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CONGRESSO NAZIONALE DELLA STAMPA: IL PIEMONTE VOTA IL 2 E 3 DICEMBRE
Domenica 2 e lunedì 3 dicembre si eleggono i delegati che porteranno la voce dell’Associazione Stampa Subalpina al XXVIII Congresso nazionale della Stampa Italiana, in programma a Levico Terme (Trento) dal 12 al 14 febbraio 2019.
Il Piemonte esprimerà 12 delegati professionali e 7 delegati collaboratori.
Si vota - DOMENICA 2 DICEMBRE 2018, dalle 10 alle 20 - LUNEDI’ 3 DICEMBRE 2018, dalle 9 alle 13
nei seggi allestiti in ogni provincia: - ALESSANDRIA - c/o Provincia di Alessandria - Palazzo Ghilini - Piazza Libertà 17 - ASTI - c/o La Stampa - Corso Alfieri 234 - BIELLA - c/o Il Biellese - Via Don Minzoni 8 - CUNEO - c/o La Guida – Via Antonio Bono 5 - NOVARA - c/o Provincia di Novara – Palazzo Natta - Piazza Matteotti 1 - VERBANIA - c/o VcoAzzurra Tv - Via Montorfano 1 - Verbania Fondotoce - VERCELLI - c/o Ascom - Via Duchessa Iolanda 26 - TORINO - c/o Stampa Subalpina - Corso Stati Uniti 27 (pian terreno)
Possono votare tutti gli iscritti alla Subalpina, collaboratori e professionali, purché già iscritti alla data del 5 giugno 2018 ed in regola con le quote 2018.
Chi non è in regola con il pagamento delle quote, per esercitare il diritto di voto dovrà regolarizzare la sua posizione. Potrà farlo entro le ore 10 di giovedì 29 novembre presso gli uffici della Subalpina, a Torino, in corso Stati Uniti 27, oppure con un versamento bancario o postale. Per informazioni sulle modalità telefonare allo 011.562.33.73 oppure scrivere a uffici@stampasubalpina.it
Dopo tale scadenza, sarà ancora possibile regolarizzare la quota direttamente al seggio ma soltanto in contanti o con assegno bancario.
Se per motivi di lavoro o familiari l’elettore non potesse presentarsi alla sezione di appartenenza, potrà comunque votare in un altro seggio. Dovrà, però, chiedere il cambio agli uffici della Subalpina (corso Stati Uniti 27 - 10128 Torino, tel. 011.562.33.73; fax: 011.53.91.29, mail: uffici@stampasubalpina.it) oppure direttamente al responsabile del seggio in cui si presenterà.
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LE LISTE
I PROFESSIONALI (scheda verde) possono esprimere fino a un massimo di 9 preferenze nell’ambito di una sola lista. Queste le liste:
INSIEME PER LA SUBALPINA Alessandra COMAZZI Stefano TALLIA Silvia GARBARINO Maria Paola ARBEIA Marco BO Marco BOBBIO Gianpaolo BOETTI Luis CABASES Domenica “Mimma” CALIGARIS Beppe GANDOLFO Diego LONGHIN Cristina MAZZARIELLO
GIORNALISTI INDIPENDENTI Marco CARAMAGNA Gerardantonio COPPOLA Erica DI BLASI Barbara FERRERO Alberto FUMI Vera GANDINI Gianluca MARCHETTI Chiara MASIA Raffaele SASSO Marco SCARZELLO Adriano TORRE Paolo VARETTO
I COLLABORATORI (scheda gialla) possono esprimere fino a un massimo di 5 preferenze nell’ambito di una sola lista. Queste le liste:
INSIEME PER LA SUBALPINA Maria Costanza CANDI Silvia DE FRANCIA Michele D’OTTAVIO Cristina INSALACO Roberto PARISI
GIORNALISTI INDIPENDENTI Alberto ACQUAVIVA Elisa BERGAMINO Enrico COCCIULILLO Gianni DIMOPOLI Ezio ERCOLE Franca GIUSTI Paolo MANNA
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PENSIONATI AL VOTO
Domenica 2 e lunedì 3 dicembre si svolgeranno anche le elezioni per il rinnovo del Direttivo del Gruppo giornalisti pensionati del Piemonte (5 colleghi da eleggere), che resterà in carica per il prossimo triennio, e per scegliere i delegati al VII Congresso dell’Unione nazionale giornalisti pensionati (4 colleghi da eleggere), che si svolgerà a Roma, dal 22 al 24 gennaio. Il voto avverrà in concomitanza con le elezioni per i delegati al XXVIII Congresso nazionale della stampa italiana: i pensionati troveranno negli stessi seggi la SCHEDA AZZURRA dove dovranno scrivere di loro pugno i nomi dei candidati (tre preferenze per i delegati al congresso e tre preferenze per i membri del Direttivo). I colleghi che volessero impegnarsi in prima persona nell’attività sindacale sono invitati a segnalare al presidente del Gruppo giornalisti pensionati, Antonio De Vito, presso gli uffici della Subalpina, la loro disponibilità a candidarsi. La commissione elettorale compilerà, su segnalazione del presidente del gruppo, gli elenchi dei candidati che saranno esposti fuori dai seggi elettorali.
