NOTIZIA, COME, PERCHE’
Il fenomeno sociale del “ Ritorno “ quale nuovo modello di vita
Quando verrà letta questa rubrica ,le notizie saranno state molte in riferimento agli avvenimenti accaduti nello scorso mese di settembre.
Anzitutto il terremoto politico, l’incertezza del futuro, i consueti problemi legati al lavoro, gli omicidi,i femminicidi, gli infanticidi, i fatti più strani.
Notizie e fatti troppo noti per essere ripresi e commentati di nuovo.
Eppure , ci sono sempre delle novità.
Quelle di cui non si parla quasi mai perché si pensa, a torto, che siano ininfluenti.
Eppure, hanno una loro logica e un profondo motivo di riflessione.
Mi riferisco ad un fenomeno che possiamo definire di “ ritorno” .
Un ritorno al passato, alla valorizzazione di quello che si pensava ormai trasformato, inutile, perso per sempre.
E lo stupore è grande se si pensa che sta diventando il pensiero dominante dei giovani.
Di quella generazione, cioè, che si pensava perduta ed invece sta tornando sui suoi passi perché apprezza quanto fatto per lei
Chi si è allontanato da casa per cercare fortuna ed una vita migliore, a volte infatti torna indietro, lasciando posti sicuri per intraprendere un percorso già segnato dai suoi genitori o dai suoi nonni.
E’ la nostalgia del passato, delle feste tradizionali del natale,dei doni di poco valore, ma di grande affetto , perché dati con quel poco che si aveva a prezzo di sacrifici e di rinunce.
Un’atmosfera calda, avvolgente: il contrario del grigio ripetitivo dove conta più quello che si ha che quello che si é.
Tutto questo, nell’intento di valorizzare un patrimonio che si era lasciato,andando lontano, nell’illusione di fare delle carriere, avere delle avventure stimolanti.
Poi, come nella parabola del “ figliol prodigo “, si capisce quanto si è perduto e si torna ad apprezzare quello che si aveva e si comprende il valore della famiglia e la vita di relazione.
Non è la descrizione di una pagina del libro cuore, ma la realtà di persone che nel tornare a casa, mettono a disposizione un’esperienza maturata altrove, e una nuova cultura.
Così rivediamo dei novelli contadini, degli imprenditori turistici, degli agricoltori che sanno utilizzare con una tecnologia rinnovata le proprietà gestite dai loro genitori che avevano come fine principale il benessere dei figli.
Nel compiere questo nuovo importante passo, c’è la voglia di fare bene, ricca di quelle manifestazioni impensabili in un contesto urbano, allo scopo di valorizzare quanto si è ricevuto.
Aprendo le cronache dei giornali che dedicano spazio a questi nuovi personaggi, o vedendo certi servizi televisivi, si capisce quanto sia valido questo fenomeno del “ritorno “, sia da un punto di vista sociale, sia sotto il profilo economico.
Socialmente parlando , si arricchisce la tradizione, la solidarietà attiva, la sfera affettiva, mentre per quanto riguarda l’aspetto economico, si valorizza un territorio, attraverso il lavoro concepito, in modo nuovo e più produttivo con l’ausilio della tecnologia e di una rinnovata capacità imprenditoriale.
Il “ ritorno “ poi, è in grado di influenzare la sfera affettiva, prima abulica, ripetitiva, scandita dal calendario e dal miraggio del denaro.
Ora per quanti hanno abbracciato questo modello di vita è diverso : si sono arricchiti di quei valori ritenuti retaggio del passato, quando l’asse portante era la famiglia e la sfera affettiva.
Renato Celeste
Pubblicato il 2019-09-29 02:28:35.
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