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Giovedì 29 novembre 2018 ore 18
MARCHIO RIBELLE.
Il Tatuaggio siberiano: quando l’arte incontra la letteratura.
Incontro con Nicolai Lilin, scrittore e artista tatuatore
in dialogo con Luca Beatrice, curatore della mostra TATTOO. L’arte sulla pelle
MAO Museo d’Arte Orientale
via San Domenico 11 – Torino
Ingresso libero fino esaurimento posti disponibili.
Tagliandi omaggio in distribuzione a partire da mezz’ora prima dell’evento.
IMMAGINI IN ALTA della mostra al link
https://drive.google.com/open?id=1sJV-pAPqCgN_lm6B_JPSC2Ni7mbsxQxV
Dall’esperienza di tatuatore a quella di scrittore, passando per il disegno.
Nicolai Lilin racconta con Luca Beatrice, storie, credi, simbologie e significati dei tatuaggi siberiani, tatuaggi ricchi di codici complessi e dalle tecniche che lo contraddistinguono.
Lo scrittore Nicolai Lilin, autore di nove romanzi a partire da Educazione siberiana uscito nel 2009, disegna tatuaggi che sottolineano le origini della sua cultura, con ampio uso di simbologie pregne di significati fortemente identitari e comunitari. Più volte Lilin ha dichiarato la propria contrarietà rispetto alla “moda” del tatuaggio giovanile che non si pone poi troppo il senso di una scelta, invitando chi offre il corpo a un’immagine di essere sicuro di ciò che l’immagine stessa significa e rappresenta. Marchio ribelle si intitola l’ultima sua prova letteraria, dove appunto ribadisce la non casualità di certi segni con i quali sarebbe meglio non giocare.
Nicolai Lilin è uno scrittore russo, di origine siberiana, nato nel 1980 a Bender, in Transnistria (stato indipendente riconosciuto oggi come Repubblica Moldava, ma all’epoca facente parte dell’Unione Sovietica). Scrive in lingua italiana. Lilin è il suo pseudonimo da scrittore, scelto in omaggio alla madre dell’autore, Lilia. In russo infatti Lilin significa “di Lilia”. Il suo vero nome, così come riportato all’anagrafe italiana, è Nicolai Verjbitkii.
Nel 2004 si trasferisce in Italia. In Piemonte prima, tra Torino e Cuneo. Dal 2010 vive e lavora a Milano.
Nel 2009 pubblica per Einaudi Educazione siberiana, il suo romanzo d’esordio, scritto direttamente in italiano, che diventa subito un caso editoriale ed è stato tradotto in ventiquattro lingue.
L’interesse su questo romanzo arriva anche al mondo del cinema: il premio Oscar Gabriele Salvatores ha diretto la trasposizone cinematografica di Educazione siberiana.
Lilin scrive della guerra in Cecenia come nessuno aveva ancora fatto, trasformando quel conflitto nello specchio di tutte le guerre contemporanee, iper tecnologiche, disumane. Il romanzo nel 2010 vince il Premio Minerva per la “Letteratura di impegno Civile” ed il Premio “La Magna Capitana” di Foggia ed è finalista ad altri tre premi letterari.
Lilin ha pubblicato, tra gli altri, Caduta Libera (2010), Storie sulla pelle (2012), Il serpente di Dio (2014), Il tappeto di Boschi (2015), Spy story love story (2016), Favole fuorilegge (2017), Marchio ribelle (2018), scrive per La Repubblica e L’Espresso, ha una rubrica su XL di Repubblica e collabora con altri magazine.
Nel 2011 fonda un progetto culturale a Milano, Kolima Contemporary Culture, e nel 2013 un laboratorio di disegno e tatuaggio a Solesino (in provincia di Padova) chiamato Marchiaturificio.
Dal 2012 tiene un corso di scrittura creativa a Milano allo IED (Istituto Europeo di Design), negli ultmi anni ha collaborato come designe con varie aziende collabora anche con l’Università di Tiro Strategico Tadpoles Tactics.
Luca Beatrice è nato a Torino nel 1961.
Critico dʼarte, docente all’Accademia Albertina e allo IAAD di Torino, nel 2009 ha curato il Padiglione Italia alla Biennale di Venezia.
Ha pubblicato volumi e saggi sulla giovane arte italiana, tra cui Nuova Scena (G. Mondadori, 1995), Nuova Arte Italiana (Castelvecchi, 1998), la monografia dedicata a Renato Zero, dal titolo Zero (Baldini Castoldi Dalai, 2007).
Eʼ autore del libro Da che arte stai? Una storia revisionista dellʼarte italiana (Rizzoli 2010) e del volume incentrato sul rapporto tra musica e arte Visioni di suoni (Arcana 2010), mentre nel 2011 ha curato con Marco Bazzini Live! (Rizzoli 2011) e realizzato Gli uomini della Signora (Dalai 2011), un omaggio alla “sua” Juventus.
Nel 2012 ha pubblicato per Rizzoli Pop. L’invenzione dell’artista come star e nel 2013 Sex. Erotismi nell’arte da Courbet a YouPorn (ed. Rizzoli). A novembre 2014 Barney Edizioni presenta Write on the Wild Side, una raccolta di suoi articoli scritti dal 2007 al 2014. Il 12 marzo 2015 è uscito Nati sotto il Biscione, L’arte ai tempi di Silvio Berlusconi (ed. Rizzoli). Nel maggio del 2016 ha pubblicato Per i ladri e le puttane sono Gesùbambino. Vita e opere di Lucio Dalla (Baldini&Castoldi) e a settembre il volume ROBOT. Il grande atlante visivo sul robot, dall’antica Grecia alle intelligenze artificiali (24Ore Cultura). Nell’autunno del 2017 per Baldini Castoldi scrive ZERO, la biografia di Renato Zero con prefazione di Marco Travaglio. A maggio 2018 per Mondadori pubblica il suo ultimo libro, Canzoni d’amore. Collabora con i quotidiani Il Giornale e Tuttosport.
