Ispirandosi ad una famosa frase tratta dal romanzo L’idiota di Dostoevskij “La bellezza salverà il mondo”, Berdjaev ne propone la spiegazione e ne dà una chiave di lettura con queste parole: «Trasfigurare e rigenerare realmente la natura umana è raggiungere la bellezza, che è anche la bontà ontologica. In effetti, quando il bene si compie realmente, senza limitarsi a un legalismo simbolico, si identifica con il bello. Il fine supremo è la bellezza della creatura e non il bene, che consente malgrado tutto l’impronta della legge. La bellezza salverà il mondo; perché la trasfigurazione del cosmo, il paradiso, il regno di Dio, rappresenta il suo compimento…». In sostanza, la definizione del “bello” come supremo atto di fede.
In questo trattato di Morandi, secondo l’autore la fede ha bisogno dell’arte, come l’arte necessità della fede. Su questo assioma Giacomo Morandi, sacerdote della diocesi di Modena-Nonantola e docente di Sacra Scrittura presso la Facoltà teologica dell’Emilia-Romagna e presso l’Istituto superiore di scienze religiose di Modena, ha posto le fondamenta di questo suo saggio, collegando la sua riflessione teologica con i mosaici della cappella “Redemptoris Mater” in Vaticano, realizzati da Marko Ivan Rupnik in occasione del Giubileo dell’anno 2000. In questo suo saggio, implementato da una vasta bibliografia divisa tra “Fonti antiche”, “Documenti del Magistero” e “Studi e ricerche”, Giacomo Morandi ci propone un metodo di ricerca della fede attraverso la visione dei mosaici di Rupnik. Nel testo vengono così alla luce i magici riflessi di un’opera che si rappresenta come un inno alla Bellezza e, nel contempo, come una vera e propria lezione di teologia. La cappella “Redemptoris Mater” è, insieme alla cappella Sistina e Paolina, una delle tre cappelle pontificie del Palazzo Apostolico Vaticano. E’ situata nella II Loggia, nella parte settentrionale del palazzo e in precedenza era conosciuta con il nome di “Matilde”. Le pareti erano ricoperte di velluti, mentre la volta a padiglione presentava una serie di decorazioni bicrome settecentesche unitamente a medaglioni in giallo dorato con le insegne del pontefice Pio VI. Nell’anno mariano 1987-1988 la cappella ha assunto il nome di “Redemptoris Mater”. Successivamente, in occasione della celebrazione del cinquantesimo anniversario sacerdotale di Giovanni Paolo II, il collegio cardinalizio ha donato al papa una somma in denaro che Giovanni Paolo II ha voluto devolvere per ristrutturare la cappella. I lavori sono iniziati nel 1996 e si sono conclusi il 14 novembre 1999 con il rito della Dedicazione presieduto dallo stesso Giovanni Paolo II e inaugurata alle soglie del Grande Giubileo del 2000.
Il libro è arricchito a centro testo da una serie di fotografie a colori della cappella, sia nelle vedute generali, sia nei suoi vari particolari.
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Recensione |
Bellezza. Luogo teologico di evangelizzazione |
saggistica |
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Autori |
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Giacomo Morandi |
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Edizione: Paoline Edizioni Milano 2009 |
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pp. 259 |
prezzo: € 17,00 |
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Recensione a cura di |
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Mario T Barbero |
Pubblicata su: Literary nr.10/2009 |
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