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Proposta per candidare TORINO Città Creativa dell’Unesco
Torino, 20 giugno 2014
On. Piero Fassino
Sindaco della Città di Torino
Caro Sindaco,
Mi induce a scriverTi la coincidenza di due fatti apparsi in questi giorni sui giornali.
Il primo è l’apprendere che a Fabriano si terrà dal 21 al 24 giugno prossimo il forum internazionale delle Città Creative, il club Unesco che riunisce le città del mondo «esemplari» per creatività in diversi campi (Musica, Letteratura, Folk Art, Design, ecc…). L’Italia – che pure rivendica giustamente titoli di primazia in molti campi - incredibilmente è presente solo con due città: Bologna per la Musica e Fabriano (auspice Francesca Merloni) per la Folk Art. E addirittura nessuna in un settore bandiera come la Gastronomia.
Il secondo fatto è scoprire che, una dopo l’altra, quattro librerie di Torino rischiano di chiudere per ragioni economiche e logiche immobiliaristiche. Una notizia di per sé non bella, ma che rappresenta comunque uno stimolo a una riflessione sul ruolo delle librerie indipendenti e della funzione stessa della libreria quale presidio avanzato nella diffusione della cultura sul territorio. Penso in particolare all’approccio del libraio verso il lettore, alla sua disponibilità ad ascoltarne e conoscerne le aspettative. È il punto su cui si gioca il vero valore aggiunto, quando oggi l’algoritmo di qualunque bookstore on line sa tutto dei nostri gusti e consumi e ci fa incontrare sempre il libro giusto.
Avendo come sempre a cuore la difesa e la valorizzazione di tutto quello che Torino ha fatto e fa per consolidare la propria identità d’eccellenza nel campo del libro e della promozione della lettura, ritengo che, a fronte di questo, sia plausibile e opportuno promuovere la candidatura di Torino a far parte delle Città Creative Unesco per la categoria Letteratura, accanto a Edimburgo (Scozia), Melbourne (Australia), Iowa City (Stati Uniti), Dublino (Irlanda), Reykjavik (Islanda), Norwich (Regno Unito), Cracovia (Polonia).
Trovo infatti che l’ingresso di Torino fra le Città Creative della Letteratura rappresenterebbe una significativa occasione permanente (e non legata a un titolo temporaneo) per stringere relazioni, approfondire contatti e scambi, conoscere scenari d’intervento nel campo culturale con città che presentano fra loro affinità e sintonie riconosciute a livello mondiale. E come tale possa rappresentare un network durevole per la condivisione di conoscenza e di modelli di sviluppo urbano.
Torino, sotto questo profilo, ha tutti i requisiti per entrare nel novero delle città più meritevoli a livello internazionale:
a. È stata nel 2006-2007 Capitale Mondiale del Libro, designata proprio dall’Unesco. Come ricorderai, la Fondazione per il Libro coordinò e promosse lungo l’arco dell’anno un programma di 848 eventi in città, in Piemonte e in tutta Italia, basato sull’idea del «linguaggio dei segni d’interpunzione» e arricchito da progetti innovativi e senza precedenti, come il grande happening del Bookstock al PalaIsozaki, il concerto letterario Volumi all’Idrogeno e soprattutto il Grand Re-tour: moderno e profetico Grand Tour attraverso le storiche città italiane alla ricerca del genius loci creativo di ciascuna di esse.
b. Torino dispone di una rete strutturale di promozione del libro con pochi paragoni, poiché schiera la potenza di fuoco di Salone, Salone Off, Portici di Carta, Scuola Holden, Circolo dei Lettori, rete delle Biblioteche Civiche, le tante librerie indipendenti, la rete delle Città del Libro partita proprio di qui grazie al Tuo impulso. Non si tratta quindi né di presenze episodiche o di eventi calati dall’alto, ma di autentici punti di riferimento permanenti che connotano in modo inconfondibile il mood della città e il suo clima culturale e creativo.
c. Manifestazioni come Portici di Carta e il Salone Off portano il libro e la lettura per le strade e i quartieri, a contatto con il grande pubblico: gli strati popolari, le periferie, i lettori occasionali e i non-lettori. Fanno un’azione di «apostolato» su un bene culturale immateriale che segue lo stesso metodo che il presidente del Fai Andrea Carandini propugna per la valorizzazione dei beni culturali materiali: partire dal basso, dal caso concreto. Perché «partire al contrario dalla totalità, quindi dall’alto, rischia di portare, al meglio, all’esibizione di spiriti belli».
d. Riflesso diretto di questo humus creativo è il folto panorama di scrittori e autori che la città offre alla scena letteraria e che si rinnova costantemente nelle generazioni. Un esempio per tutti, il recentissimo cenacolo di giallisti torinesi che si configura come una vera e propria «scuola» nella letteratura di genere.
Sarei lieto, per tutti questi motivi, se Tu potessi offrire il Tuo avallo ufficiale alla candidatura della Città a questa designazione Unesco.
Ho già preso contatto in via informale con il professor Giovanni Puglisi, direttore Unesco per l’Italia e buon amico personale e della Fondazione per il Libro, assieme al quale organizziamo a Palermo il premio Mondello. Egli, profondo conoscitore dei titoli di merito di Torino in questo campo, mi ha assicurato che la candidatura della città non avrà problemi ad essere presa in seria considerazione.
Sarà ovviamente necessario valutare i requisiti richiesti dalla candidatura; i termini e i passaggi per la formulazione e presentazione del dossier; a quale status dia diritto la designazione; quali siano infine gli oneri conseguenti alla nomina. Su questo, naturalmente, faccio affidamento sulle valutazioni Tue e degli organi amministrativi della Città, in particolare gli uffici preposti alle relazioni internazionali.
Sono certo che vorrai accompagnare la Fondazione anche in questa avventura, che mira soprattutto a rafforzare i risultati raggiunti finora e i traguardi che questa città è sempre chiamata a difendere con il lavoro e, appunto, con l’innovazione frutto della sua creatività.
Rolando Picchioni
Presidente
Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura
Mario T.Barbero
Pubblicato il 2014-06-20 11:45:46.
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