E’ stato Presidente del Circolo dei Lettori di Torino da settembre 2010 a luglio 2018.
Tra le ultime mostre curate: Easy Rider. L’arte della motocicletta come arte, Reggia di Venaria, Warhol&Friends. La New York degli anni ’80, Palazzo Albergati, Bologna,
London Shadow. La rivoluzione inglese da Gilbert&George a Damine Hirst, Gallerie d’Italia- Palazzo Zevallos, Compagnia Intesa Sanpaolo, Napoli, Pollock e la Scuola di New York, Complesso del Vittoriano, Roma.
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CALENDARIO PROSSIMI INCONTRI
INGRESSO LIBERO fino a esaurimento posti disponibili
Martedì 15 gennaio 2019 ore 18
La magia del tatuaggio. Storie, poteri e spiritualità
Con Alle Tattoo, tatuatore.
Il tatuatore Alessandro Bonacorsi, conosciuto dal pubblico internazionale con il nome Alle Tattoo, sarà ospite al MAO per approfondire temi sul tatuaggio legato alla magia e alla spiritualità.
Il tatuaggio visto come una forma di comunicazione moderna e come forza dell’anima e della mente tra medicina e fanatismo.
Giovedì 31 gennaio 2019 ore 18
Il suono del tatuaggio. Dai ritmi tribali ai ritmi contemporanei
Con Fabrizio Vespa, giornalista ed esperto musicale.
Un excursus sul legame tra l’evoluzione del tatuaggio e la musica.
Due linguaggi artistici a confronto e l’analisi dei loro intrecci e reciproche interazioni, dalla musica rituale alle applicazioni digitali per i tatuaggi sonori.
Martedì 5 febbraio 2019 dalle ore 10 alle 13.30
Tattoo. L’arte sulla pelle...in sicurezza. Istruzioni per l’uso
Rischi, prevenzione, consapevolezza.
Convegno a cura dell’ISS, Istituto Superiore di Sanità di Roma
Relatori: Dr. Alberto Renzoni, Dr.ssa Antonia Pirrera dell’ISS
in collaborazione con la Dr.ssa Manuela Agnello e il Dr. Marco Fontana dell’Arpa Piemonte.
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TATTOO. L’arte sulla pelle
La mostra - Artisti contemporanei, tatuatori e tatuati, opere e personaggi del passato si mescolano e dialogano in un percorso suggestivo, che guida il pubblico in un viaggio e una riflessione sull’uso sociale, culturale e artistico del corpo.
Nell’antichità il tatuaggio è visto come il marchio degli sconfitti, siano essi schiavi o malfattori, o rievoca la ferocia dei barbari come i Pitti e i Germani che premono minacciosi sui confini dell’Impero.
Quest’aura di ribrezzo, estraneità e fascinazione nei confronti del tatuaggio viene evocata e ampliata nel Settecento, quando i navigatori europei che raggiunsero il sud-est Asiatico e l’Oceano Pacifico, entrano in contatto con popoli che suscitano sorpresa, ammirazione o disprezzo, perché praticano in maniera estensiva il tatuaggio. La stessa parola “tattoo” ha origine polinesiana (in italiano mediata dal francese tatouage) viene introdotta in occidente dal navigatore James Cook. Proprio l’incontro/scontro con queste lontane popolazioni costituisce un momento decisivo nell’elaborazione dell’immaginario nei confronti del tatuaggio e di una tessitura simbolica in cui precipitano insieme esotismo e costruzione culturale del “selvaggio”.
La mostra ripropone alcuni passaggi cruciali in cui l’Occidente si nutre di rappresentazioni dell’altro, focalizzando l’attenzione su popoli che praticano in maniera estensiva il tatuaggio e che influenzeranno fortemente la cultura e l’arte contemporanea.
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MAO Museo d’Arte Orientale - Via San Domenico 11, Torino
Il Museo Un viaggio in Oriente. Oltre 2200 opere provenienti da diversi Paesi dell’Asia, dal IV millennio a.C. fino al XX d.C., raccontano cinque diversi percorsi per cinque diverse aree culturali: Asia meridionale, Cina, Giappone, Regione Himalayana, Paesi Islamici dell’Asia. Culture millenarie distanti e poco conosciute si avvicinano al pubblico. Il MAO, invita ad un viaggio affascinante di scambio, scoperta e conoscenza.
Info t. 011.4436927 – e-mail mao@fondazionetorinomusei.it - sito www.maotorino.it
Facebook MAO. Museo d’Arte Orientale
Orario mar-ven h 10 -18; sab-dom h 11 – 19; chiuso lunedì. La biglietteria chiude un’ora prima.
Tariffe Intero € 10, ridotto € 8, gratuito fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte
Ufficio stampa Raffaella Bassi t. 011 4436919 | 340 3739197 raffaella.bassi@fondazionetorinomusei.it
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Raffaella Bassi
Comunicazione, Web e Ufficio Stampa - MAO Museo d’Arte Orientale
Fondazione Torino Musei
Via San Domenico 9
10122 Torino
T. +390114436919
F. +390114436918
e-mail: raffaella.bassi@fondazionetorinomusei.it
mario t. barbero
Pubblicato il 2018-11-27 05:10:34.
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