronomica edizione 2012, Langhirano (Parma); nel settembre 2013 è finalista della II edizione del premio di letteratura gialla- noir-spy Story “Mariano Romiti” (Viterbo).
La sua bibliografia comprende “Giulia e altre storie”- Ennepilibri Editore (2007), “Il creativo”- Ennepilibri Editore (2008), “L’uomo delle lucertole”- A&B Editrice (2009), “Il purificatore”- A&B Editrice (2011), “Unico indizio un anello di giada”- Ciesse Edizioni (2012), “R.I.P. (Riposa in pace) ”- Ciesse Edizioni (2013). È presente con i suoi racconti in molte antologie.
Immagini di un massacro.
“Fotogrammi di un massacro” il nuovo romanzo di Maurizio Blini, penetra in profondità, a livello stilistico e tematico, nell’interiorità dell’animo umano e della società, avvincendo e commuovendo il lettore. Torino è sconvolta dalle immagini di morte che fotografano la ferocia di una strage efferata e disumana: cinque donne sono state uccise atrocemente in un centro estetico cinese. Il caso si rivela immediatamente difficile e complesso, complicato ulteriormente dalla situazione tesa e lacerante vissuta dalla sezione omicidi della Questura torinese. I due investigatori elementi di spicco delle indagini torinesi, il commissario Alessandro Meucci e l’investigatore privato Maurizio Vivaldi, sono tagliati fuori dal caso. Il primo è stato trasferito ad Asti per incompatibilità ambientale e assegnato temporaneamente alla Digos, il secondo detenuto in carcere con l’accusa di omicidio. I due uomini e la loro squadra dovranno affrontare una doppia indagine: la prima li riguarderà personalmente come uomini e come poliziotti e porterà dolorosamente alla luce virtù e peccati, coraggio e paura individuali e dello stesso corpo di polizia, in cui risaltano dedizione, onestà, senso del dovere, apertura alla società e, contemporaneamente, carrierismo, pregiudizi, chiusura mentale, spirito di corpo che degenera in spirito di casta, la giustizia piegata alle esigenze della ragion di Stato e degli interessi politici. La seconda è una partita di caccia disseminata di false piste e trabocchetti, fuochi fatui che sembrano illuminare la verità per poi immergerla in un’oscurità beffarda. In un crescendo di tensione e inaspettati colpi di scena, Vivaldi, pur se recluso, grazie alla sua capacità di penetrare nell’anima umana e sociale, fornirà a Meucci la chiave per risolvere il caso, in un finale spiazzante e sorprendente, che chiude un’indagine, ma per l’investigatore privato detenuto se ne apre un’altra più dura e dolorosa che potrebbe salvarlo o perderlo definitivamente.
Maurizio Blini ha sicuramente scritto il suo libro più maturo, complesso e impegnativo. È riuscito ad amalgamare in una sintesi impeccabile gli elementi migliori del noir, del giallo e del romanzo epistolare, resa vivace, accattivante, appassionante, grazie a un linguaggio di taglio cinematografico intriso di musicalità che abbraccia il lettore e lo rende partecipe della storia, facendogli raggiungere apici di emozione e commozione, a volte quasi insostenibili. I personaggi sono incisi nel marmo delle pagine con acutezza e profondità, in un alternarsi di luci e ombre, ricchi di sentimenti, emozioni, passioni, che scorrono impetuosamente, infondendo loro vita e non pietrificandoli sul bianco dei fogli. I luoghi stessi del romanzo, Torino, Asti, il carcere militare di Santa Maria Capua Vetere a Caserta, la campagna astigiana non sono semplici cornici, ma autentici protagonisti con voci, colori, suoni, profumi che sciamano nel cuore e nella mente del lettore, in un turbinio di emozioni avvincente e struggente.
Claudio Ozella
Pubblicato il 2014-08-19 12:35:35.
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