NOTIZIA, COME ,PERCHE
Un pensiero nel mese che ricorda i nostri defunti
Un appuntamento annuale che, specie nei piccoli centri ,è motivo di riunione di famigliari spesso lontani da quei luoghi dove avevano trascorso la loro infanzia.
Poi, le vicende della vita, la ricerca di fortuna, quella del lavoro, spesso distaccano i figli che si allontanano , ma sentono sempre quel richiamo legato ad un passato e a dei ricordi , ricchi di nostalgia.
Una nostalgia, che non può essere l’indifferenza per delle persone conosciute per le quali si nutrono ancora dei sentimenti affettivi.
Un affresco triste, eppure gioioso, nell’incontro di chi c’è ancora, che chiede di te, dei tuoi progressi e si complimenta per i tuoi successi o la tua nuova famiglia.
Il rito si conclude al camposanto ed è MOTIVO di riflessione: chissà quando toccherà a me, dopo il grande afflusso di persone (se sono stato uno noto) al mio funerale, chi si ricorderà di me?
Invece, a volte neppure un fiore, una preghiera.
Ecco, la notizia, quella che tutti gli anni nei primi giorni del mese di novembre è sempre di grande attualità.
Il resto conta poco: il governo, le tasse, lo spread,le liti, le pensioni, i vitalizi, gli affitti, gli immigrati, gli anziani…
Già gli anziani !
Chi si ricorda di loro se non sono più produttivi ?
Chi li va a trovare , spesso con grande premura e non vede l’ora di andarsene ?
Andare: già, ma dove!
Ecco il vero problema in questo ritorno: tanto baccano, sindaci che si fanno in quattro per far trovare i cimiteri in ordine , strade pulite magari bitumate per chiudere i buchi dell’asfalto perché non hanno mai i soldi per tutto.
Quindi, tante strette di mano e sorrisi( più o meno sinceri).
Poi, l’oblio !
Mesi e mesi, con nessuno a ricordare chi non c’è più, tranne chi non si è mai rassegnato alla perdita del proprio famigliare.
I fiori appassiscono presto, i lumini se non sono artificiali (che tristezza) si spengono:
rimangono quelli finti e, a volte, qualche persona povera di spirito, li porta pure via.
Il ritorno: lo immaginavamo così ?
Meglio meno ipocrisia e più fede.
A me, fanno pena quelli che si professano non credenti celebrando( per loro volere) i funerali con il solo rito civile facendo spargere le loro ceneri senza custodirle in un luogo come il camposanto.
Penso che sia meno triste, ma più gioioso, pensare a qualcuno che possa deporre un fiore, magari recitando una preghiera dove il nostro caro o il nostro amico riposa:
sarà solo un ricordo ma è quello che vale tutto l’anno.
Renato Celeste
Pubblicato il 2019-10-30 09:40:52.
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