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PROGRAMMI ELETTORALI
INSIEME PER LA SUBALPINA CONGRESSO: L’UNITA’ DELLA CATEGORIA PER USCIRE DALLA CRISI Viviamo un continuo pesante attacco per cancellare diritti e ruoli fondamentali: quello dei cittadini ad essere informati e quello dei giornalisti come strumento di democrazia. La spinta politica a sostituire la “domanda” e l’inchiesta con le poche battute di un Tweet si lega drammaticamente alla crisi, che in dieci anni ha cancellato migliaia di posti e occasioni di lavoro in giornali, radio, televisioni, siti web. Limitare l’autonomia e l’indipendenza dei giornalisti italiani è parte di un progetto di sostituzione nella dialettica del Paese: passare della voce collettiva a quella singola, per estromettere chiunque voglia dare strumenti per ragionare. Sfruttare in modo improprio le nuove forme di comunicazione per orientare il pubblico, facendo leva sui malesseri senza l’obbligo di dare risposte praticabili. Il nostro ruolo di difesa di principi della Costituzione, dell’articolo 21 e delle regole di una convivenza democratica non è mai stato minacciato come ora nella storia dell’Italia Repubblicana. Imprese editoriali che stentano a trovare modelli di business sostenibili, potere politico che quotidianamente punta a scavalcare il ruolo della mediazione giornalistica, penalizzando le voci critiche, occupando il Servizio Pubblico Radiotelevisivo e minacciando di abolire l’Ordine dei Giornalisti come ritorsione verso la “stampa ostile”. Il quadro è questo. Il rischio concreto è che anche l’Italia si avvii sulla strada percorsa da altre nazioni europee, come la Polonia e l’Ungheria, dove la libertà di informare è stata pesantemente limitata. Questa è la situazione generale nella quale ci avviamo al congresso della Federazione della Stampa, in programma a febbraio 2019 a Levico Terme. Autonomia dai poteri e dignità della professione dovranno essere i temi attorno ai quali sviluppare una riflessione che dovrà coinvolgere l’opinione pubblica del Paese. Se tutti noi sappiamo che la libertà dell’informazione è un presidio fondamentale in una società democratica, dobbiamo avere allo stesso modo la capacità di trasmettere quest’idea fuori dalle redazioni e dai nostri mondi tradizionali. Il presupposto è che l’autonomia della categoria continui a poggiare su basi solide. Ci riferiamo, anzitutto, agli istituti economici, minacciati anch’essi dalla crisi del settore. Lo sforzo dei vertici di Inpgi e Casagit per allargare la platea contributiva, assicurando una sopravvivenza di lungo periodo agli istituti, dev’essere sostenuto con forza e senza esitazioni: mai come oggi chiuderci all’interno dei nostri recinti significherebbe rassegnarci alla sconfitta. Così come dovremo sostenere la proposta di riforma dell’Ordine, sotto attacco con il malcelato desiderio di causare un “effetto domino” che travolga noi, la nostra professione e il nostro ruolo. Allo stesso tempo crediamo debba essere sostenuto l’impegno assunto dal gruppo dirigente della Fnsi ad aprire la vertenza con gli editori, confermando come obiettivo primario un Contratto che offra anche la garanzia dell’inclusione, capace cioè di portare all’interno del perimetro delle regole i collaboratori strategici, oggi parte insostituibile nella realizzazione dei giornali. È stata importante la firma del contratto Uspi per l’editoria on-line e per la stampa locale. Il modello inaugurato in Piemonte alla metà degli anni Novanta con il riconoscimento di un’intesa specifica per le testate locali si è affermato anche a livello nazionale: retribuzioni adeguate alla dimensione economica delle imprese, ma parità di diritti tra tutti i giornalisti. Centinaia di colleghi che lavorano nelle testate digitali potranno avere piena dignità professionale e, allo stesso modo, nella carta stampata si porrà fine all’anomalia dei contratti grafici con i quali sono stati inquadrati negli ultimi anni decine di colleghi. Tutto questo mantenendo inalterate le condizioni economiche e normative per chi è già dipendente. Non esistono più alibi per chi non vuole rispettare le regole. Siamo convinti che nel dibattito congressuale il Piemonte possa e debba