Marco G. Dibenedetto – “Che idiota!”
(Edizioni KilometroZero-2012-pagg.171-€12,50)
Alla sua terza fatica letteraria, Marco Dibenedetto ci presenta questo giallo “locale”, in quanto si svolge interamente nel Quartiere multietnico di San Salvario, portandoci a conoscere una storia di intimistica realtà quotidiana, sbocciato sulle onde delle incomprensioni fra generazioni (genitori e figli) anche se, questa incomprensione nel caso specifico è stata determinata da fattori imponderabili o, quanto meno, incomprensibili e non giustificabili. Ma tant’è.
La storia nasce… dalla morte di una donna o, meglio, dal ritrovamento del suo cadavere nel confessionale della chiesa dei Santi Pietro e Paolo, a San Salvario, dove la figlia presta servizio come perpetua. Una perpetua però giovane e complessata che ha avuto piccoli problemi con la giustizia della quale il parroco si prende cura e cerca di riportarla sulla retta via.
Una vicenda che però, tutto d’un tratto, si colora ancor più di giallo, come giusto sia quando ci si trova di mezzo ad un cadavere (per di più un morto ammazzato come poi si scoprirà). Naturalmente, trattandosi di un giallo, non vogliamo andare oltre, salvo segnalare che nella vicenda sono coinvolti anche due loschi figuri che danno tono e mistero e rendono più complicata la soluzione che, alla fine, come di regola, verrà inevitabilmente a galla.
Dibenedetto con questo suo nuovo e ultimo lavoro, dopo E.N.D., forse qualcuno è già morto, Lo zero posizionale (su e-book) e Il cacciatore di vite, un serial killer a Torino. ci mette molto del suo come professionista, in quanto il libro ha notevoli e interessanti riferimenti alla sua attività specifica di psicoterapeuta, saggezza che mette in atto in alcune parti del racconto. Un racconto che tuttavia scorre fluido e accattivante, senza troppi eccessi né inutili esibizioni letterarie, piuttosto seguendo un filo, pur nella tragicità dell’azione, di un sotteso umorismo, soprattutto da parte dell’ispettore e del suo aiutante che si propongono nelle indagini per scoprire il mistero legato a quel corpo rinvenuto nel confessionale di una chiesa.
Un giallo che si legge con speditezza e questo va tutto merito dell’Autore.
A questo punto, non ci resta che rimandare i nostri lettori alla prossima avventura dell’ispettore Rubatto e del suo fido sovrintendente Stafano!
Mario T. Barbero
Pubblicato il 2012-12-24 04:49:41.
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