Riccardo Marchina – “L’agenzia dei segreti precari”
(Neos Edizioni 2011-pag.141-€14,00)
Riccardo Marchina è un giovane scrittore emergente (è nato a Torino nel 1972), ma già affermato in campo letterario per alcuni pregevoli lavori, come La piazza della zingara (sempre con i caratteri della Neos Edizioni). Nel corso della sua attività ha conseguito importanti riconoscimenti letterari, fra cui la Menzione speciale del premio “Arte città amica” (2010) per il romanzo La piazza della zingara e per lo stesso lavoro ancora inedito si è classificato terzo nel premio della Presidenza della Repubblica “Amico rom”. Nel 2008 ha vinto il Premio Superga della città di Torino. Sempre nel 2008 si è classificato secondo nel premio “Amico rom” di Lanciano con il romanzo inedito La zingara e l’alchimista, mentre nel 2007 è arrivato secondo con il racconto Drabarimòs. E’ inoltre autore di Bricandera (2007) e di numerose inchieste fra cui Allah e i Pokemon. Collabora con il periodico “Corriere di Chieri”.
E veniamo ora a questo ultimo lavoro di Riccardo Marchina dal titolo L’agenzia dei segreti precari, un romanzo che ci presenta uno spaccato di vita attuale e di mondi lontani ma anche di integrazione (tema, questo, ricorrente spesso nei libri di Marchina). Una storia che annovera personaggi appartenenti a quelle fasce più deboli della popolazione, come il vasto mondo degli interinali, dei disoccupati, degli extra comunitari, dei licenziati e dei neodiplomati o dei laureati alla ricerca di una occupazione. La narrazione nella quale si intrecciano le vicende dei protagonisti principali: Cesare, Raffaella, Khalid e Aisha, ha per palcoscenico una città, Torino, che l’Autore definisce non a torto come “la città più occidentale del Medioriente”. E proprio nella Capitale Subalpina si svolge questa sorta di giallo che ha come location l’ambiente del lavoro con tutti i problemi connessi, ma pure altre questioni che ci riguardano e, soprattutto, quella società che ci circonda e che l’Autore riesce in modo molto efficace a rappresentare in tutte le sue sfumature, anche in quelle meno edificanti.
Un libro da leggere e da interpretare come un “Vademecum” sul mondo del lavoro: quello meno idilliaco, bensì quello più tormentato e a tratti brutalmente realistico di oggi giorno. Un libro sul “sociale”. Vicende che a una visione superficiale parrebbero sfociare in episodi apparentemente irreali, quasi fantastici, da pura “storia in giallo”. Invece lo scopo principale del romanzo di Marchina (interpretando le intenzioni e le aspettative dell’Autore) è quello di rapportarsi e di addentrarsi in quella parte di mondo così prettamente aderente alla realtà attuale, in modo da mantenere vivo l’interesse e l’attenzione del lettore, anche quello meno smaliziato o solo più distratto, su argomenti così pregnanti e ricchi di contenuti. Il libro è contenuto in una trama scorrevole e avvincente, che mette chi legge nella condizione di apprezzare il prezioso lavoro di cesello (ma stringente e incisivo) messo in atto dall’Autore che non si stanca di richiamare l’attenzione su un argomento di grande importanza e di estrema delicatezza che è alla base della storia: la necessità impellente di avere un sempre e più saldo concetto di cosa si deve intendere per “integrazione”. Fattore e definizione non solo ristretti a chi si trova in queste situazioni, ma condizione che deve interessare e che si auspica trovi sempre più applicazione pratica se vogliamo sperare in un futuro migliore. Da parte di noi tutti, naturalmente!
PS: E’ recentissama la notizia del conseguimento da parte di Riccardo Marchina del 1° premio "Amico Rom" nella Sezione romanzi del racconto lungo, ancora inedito, dal titolo Le sigarette di Janos.
Mario T. Barbero
Pubblicato il 2011-11-05 07:11:39.
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