portare l’importante patrimonio di idee maturato nell’ultimo decennio di gestione unitaria della Subalpina. Della nostra capacità di anticipare i tempi con i contratti per la stampa locale abbiamo già detto. Molta attenzione negli ultimi tempi è stata posta al tema del lavoro autonomo. “Pressbox”, il coworking che abbiamo aperto all’interno di Toolbox, rappresenta il punto di arrivo e al tempo stesso di partenza di un percorso che ci auguriamo lungo. Punto di arrivo, perché la scelta di questo spazio è stata il frutto di una riflessione lunga, che ci ha portati a preferire un luogo di “contaminazione professionale” rispetto a un’isola riservata esclusivamente ai giornalisti. E punto di partenza, perché ci auguriamo che la condivisione degli spazi possa essere lo stimolo per una nuova elaborazione professionale e sindacale da parte dei free-lance. Occuparsi delle nuove figure professionali non vuol dire, poi, dimenticarsi di quelle tradizionali. La nascita del gruppo Gedi conferma la nostra regione in una posizione centrale nel panorama editoriale italiano. In questi anni l’atteggiamento della Subalpina è stato di rispetto per l’autonomia dei Cdr e al tempo stesso di disponibilità a sostenerne l’azione. Un impegno che intendiamo confermare, perché la presenza editoriale nella nostra regione non venga ridimensionata. Il tema riguarda anche Tuttosport, che vanta una distribuzione marcatamente nazionale, con sette centri stampa in tutta Italia, e il cui ruolo dev’essere difeso. Perché il settore riparta è, tuttavia, necessario che affluiscano nuove risorse: la direttiva sul copyright approvata dal Parlamento Europeo rappresenta la spinta iniziale per stabilire il principio secondo il quale la produzione dei contenuti dev’essere pagata e che le grandi piattaforme non possono diffonderli non sostenendo alcun onere. L’elenco delle istanze da rappresentare sarebbe ancora lungo. Aggiungiamo quella dei colleghi degli uffici stampa pubblici e privati: l’evoluzione normativa rende sempre più difficile l’applicazione del contratto Fnsi-Fieg in questi ambiti, ma è necessario insistere per ottenere al più presto la definizione di figure professionali che riconoscano la specificità del lavoro giornalistico. Ci siamo riconosciuti quattro anni fa nel gruppo dirigente emerso dal congresso di Chianciano e pensiamo che sia necessario proseguire con il cammino avviato, a partire dalla conferma del Segretario Generale Raffaele Lorusso e del Presidente Giuseppe Giulietti. Auspichiamo che intorno a questa proposta nasca una maggioranza ampia, a partire dai colleghi che come noi si riconoscono nel manifesto di “Controcorrente”. Mai come in questo momento le divisioni possono esserci fatali. L’unità tra i nostri Istituti ed Enti e tra le diverse sensibilità della categoria è fondamentale, perché il giornalismo italiano abbia un futuro. Noi lavoreremo per questo e per questo chiediamo il consenso ai colleghi. INSIEME PER LA SUBALPINA
GIORNALISTI INDIPENDENTI UN CONGRESSO VERO DI GIORNALISMI PER GIORNALISTI Ci presentiamo per chiedere alle colleghe ed ai colleghi un voto per il rinnovo della FNSI, la federazione nazionale della stampa italiana: dalle venti regioni verranno espressi delegati che indicheranno la nuova dirigenza sindacale nazionale. Per dovere di cronaca bisogna registrare che alcune associazioni regionali di stampa hanno già svolto le elezioni: proliferano listoni unici ed eletti con tre voti (non è un modo di dire, proprio tre voti di numero!). In Piemonte ci sarà invece competizione, che è il sale di ogni momento elettorale. Siamo infatti consci, non da ora, di rappresentare colleghe e colleghi che ancora sono orgogliosi del loro lavoro, per molti una missione, nella fertile dialettica, ma sempre con lo sguardo rivolto alla categoria e soprattutto ai nostri referenti e cioè i fruitori dei media, nella accezione più allargata. Coloro che sono più addentro alle questioni sindacali potrebbero rilevare una incongruenza nella presenza di due schieramenti che operano nella stessa maggioranza della federazione a Roma, e anche nell’Ordine e nell’Inpgi. Ebbene, prima di tutto bisogna rilevare che non è stato sempre così: anni di tenzoni