Salvatore Vacca oltre ad essere stato insegnante di Lingua e Letteratura inglese è stato sposato con una pittrice (della quale è riprodotto un suo dipinto in copertina) ed in precedenza anche sacerdote per quasi un decennio. In questo suo libro Salvatore Vacca, “don Tore” com’è stato soprannominato dagli amici e dalle persone più in confidenza, si racconta.
La figura di questo “don Tore” generato da Salvatore Vacca è alquanto originale perché, con il suo modo dissacrante di fare e di agire, ci pone invariabilmente di fronte a tanti problemi spiccioli, di varia umanità, spesso trascurati, che solo un essere sensibile e perfettamente immedesimato nell’animo altrui riesce a cogliere fino a farsene carico. Purtroppo tutta questa imponente mole di “carità cristiana”, che l’Autore (nella veste di “don Tore”) elargisce a piene mani durante i suoi anni da prete, viene vanificata dalla grettezza (e dal pettegolezzo) di alcuni suoi superiori al punto da costringerlo ad abbandonare l’Ordine sacerdotale. Un’autobiografia che coinvolge e lascia nel lettore molte domande e solo poche risposte su come dovrà comportarsi un sacerdote che intenda compiere la sua Missione “vivendola” in mezzo alla gente e non solo ponendosi come un Totem da venerare. Ciò che in fondo è accaduto a Salvatore Vacca: un magnifico sogno tutto d’un tratto interrotto da un brusco risveglio. |
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Pubblicato il 2011-06-08 04:45:50.
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