Collages alla Gam di Torino
Dopo Metropolis e La città nell’immaginario delle avanguardie 1910-1920, la GAM ci propone ora un nuovo itinerario dal titolo “Collage/Collages dal Cubismo al New Dada” a cura di Maria Mimita Lamberti e Maria Grazia Messina.
Una mostra che vuole proporre ai visitatori una lettura storica della tecnica del collage nata dalla sperimentazione di Pablo Picasso e Georges Braque e proseguita dai futuristi italiani e dai dadaisti come mezzo più immediato per partecipare alle tensioni polemiche della contemporaneità. Un percorso che inizia dagli anni Dieci e si porta fino agli anni Sessanta del XX secolo, al fine di verificare la fecondità e la tenuta espressiva di una tecnica apparentemente banale ma nella realtà disponibile a sofisticate diffrazioni di significati. La mostra presenta molteplici applicazioni della tecnica del collage seguite nella sua evoluzione storica nel raffronto diretto con opere di artisti differenti. Lo stesso titolo “Dal Cubismo al New Dada” ne ribadisce l’ampio arco cronologico che si sviluppa attraverso ben 160 opere provenienti da collezioni pubbliche e private.
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André Breton, Lettre et collagea Jacques Valchè de André Breton, Janvier 1919, 1919. |
Pablo Picasso, Pipa, bicchiere, bottiglia di Vieux Marc, 1914.
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La mostra è articolata in diverse sezioni: Il collage. Una nuova tecnica e le sue varianti, che parte dal 1912 con l’invenzione del “palpier collè” che introdusse nel campo delle arti figurative un’ampia possibilità di prelievi dal quotidiano (giornali, carte da parati, bricolage) presenta lavori di Picasso, Braque, Gris, Severini, Maria Blanchard e Juliette Roche, Ivan Puni e Enrico Trampolini. Segue Le esperienze italiane: futuristi e metafisici, dove il collage viene considerato come componente dell’arte popolare e primitiva. Qui troviamo opere di Ardengo Soffici, Carlo Carrà, Primo Conti, Martinetti, Baldessari, Mario Sironi, Balla, De Pisis e Alberto Savinio. Nella sezione In Europa fra le due guerre: da Dada verso l’astrazione, risultano evidenti nel dramma politico tedesco le provocazioni dadaiste di Max Ernst, Hannah Hoch, Gorge Groz e Otto Dix, (anche se il nucleo principale ruota attorno alle opere di Kurt Schwitters), Klee, Hans e Sophie Arp e Alberto Magnelli. Nella parte riservata a I montaggi onirici del surrealismo, troviamo opere di Breton, Prevert, Penrose, Hugnet, Eileen Agar, Mirò, Ernst, Karel Teige. Nella sezione Le tempere ritagliate e “Jazz” di Henri Matisse, troviamo la nuova tecnica dedicata da Matisse al ritaglio e al montaggio di carte appositamente dipinte a tempera. Conclude la rassegna Il collage nel secondo dopoguerra, sezione nella quale gli aspetti più operativi della tecnica del collage sono quelli che più coinvolgono gli artisti. Troviamo tra le altre, opere di Appel, Jorn, Vedova, Villeglé, Kline, Rotella, Dubuffet, Burri, Scialoja, Afro, Turcato, Piero manzoni e Giulio Paolini.
Una esposizione imponente che mette ampiamente in risalto una forma espressiva di uno dei più significati movimenti artistici del Novecento.
www.gamtorino.it - www.fondazionetorinomusei.it
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Materiale |
Collages alla Gam di Torino |
saggistica |
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Autori |
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Mario T Barbero |
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Pubblicato su: Literary nr.9/2007 |
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