IL MERCATO
Non so se è solo una sensazione o un’opinione fra le tante, ma questo nuovo periodo di apertura graduale ad una vita normale, viene percepito con uno spirito liberatorio da imposizioni e restrizioni.
Con un colpo di spugna si sta cancellando tutto: la memoria va in soffitta,le abitudini
di ieri riprendono vita e ci si comporta come quando si girano le bancarelle del mercato alla ricerca del nuovo, ma si scopre che è tutto vecchio.
Anzi, tante offerte non ci sono più.
Nelle città, sia piccole che grandi, si moltiplicano i cartelli “ vendesi “, “ chiuso “, “affittasi”.
Nei paesi, dicono, si vive meglio, ma i servizi sono più carenti, nonostante l’aria meno inquinata e sembra di essere delle persone “astratte”, perché non digitalizzate
e, ovunque vai, guai a non essere tecnologici.
La politica (qualunque essa sia) cerca sempre di tirare l’acqua al suo mulino e nell’offrire degli scampoli di libertà, pensa prima a sé tutelandosi, mentre fa promesse di morale e di integrità per il futuro.
Una sorta di mercato simile al baratto di antiche formule economiche.
Che fare per raggiungere quella sorta di felicità alla quale qualunque essere umano anela ?
Si scomodano filosofi, matematici, premi nobel (Bertrand Russel), sociologi (Pareto),
Santi (Agostino),psichiatri (Andreoli), psicologi (Freud), psicosomatisti (Morelli), tanto per citarne alcuni.
Poi c’è la schiera dei virologi e di tutte le” star”scientifiche e mediche del momento: ognuno, con le sue ricette e i suoi consigli.
E la gente comune, come reagisce tra le bancarelle di questo mercato simbolico?
Ognuno per sé, ignorando che si vive insieme ad altre persone, mentre le relazioni umane, condite da un po’ di altruismo, fanno a pugni con quella sorta di egoismo innato per la salvaguardia della specie.
Fortuna che la regola ha sempre le sue eccezioni e che ,il narcisismo dell’IO, spesso
naufraga nelle acque agitate del sentimento e del ricordo.
Il mondo- ci si giustifica- ormai va così e non esistono alternative a questo modo di vivere.
Un ‘esperienza simile la sta vivendo anche la Chiesa(contestata) come un’istituzione, in sofferenza tra il vecchio e il nuovo, ma i principi sui quali è stata fondata non dovrebbero lasciare spazio a mere interpretazioni umane.
Quanto sopra anche perché quel nuovo soffio di libertà è maestro di vicende ed esperienze vissute, senza dimenticare che l’oggi è già domani.
Del resto, anche un’elementare regola del “marketing” suggerisce che, mentre accade un avvenimento bisogna già pensare al successivo.
Renato Celeste
Pubblicato il 2021-06-13 16:16:51.
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