Il design di Roberto Talaia e l’arte di Ugo Nespolo
sfidano le Quattro Dimensioni
di Mario T. Barbero
Lo “SVASO” è un oggetto-opera di Roberto Talaia, architetto e imprenditore torinese. Oggetto che supera i limiti del design stesso e si trasforma in una sorta di scultura cinetica, che trasferisce il perpetuum mobile delle masse e delle forme. Un non vaso, o meglio, un vaso che non contiene dove contengono tutti gli altri; come lui, un’anima protesa verso il mondo, con tutta la sua intensità, sereno e forte come un ulivo.
Roberto Talaia designer per piacere, nonché imprenditore edile, esprime il suo essere attraverso opere come SVASO. L’idea è nata durante i suoi lunghi viaggi in auto, fra una riunione e la supervisione di un cantiere mentre, come dice lui, “si rilassa la mente”. Ecco com’è nato lo “SVASO”: una spirale che sfida lo spazio, che contiene solo sul bordo superiore, che osa con un materiale plastico (il polipropilene), colorato, cromato, illuminato. Un pezzo di design che ben esprime il suo essere estroverso e predisposto alla sperimentazione. Ogni sua realizzazione, architettonica, studio d’interni e giardini, ristrutturazione, è connotata dalla ricerca di nuovi materiali e soluzioni, dall’accostamento di colori e specchiature, dal non fermarsi di fronte ai limiti tecnici od omologazioni.
“SVASO” è l’opera che Talaia propone come punto d’entrata del suo sentire: semplice da comprendere, immediato come la sua forma ed il suo volume, i suoi infiniti colori; non si ferma, dunque, a proporlo nel mondo del design, ma lo offre agli amanti dell’arte, a chi considera l’espressione del sé più importante della produzione seriale. Nascono così le sculture che Ugo Nespolo ha realizzato per doBEdo Italian Innovation e “SVASO”: interpretazioni inedite che sorprendono per efficacia comunicativa. In questo “sogno” che Roberto Talaia ci affida, i suoi
Svasi, colorati-cromati-illuminati, pare quasi si protendano dal terreno verso l’infinito e nel contempo, appaiono fungere da tranquillizzanti “sospensioni” estetico-architettoniche, attive e contestualmente metafisiche, rispetto a tutto quanto esorbita il mondo fisico e vi incombe dal “più in alto”. Cosa siano destinati a contenere gli Svasi risulta come un enigma da decodificare da capacità immaginifiche che sono riposte in molti di noi, in grado di venire finalmente riportate alla luce grazie ad una sollecitazione intellettiva ed emozionale come quella proposta da
Roberto Talaia.
Ugo Nespolo il grande artista cosmopolita che il mondo invidia all’Italia, ha accettato la sfida di Roberto Talaia ed é proprio nella singolarizzare di dieci Svasi di Talaia, che Ugo Nespolo ha prodotto un’operazione artistica di grande spessore. Decenni di storia artistica (che raccolgono il testimone da quella dei millenni precedenti) ai massimi livelli sono stati posti da Ugo Nespolo al servizio di un messaggio
assolutamente innovativo di design, a confermare come l’estetica proceda con logiche codificabili secondo canoni ineludibili da quando esiste il gusto del bello.
Sogno e realtà, elaborazione mentale ardita ed eccellente qualità dell’oggetto prodotto: questo si propone di essere e, in realtà, è lo “SVASO” di Roberto Talaia, presentato a Venezia, il 30 giugno a Palazzo Grassi, in venti esemplari unici (dieci per colore e finiture e dieci perché trasformati in sculture dal maestro Ugo Nespolo), grazie alla curatela di Paolo Turati.
(Per maggiori approfondimenti: www.dobedo.it -Referente: doBEdo
Italian Innovation – Vera Malvicini 3470396617 info@dobedo.it)
Pubblicato il 2011-07-08 11:55:55.
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