NOTIZIA COME PERCHE’
Certe notizie ci fanno riflettere sul significato della nostra esistenza
Belle alcune notizie del mese scorso.
Una , si riferisce ad un neurochirurgo canadese che, in procinto di dover operare un bambino affetto da idrocefalia, alla sua legittima paura, gli fa coraggio accogliendo di operare prima di lui, il suo orsacchiotto (di pelouche).
Detto e fatto, il medico svolge la sua opera come se dovesse fare un intervento vero e, in tale modo, il piccolo è entrato sereno in sala.
Ora, ad intervento felicemente concluso, anche l’orsacchiotto sta nel lettino insieme al suo padroncino.
Una storia vera, da libro Cuore, che si legge anche in quella di Francesca Fioretti, la compagna dello sfortunato calciatore della Fiorentina Davide Astori deceduto qualche mese fa a soli trentun anni, causa una inspiegabile malattia cardiaca.
La società decide di onorarne la memoria e ritira per sempre il numero tredici che
Identificava la maglia del capitano della squadra.
Quasi fosse un presagio, nella partita giocata recentemente dalla nazionale italiana contro quella della Polonia , Biraghi, il giovane calciatore della maglia gigliata al quale Astori aveva fatto da tutor, ha segnato il goal della vittoria quasi a tempo scaduto e l’ha dedicato proprio al suo capitano Davide Astori.
La vicenda, tuttavia, prosegue con un altro risvolto umano questa volta portando in causa la giovane vedova Francesca che dice: “ dovevamo camminare insieme, fino a perderci, invece siamo soli tutti e due. C’era una vita possibile per me e per lui. Ora, per me almeno, ce n’è un’altra che è Vittoria la bambina che rappresenta la vita che continua…”
Alla tristezza del ricordo di chi non c’è più, il dono di un piccolo essere per continuare a sperare e a lottare, che porta il nome che è tutto un simbolo: Vittoria, che un giorno aprirà il salvadanaio che i suoi genitori avevano riempito con i loro sogni.
Le belle notizie proseguono con il testamento (riportato in un libro appena pubblicato, da Rizzoli) dello scienziato Stephen Hawking, affetto da sclerosi laterale amiotrofica, scomparso il 14 marzo ultimo scorso che si pone, “ le mie risposte alle grandi domande “.
Il grande fisico dei “ Buchi Neri “, ritenuto dal pubblico lo scienziato più famoso del mondo, ha fatto ricerca fino all’ultimo utilizzando il suo computer nonostante fosse stato costretto a stare su una sedia a rotelle.
Nel suo libro-testamento, Stephen afferma tra l’altro : “ ho dato il mio contributo alla comprensione dell’universo, ma esso sarebbe vuoto se non fosse per le persone che mi amano: senza di loro, ai miei occhi, tutta la sua meraviglia perderebbe di significato “.
Un messaggio di amore rivolto anche alla sua famiglia e ai suoi figli, ma soprattutto un motivo di riflessione per un laico che si aspetta delle risposte a delle grandi domande.
Sono quegli interrogativi che ognuno di noi, presto o tardi, si pone nel corso della vita.
Sono le aspettative di chi cerca un significato della sua esistenza.
Renato Celeste
Pubblicato il 2018-10-25 10:33:37.
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