Luca Buggio- “La danza delle marionette”
(“La Riflessione”-Davide Zedda Editore- pagg. 387-€ 20,00)
Il libro di Luca Buggio, al suo esordio in campo letterario almeno per quanto si riferisce alla narrativa, pone subito davanti al lettore due dei più grandi interrogativi che scuotono il genere umano: fin dove può arrivare il bene e dove inizia quello che già è male.
Il protagonista di questo romanzo, il Vampiro Argus nel bene come nel male si proietta e mette a raffronto i due grandi enigmi dell’umanità e per fare ciò si riporta nel mondo attuale, nelle vicende degli umani appunto, così intrise di storie “terrene” e con i loro piccoli-grandi problemi, le loro inevitabili bassezze materiali, i loro incubi e i loro fantasmi di un presente/passato sempre e costantemente in agguato.
Pertanto, questo romanzo “La danza delle marionette” sta a parafrasare e contemporaneamente a “scandire” in un certo qual senso il tempo dell’essere dei personaggi principali che attorniano le gesta di questo particolare vampiro: così, alla presenza di Argus si intrecciano le vicende dei co-protagonisti nelle figure di Kerry, di Galinder, di Malakith, tutti riuniti e danzanti in una sorta di Ronda del Sabba.
Va detto che Luca Buggio, ingegnere e con una passione per il teatro, con questa sua opera prima ha inteso scandagliare le fonti dell’inconscio, cimentandosi con un argomento molto arduo e delicato e alquanto fuori dal consueto, anche se la letteratura (specialmente quella di matrice tedesca e anglosassone) ci parla ultimamente e forse fin troppo spesso di vampirismi e compagnia bella! Il nostro Autore, invece, si è limitato (si far dire) a proporci un racconto dalle forti tinte, ricco di simbolismi e di richiami, senza tuttavia debordare dal buon gusto e senza compiacersi di quella parte di horror che inevitabilmente è retaggio di questo genere letterario. E’ quindi da lodare il coraggio di Buggio che ha voluto affrontare con questo sua fatica, senza indugio e quasi con intento provocatorio, l’arduo compito di scavare nell’inconscio per penetrare nei profondi meandri dell’animo umano. Con risultati sorprendenti e altamente efficaci. Originale e appropriato poi il richiamo ad ogni inizio di capitolo ai testi sacri, come a documentare vieppiù il legame o la dicotomia tra il bene e il male.
Come si diceva, si tratta di un libro difficile ma che va, comunque, letto e interpretato nel suo più ampio significato.
Mario T. Barbero
Pubblicato il 2011-12-02 05:18:00.
Questa pubblicazione è stata richiesta 684311 volte.