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Il Siracide nella Bibbia è citato come “Ecclesiastico”, vale a dire “libro della Chiesa “. Il testo in oggetto contiene una parte relativa alla Traslitterazione dall’ebraico e dal greco, una compiuta introduzione e si completa con una Nota bibliografica e un Indice analitico dei nomi di persona e luogo con elencati i temi più significativi e le espressioni e le parole caratteristiche del Libro. Siracide è uno dei libri più lunghi della Bibbia con i suoi 51 capitoli riuniti in tre grandi parti, ripartite in sezioni. Il Libro del Siracide è strutturato nelle seguenti sezioni: la prima, dopo il prologo, si apre con un inno alla sapienza e con il legame tra sapienza e “timore del Signore”. Vi è poi il tema della prova e quello dei doveri verso i genitori e del pericolo dell’orgoglio e della superbia, della misericordia e della giustizia. La seconda sezione, traccia un quadro delle virtù e dei vizi che avvicinano o allontanano dalla sapienza. Nella terza sezione, vi sono massime e consigli per chi voglia mettersi sulla strada della sapienza. Sulla sapienza e sui benefici che ne derivano a chi la cerca si incentra la quarta sezione del Siracide, mentre la quinta sezione introduce il discorso della sapienza personificata. La sesta e la settima sezione, invece, propongono temi di varia natura: dai sogni ai viaggi, dalla giustizia ai falsi amici, dalle attività manuali alle malattie. In pratica, da Ben Sira viene passata in rassegna tutta la vita prima di arrivare al grande inno di lode a Dio creatore dell’universo, all’encomio dei grandi Padri di Israele e del sommo sacerdote Simone. Un libro con così tanti e vasti temi trattati che più dell’elencazione ciò che maggiormente conta sono le “linee di pensiero entro le quali si articola l’intero discorso e gli elementi significativi su cui esso si regge”. Un discorso che si può tentare molto semplicisticamente di racchiudere nei versi della “Vera Felicità” del Capitolo 14 (14,1-10): “Beato l’uomo che non ha peccato con le parole / e non è tormentato dal rimorso dei peccati. / Beato chi non ha nulla da rimproverarsi / e chi non ha perduto la sua speranza”. Un testo più che da leggere, da meditare e da conservare, per riproporlo a se stesso ed a chi vuole continuare a mantenere ben salda la propria fede cristiana. |
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Pubblicato il 2011-06-08 02:53:08.
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