NOTIZIA, COME, PERCHE’
Il vecchio e il nuovo nell’immaginario collettivo
Il clima, caldissimo e insopportabile dell’estate scorsa, ora fa i capricci con la stagione autunnale, ma il caldo, quello simbolico è legato a tutte quelle notizie negative che ci hanno accompagnato in questo periodo.
Ad esso, possiamo aggiungere quello che sarà il freddo, sempre simbolicamente parlando, nei confronti di una politica che, nelle aspettative della gente, dovrebbe essere in grado di rivoluzionare tutto quanto c’è stato di negativo.
La fiducia, tuttavia, va sperimentata alla luce dei fatti e, certamente, quanto capitato negli avvenimenti passati non è stato un buon viatico per alimentarla.
A questi sentimenti, purtroppo, si sono accavallati i disastri naturali causati per lo più dall’incuria, dalla trascuratezza e dalla burocrazia, con il risultato di volersi distanziare ancora di più da quanti hanno governato in precedenza.
Anche perché adesso si aspettano quelle soluzioni una volta impensabili, ma che vedono in prima linea la necessità della ricostruzione: c’è un po’ tutto da rifare, dai ponti, alle strade ferrate, dalle scuole ai mezzi di trasporto ,alla capacità di rimettere un po’di ordine dappertutto.
In questo contesto la morale sembrerebbe essere l’ultima risorsa da mettere a posto, ma in realtà è la prima a dover essere considerata perché ovunque si riscontrano delle pecche.
Deficienze strutturali riscontrabili anche nell’istituzione ecclesiastica.
Una bufera, quasi quotidiana, rilevata da quella stampa scandalistica affamata di notizie e di scandali, per offuscare quel sentimento religioso ereditato da una cultura e da un’educazione trasmessa di generazione in generazione.
Non è una novità per nessuno.
Probabilmente tutto questo capitava anche ieri, solo che oggi i mezzi di comunicazione a disposizione amplificano i messaggi negativi e portano a conoscenza quei fatti scandalistici, una volta insospettabili.
In questo modo si acuisce un disagio relazionale e si amplifica quel senso di solitudine tipico dei nostri tempi.
Chi ne fa di più le spese sono i giovani e gli adulti non più giovanissimi.
I primi , si isolano, preferiscono chattare, rimanere anonimi e non cercare come sarebbe giusto per la loro età, la compagnia dei loro coetanei.
I secondi, invece, non riescono ad abituarsi ad un’evoluzione costante nei costumi e nelle mode e trovano sempre più difficile il rapporto specie con l’altro sesso, anche perché si è creata con l’età, una barriera di diffidenza.
Ecco perché il turpiloquio, la trasgressione, la moda eccentrica, l’uso di sostanze dannose per la salute, il vizio dell’alcool e altre “ pensate “ legate a una forma d’amore passiva, inanimata.
E’ notizia vecchia l’apertura di quella casa di bambole sexy per soddisfare le perversioni e la solitudine della gente.
Una moda che dagli Stati Uniti è passata in Francia ed ora approda anche da noi.
Il prezzo di tutto questo?
Esagerato nell’illusione che, con il denaro, tutto è possibile e risolutivo.
Le uniche vere bambole, che siano di pezza, di bachelite o di altro materiale, erano e sono i giochi di quelle bambine che covano in sé quell’istinto materno che ha donato madre natura anche per il regno animale.
Le bambole sono anche un presidio medico- terapeutico in grado di aiutare le piccole pazienti che hanno la sventura di soggiornare nelle strutture sanitarie.
Al di fuori di questi schemi, forse inizia a delinearsi una nuova patologia.
Attribuibile, in questi casi, alla disastrata mentalità del pressapochismo e della miseria di una civiltà che non è più tale.
Renato Celeste
Pubblicato il 2018-10-02 07:54:51.
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