Con una prefazione/presentazione del Premio Nobel per la Pace ed ex Presidente russo Michail Gorbaciov inizia questo excursus di Gianni Puccio su “Il contributo occidentale alla civiltà russa”.
Giornalista, giurista, linguista, viaggiatore e “uomo business”: tutto questo (e molto altro) è Gianni Puccio, un uomo originale con un modo originale di porgere i suoi scritti e le sue esperienze letterarie al lettore. Come si può evincere da questo libro concernente il contributo occidentale alla civiltà russa. Persone che in un modo o nell’altro con la loro vita e le loro opere sono riuscite mirabilmente ad avvicinare se non a entrare nello spirito e nell’essere della civiltà della nazione russa. Dagli italiani in particolare, ma anche dai francesi, inglesi, polacchi e tedeschi, che hanno direttamente o indirettamente contribuito a fare conoscere usi, modi e costumi di una civiltà millenaria. Ed in molti casi sono riusciti addirittura ad incidere con la loro presenza sulla stessa civiltà del luogo. Il comune denominatore “Russia” è servito questa volta (e direi, ancora, visti i precedenti testi scritti da Puccio su argomenti attinenti) per mettere in grande risalto personaggi famosi che con la loro attività, il loro ingegno e la loro professione hanno lasciato un’impronta indelebile e duratura nella Russia e nel popolo russo. Personaggi i più vari, la cui elencazione ci porterebbe a riprodurre tutto il libro o, quanto meno, l’intero indice. Iniziando da Sant’Andrea, l’apostolo fratello di san Pietro che fu storicamente il primo pellegrino, si passa poi agli esploratori e viaggiatori, come Bering, Miller, Barberini, Da Collo; dai generali e ammiragli De Tolly, Igelstroem, Alessandro di Wuttemberg, Jean Victor Moreau, Siegen, Kruz.. E poi, dai famosi architetti come Aristotele Fioravanti (più conosciuto e osannato in Russia che in Italia), Giuseppe Bove, Rastrelli, Rinaldi, Quarenghi, Rossi, Le Blond e Cameron ad artisti e scultori quali: Clodi, Fabergé, Falconet, Canonica. Fino a giungere ai celebri scrittori: Alfieri, Diderot, Honoré de Balzac, Dumas, Stendhal, Romani Rolland, per proseguire con i geni della musica come Paisiello, Cimarosa, Verdi, List, Strass. Non mancano neppure in questa sorta di “dizionario enciclopedico della civiltà russa” alcuni italiani grandi interpreti della musica nel mondo e qui troviamo i nomi di Caruso, Tamagno, Schipa, Titta Ruffo, di Adelina Patti e di Giuditta Pasta le “Callas” dei secoli a cavallo tra Settecento e Ottocento. Questo libro tuttavia non si limita ad una fredda elencazione di nomi e vicende, bensì ci presenta molte di quelle che sono state le realtà politiche, sociali ed economiche russe dei secoli trascorsi, soprattutto all’epoca degli Zar, da Pietro il Grande alla Grande Caterina. Ma nel testo ci sono anche alcune particolarità piuttosto curiose come, ad esempio, che la famosa vodka, bevanda sacra dei russi pare sia di origini italiane!
Un libro da leggere tutto d’un fiato, talmente si susseguono a ritmo vertiginoso personaggi e vicende, favorito dalla scrittura lineare, ma accattivante e sapida di Gianni Puccio. Un testo gradevole e prezioso per i tanti e sempre tutti interessanti riferimenti.
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Recensione |
Alla corte degli zar |
saggistica |
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Autori |
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Gianni Puccio |
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Edizione: Paoline Edizioni Milano 2009 |
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pp. 360 |
prezzo: € 18,00 |
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Recensione a cura di |
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Mario T Barbero |
Pubblicata su: Literary nr.8/2009 |
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