elettorali, alcune al calor bianco, tenendo sempre la barra dritta, ci hanno permesso di veder raggiunti obiettivi che noi consideravamo imprescindibili, quando altri ritenevano velleitari e forse anche “eversivi”. L’attenzione alla libera professione, la valorizzazione degli uffici stampa, pubblici e privati, le specializzazioni, la rete che incominciava a muovere i primi passi, in una parola la declinazione al plurale della nostra professione, finalmente sono patrimonio comune e consolidato. Una coscienza di categoria, conscia delle proprie caratteristiche di servizio pubblico e attenta alle responsabilità che ne conseguono, deve vedere necessariamente una unità d’intenti in un panorama liquido anche delle professioni più consolidate. Il lavoro dipendente è patrimonio da conservare, nella consapevolezza che altre oramai sono le piste battute dagli operatori dell’informazione e, quindi, la rappresentanza deve essere conseguente. In un momento storico di oggettiva crisi dei corpi intermedi, un’azione onesta di ricerca di rappresentatività nuove potrà essere la strada maestra non solo per la professione giornalistica. “Ho appena il tempo di scrivere, dove volete che trovi il tempo di pensare”, così Honoré de Balzac in un suo motto di spirito che però, ancor più oggi, rischia di essere la cifra di un climax dove la velocità della rete diventa tallone d’Achille dell’informazione, e la velocità, sempre foriera di errori, può essere parzialmente compensata da una forte preparazione tecnica unita a tutele sindacali reali. Un’altra ragione della presenza dei Giornalisti indipendenti è la caratteristica dei nostri candidati: non solamente perché motivati e preparati, provenienti dal mondo dei giornalismi sino alle ultime “sperimentazioni”, ma per la volontà caparbia di volersi mettere in gioco, umilmente, cercando prima di capire e poi agire. Siamo convinti che una forte rappresentanza dei Giornalisti indipendenti, insieme con gli alleati di altre regioni, potrà rappresentare quello stimolo per meglio operare i necessari cambiamenti che la categoria chiede ai propri rappresentanti nazionali. Cambiamenti ed innovazioni che la segreteria nazionale uscente ha intrapreso, ma che necessitano di energie fresche, volontà ferree e disposizione all’ascolto. Noi proporremo con forza al congresso una maggiore attenzione nei confronti dei collaboratori (nella accezione comune del termine), che sono la spina dorsale dell’informazione italiana, sia nella veste di interni alle redazioni, e quindi dipendenti de facto, e sia come liberi professionisti: l’equo compenso non rimanga sulla carta ma si traduca in dignitose retribuzioni; alcuni scandalosi “compensi” dovrebbero umiliare chi li propone, non chi li riceve. Vorremmo, inoltre, che il congresso rivedesse la desueta bipartizione professionali e collaboratori (qui nella accezione sindacale), non solamente per questioni nominalistiche o di stile, ma perché è superata dalla realtà. Chiederemo che i pubblicisti siano finalmente tolti da quella riserva indiana dei cosiddetti collaboratori, con rappresentanza risibile negli organismi sindacali, che è inversamente proporzionale alla reale portata nelle redazioni, negli uffici stampa, nel web: anche su questo si giocherà la credibilità di un sindacato inclusivo ed attento ai mutamenti. Abbiamo raccolto centinaia di firme per presentare le due liste, con una risposta appassionata, carica di aspettative: non abbiamo formule e rimedi alla Dulcamara, ma sicuramente siamo determinati e consci del ruolo che vorrete ritagliarci. Dobbiamo far sentire più forte la nostra voce a Roma, nella segreteria, nella giunta, nel consiglio nazionale, perché il Piemonte possa ritagliarsi lo spazio che merita nel consesso delle associazioni sindacali delle altre regioni. Sapremo meritarci la vostra fiducia e considerazione. Ezio Ercole - Presidente GIORNALISTI INDIPENDENTI
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ELEZIONI PER IL CONGRESSO FNSI: CANDIDATI, MODALITA’ PROGRAMMI http://www.stampasubalpina.it/pdf/elezioni.pdf
PER CHI DEVE REGOLARIZZARE LE QUOTE http://www.stampasubalpina.it/pdf/quote.pdf
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