Franco Brusa- “QUELLI CHE…HANNO FATTO IL PILONETTO”
(Pietro Pintore Editore-Torino 2011- pagg. 59 €10,00)
“Una comunità è un gruppo di individui che condividono lo stesso ambiente, formando un gruppo riconoscibile con storia e tradizioni…”.
Queste parole del Presidente dell’Associazione Culturale “Pilonetto Insieme” Raffaele Marcuccio sono già di per sé sufficienti per definire e presentare questo scritto di Franco Brusa, uscito nel mese di maggio 2011 per i caratteri delle Edizioni Pietro Pintore di Torino.
In questo suo breve volume, Franco Brusa ha voluto ricordare e onorare alcuni personaggi (purtroppo non più fra noi) che hanno dato risalto e che hanno contribuito in notevole misura al processo evolutivo del Borgo. L’Autore ha volutamente scelto quaranta personaggi che, seppure in diversi ambiti, hanno operato e hanno avuto come requisito principale di essere stati residenti del Pilonetto.
Un Borgo per chi non ne fosse appieno a conoscenza ed io, lo confesso, sono uno dei tanti nonostante sia un torinese puro sangue, che ricopre l’ansa che il fiume Po compie all’altezza delle Molinette e il cui centro è considerato in piazza Zara.. Località dove è ubicata la chiesa parrocchiale dedicata alla S.S. Vergine Addolorata. I confini del Borgo sono compresi e ben delimitati dal fiume Po a ovest, mentre a nord sono segnati all’incirca dal Ponte Isabella. A est il confine arriva fino alle prime pendici della collina, mentre a sud si collega al rio che scende da Cavoretto. Va rilevato che in effetti orbitano sui servizi pilonettesi anche un’ampia zona a sud, forse fino al Fioccardo, e buona parte della popolazione di Cavoretto.
Il lavoro svolto per l’occasione da Franco Brusa, tra l’altro autore di altre pubblicazioni sull’argomento, ci porta a conoscere figure eccezionali, troppo spesso obliate, che in diverso modo hanno “costruito la storia” della attuale comunità pilonettese. Personaggi cha vanno dallo statista Carlo Vincenzo Ferrero di Roasio al Re di Sardegna e figlio di Carlo Emanuele III, Vittorio Amedeo III di Savoia che, tra l’altro, nel 1773 ordinò il
rifacimento della strada collinare che collegava Torino a Moncalieri. Poi, Carlo Alberto di Savoia che fece realizzare un omnibus a più carrozze trainato da cavalli e scorrevole su rotaie, con percorso dalla reggia di Torino in piazza Castello all’ingresso reale del palazzo moncaleriese, grazie al quale il Pilonetto ebbe un servizio ferroviario fino alla fine degli anni’40, con fermate “Pont Isabella” e la “Pè ‘d.Caorét”.E poi, ancora, Michele Bert che fece edificare a sue spese il Santuario del Pilonetto, con la chiesa dell’Addolorata e l’annesso monastero. Singolare fra le molte, la figura del Bert, che nonostante l’apporto dato sotto diverse forme al Borgo ed al quale alla sua morte è dedicata una cripta nella chiesa Maria Ausiliatrice di Torino, di lui non esiste in loco una lapide marmorea che ricordi il suo nome e le sue opere. Tra i quaranta personaggi richiamati dall’Autore, fra gli altri, vi sono pittori come Alberto Pasini e lo scultore Cesare Reduzzi. Il medico e realizzatore della costruzione dell’Asilo infantile Alessandro Volante, il Presidente del Comitato Esecutivo per la costruzione del predetto Asilo e la palazzina che ospita dal 1911 la struttura per l’infanzia pilonettese donata da Giovanna Borgnana Picco. Inoltre, Carlo Daviso di Charvensod, “ingegnere della Provincia di Cuneo”, Maurizio Brusa, Alessandro Olivero e Mario Marini che diedero lustro allo “Sport Club Pilonetto”. E poi, ancora, dall’eroe della resistenza Franco Balbis, fucilato nel 1944 al Poligono del Martinetto a Torino, all’impresario teatrale Giuseppe Erba nel cui Borgo è tutt’ora operante il “Teatro Erba” gestito dalla figlia Germana e dal marito Gian Mesturino.
Un excursus che sarebbe troppo lungo riportare ma che, del suo Borgo, il nostro Autore ci dà l’esatta fotografia con queste parole conclusive: “…Sul suo territorio praticamente non esistono attività industriali, mentre trovano posto un centro per disabili, una casa Oz, una casa di riposo per anziani, tre asili nido, due asili infantili, scuole elementari e medie e vi è stata anche una casa della donna cieca. Senza contare che, a un tiro di schioppo, sono accessibili un centro traumatologico, una maternità, un grande ospedale, le Cliniche Cellini e Bidone e numerosi centri diagnostici”.
Naturalmente per avere un quadro completo di queste personalità che hanno fatto il Borgo, sarà sufficiente dotarsi del testo curato con passione e competenza da Franco Brusa.
Mario T. Barbero
Pubblicato il 2011-06-12 12:39:27.
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