ANALISI E FATTI SOCIALI
L’importanza del dialogo nelle relazioni sociali
L’importanza del dialogo in una famiglia, diventa un fondamentale per una corretta fase evolutiva dei figli ed è un fatto che il modo di vivere contemporaneo, sembra voler ignorare quanto già predetto dai padri fondatori della psicoanalisi .
Eppure le relazioni sociali e famigliari poggiano sul contatto diretto tra le persone,ma sembra che tutto sia fittizio ed inutile perché il tempo per parlare si riduce sempre di più.
Ognuno, quando rincasa, si chiude nel suo cerchio e delega ad altri mezzi il compito di coprire questo spazio così necessario per comprendersi, capirsi, aiutarsi.
Anche la medicina insiste nell’affermare la validità di questo bisogno per la salute stessa di ognuno di noi e sembra che, poter dialogare ,rappresenti davvero la panacea per evitare certi malanni.
Le colpe si attribuiscono solitamente ai “mass media” (guai guardare la televisione quando si mangia, pena difficoltà digestive) ai telefonini,ai Tablet o ai Pc ( anche il papa, recentemente, ne ha stigmatizzato l’abuso), ma in realtà ci si isola volutamente per stare tranquilli ed evitare problemi.
Analizzando il fatto, ecco che allora si riscontra anche una ricaduta negativa sull’incontro e così “ chattando” in continuazione con i telefonini, si rischia di relazionarsi con delle persone sconosciute, potenzialmente negative.
Una volta, questo non avveniva perché si ottenevano permessi mirati da parte dei genitori, sulla base della conoscenza diretta delle persone al fine di evitare occasioni sfavorevoli, attivando delle regole condivise grazie all’efficacia del dialogo.
Si trattava di erigere una barriera dove il ruolo del genitore aveva un suo significato così come quello del figlio che ne riconosceva la potestà.
E’ evidente che, con l’avvento delle ben note trasformazioni sociali, sono cambiate le condizioni un po’ in tutti i settori del vivere civile (nella scuola, nel mondo del lavoro, nella moda, etc), ma questo non giustifica la negazione del dialogo.
Parlare vuol dire “ aprirsi e non isolarsi affidandosi, tuttavia, a quella comunicazione verbale trasparente e a quella non verbale così importante nella gestualità e nella postura al fine di comprendere gli atteggiamenti e i comportamenti di chi ci sta di fronte.
Il rischio di questa negazione alla relazione è quello di affidarsi ad un comportamento irrazionale e fittizio, tanto che ci si abitua a vivere alla giornata prendendo quanto ci viene offerto, purché non sia oneroso e faticoso, attivando quella sfera egoistica insita nel nostro inconscio.
Un quadro, questo ultimo, rilevato dal sociologo Giuseppe De Rita che ha commentato gli ultimi dati rilevati dall’Istat.
Riuscire a superare quel comportamento egoistico per aprire una fase di mutuo aiuto dove il Noi è più importante dell’Io, diventa l’asse portante per costruire una rete fitta di relazioni sociali a vantaggio di tutta la comunità.
In tale modo il volontariato diventa un supporto valido, ma non deve rappresentare la delega istituzionale preposta all’individuazione e soluzione dei problemi.
Solo così (ad iniziare dalla famiglia) si può costruire quell’asse portante della comunicazione, delegando ad altri mezzi, solo quel supporto tecnologico utile a semplificare e a migliorare la necessità del dialogo.
Renato Celeste
Pubblicato il 2020-01-04 01:53:20.
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