NOTIZIA, COME, PERCHE’
Impariamo a credere nelle nostre risorse e in quelle degli altri
Non torno, di proposito, sul tema del quale già avevo scritto molto prima dell’estate per non voler essere giudicato come la “ Cassandra” di turno anche perché sulla carta non sono un esperto, non sono accreditato da alcun partito, ma l’uomo qualunque titolato a scrivere che non ama mettere in piazza titoli , studi, esperienze.
Significa che di Covid-19 la gente è stufa pur dimostrando due sentimenti ambivalenti: la paura e l’attaccamento al proprio “ Io “ mentre, per il sociale ,parlano solo a sproposito per indicare la distanza fisica da tenere tra l’uno e l’altro per evitare contagi.
Le vignette, diverse da quelle di Allah, naturalmente a rischio di scalpi nonostante la “ piazza” che avanza, anche se non ancora canuta, prendono e hanno preso le mosse da questo virus sconosciuto, in grado di mettere K.O! un po' tutti, risparmiando i soliti noti che riescono sempre a cavarsela grazie al loro portafogli!
Nel mezzo, tuttavia, rimangono i poveracci che ostentano una miseria che dà quasi fastidio, meno a quelli timorati da “ Dio “ che cercano di sfamarli, dare loro un tetto, una vita dignitosa.
Ma non vanno bene neppure quelli perché o sei uno che accoglie tutti (come fare non si sa) o uno che sparerebbe a chiunque basta che stia lontano (ma è un’utopia e un retaggio di tempi andati) e infine c’è anche chi si barcamena facendo il filosofo di turno e mostra i serragli dove si rinchiudono le persone lasciando fuori chi li sfrutta.
Di tutte queste cose c’è stato e c’è un bombardamento mediatico , perché è ormai il canale preferito per comunicare.
Rapporti interpersonali ?
No sia mai e chi ha ancora il coraggio di abbracciare od essere affettuoso con qualcuno?
Impara a “ chattare “ e trovi di tutto: dalla persona frustrata, al nevrotico, all’isterica (la classificazione non é mia) al maniaco , all’insoddisfatto-a sessuale, al viscido pedofilo, all’insieme dei vari personaggi del discusso criminologo “ Lombroso “.
Così il dialogo, quello utile a comprendere l’altro muore e o si va subito al sodo o si fa davvero una frittata di sentimenti sbagliati, che non rientrano proprio nel catalogo delle buone azioni, in quello della solidarietà e dell’amore!
Già, l’amore, quel sentimento per cui siamo stati concepiti, coccolati, aiutati fino al declino delle proprie forze, della nostra volontà, abbandonati in mani non sempre amiche, magari avide, che attendono come l’avvoltoio che tu esali l’ultimo respiro.
Che tristezza!
Che malinconia !
Eppure dicono che, in fondo al tunnel, c’è sempre una luce.
E allora crediamoci una buona volta, ricominciamo da capo, speriamo e ragioniamo con un po’ di ottimismo.
E impariamo finalmente a capire che il vivere umano è un atto sociale e non il mero mercato di un egoismo insano fatto di sola domanda e di sola offerta.
I numeri sono sempre solo dei numeri e le macchine anche.
La nostra intelligenza, ereditata o conseguita, fortunatamente non è quella artificiale della quale ci si deve servire come mezzo e non come fine.
Renato Celeste
Pubblicato il 2020-10-26 11:37:51.
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