ANALISI E FATTI SOCIALI
Alcuni pensieri suola società in cui viviamo
Ad un certo punto della propria vita sorgono i primi interrogativi e dubbi.
Dubbi che si riferiscono al mistero della nascita e a quelli della morte.
Argomenti lontani quando si è più giovani e si ha la prospettiva di una vita ancora lunga: detto semplicemente, non ci si pensa proprio.
Si fanno progetti , si costruiscono castelli, si pensa al lavoro, alla carriera: magari anche alla famiglia, ma per quello c’è sempre tempo!
Poi, capita all’improvviso un qualcosa che va storto: una malattia, ad esempio, propria o dei propri cari, allora si torna sui pensieri di sempre: chi sono io ? Quale sarà il mio destino ? etc.
Ecco perché incominciano i ripensamenti e si scopre come possa essere importate avere una famiglia e degli affetti.
Ecco perché si comprende come la felicità ( come sostengono anche gli ultimi recenti studi psicologici) non é agganciata al denaro, al volere tutto e subito, ad emarginare chi non è più produttivo.
Si sostiene che la nostra società e così e allora bisogna adeguarsi a questo modello, ma non sempre è vero
Il denaro e soprattutto il lavoro, sono mezzi reali, ma non si può finalizzare il tutto al mero guadagno per stare bene.
Invece, si sostiene che chi non ha soldi non può neppure curarsi.
Non è vero: chi non ha mezzi ricevere le stesse cure, la stessa attenzione
di chi passa davanti, allungando la mano ai disonesti che se ne approfittano, ma in realtà cosa possono offrire di diverso ? ?
Magari un intervento clinico in tempi più brevi ( si, ma non quelli a rischio della vita) e un servizio alberghiero più sofisticato.
Tuttavia, chi prende un treno arriva a destinazione anche se viaggia in seconda anziché in prima classe.
Sono i genitori che viziano i figli, basta che non “ rompano “.
Allora c’è il regalo materiale, altro che quello legato alla tradizione ( come per le comunioni, le cresime etc), l’abito alla moda, la vacanza, il telefonino nuovo etc.
Le mamme e i papà di una volta non ci sono più e quando si diventa vecchi si finisce in qualche squallida struttura con tutte le scuse possibili (lì ti curano, ti danno le medicine, dei pasti regolari, mentre noi dobbiamo lavorare e non possiamo starti dietro).
Altro che sacrifici.
Questo è il modello di oggi.
Un avvenire triste che non sarà confortato da affetti sinceri.
Un società per vecchi che difende la sua condizione e non molla agli altri quanto ha di suo, perché finché hai soldi, anche i figli e i parenti ti rispettano …poi, non si sa: tanto a loro, cosa serve avere questo quello ?
A questo punto uno capisce, iniziano i rimpianti e cerca i correttivi…ma se ha dato prima, con il cuore, sicuramente avrà un ritorno sempre con il cuore.
E, guarda caso, molte delle patologie degli anziani, partono proprio dal cuore e dalla mente.
Forse , quando si prova, si capisce che la NOSTRA SOCIETA’, rispecchia questo modello che può essere sempre corretto.
Renato Celeste
Pubblicato il 2019-03-30 05:48:37.
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