La nuova stagione dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai Una scelta coraggiosa
In occasione della presentazione alla stampa della nuova stagione sinfonica della Rai che ha per protagonista la più importante orchestra sinfonica italiana, l’Orchestra Sinfonica Nazionale per l’appunto, che svolge la sua attività nella sede storica dell’Auditorium “Arturo Toscanini” di piazza Rossaro a Torino, qualcuno ha definito coraggioso il cartellone delle opere in programma. In effetti, a ben vedere (e leggere) il quadro dei 24 concerti della stagione sinfonica pubblica della Rai l’impressione potrebbe sposare benissimo questa definizione. Ma poiché il coraggio, fino a prova contraria, è ancora da considerarsi un pregio, ben venga questo nuovo atto ardito del suo Direttore Artistico, poiché già nelle precedenti stagioni il cartellone proponeva prime assolute e prime esecuzioni in Italia di composizioni moderne o poco note al grande pubblico. Venendo quindi in dettaglio, la stagione 2008/2009 si apre giovedì 9 ottobre sotto la direzione di Sir Neville Marriner con un programma di autori…del grande repertorio classico: Beethoven, Schubert e Mendelssohn…ma con un programma abbastanza inconsueto. E forse proprio con quest’apertura di stagione si dà inizio alle scelte coraggiose di cui prima si diceva. Digressioni a parte, il cartellone di quest’anno prevede la presenza della grande tradizione ottocentesca tedesca, una particolare attenzione al repertorio russo del XIX e XX secolo e la consueta riflessione sugli autori del Novecento storico e degli autori contemporanei. Fra gli appuntamenti è da rilevare quello dedicato al repertorio inglese con l’esecuzione della cantata drammatica Phaedra di Britten, la Sinfonia n. 1 di William Walton e l’Introduction and Allegro op.47 per quartetto e orchestra d’archi di Elgar. Durante la stagione (che si sviluppa da ottobre 2008 ad aprile 2009) avremo occasione di ascoltare, oltre alle esecuzioni “classiche” come la Sinfonia n.1 e la Pastorale di Beethoven, quest’ultima nel concerto di chiusura diretto da Juanjo Mena, l’imponente Sinfonia n. 1 di Gustav Mahler, il Concerto n.1 per pianoforte e orchestra e la “Terza” di Mendelssohn, la Sinfonia n. 1 di Sostakovic nel concerto del 5 e 6 febbraio diretto da Yuri Bashmet, la Sinfonia n. 3 di Brahms e il Concerto per orchestra di Béla Bartòk sotto la direzione di Philippe Jordan. Come non mancano composizioni di Ravel (Le tombeau de Couperin, il Concerto n. 1 per pianoforte e orchestra con solista Martha Argerich), Sibelius (Sinfonia n. 6), Igor Stravinskij (Concerto in re per orchestra d’archi e Le sacre du Printemps), Aaron Copland (Concerto per clarinetto e orchestra) e Leonard Bernstein (Suite sinfonica da On the Waterfront). Ci preme ancora ricordare l’esecuzione della Sinfonia n. 4 op.28 “L’inestinguibile” di Carl Nielsen diretta da Jukka-Pekka Saraste, la Sinfonietta di Janàcek e la Sinfonia n. 6 di Antonin Dvoràk. Oltre alle consuete esibizioni al di fuori delle mura dell’Auditorium, l’Orchestra Rai sarà impegnata nel progetto “La via della Musica” per la realizzazione di due opere, Cenerentola di Rossini e Rigoletto di Verdi: due film-opera in diretta per la televisione. La prima sarà ambientata a Torino, mentre Mantova sarà la location di Rigoletto. Da sottolineare, infine, ma non per ultima, l’iniziativa dal 30 aprile al 16 maggio 2009 di Alexander Lonquich (nella veste di direttore e di pianista) che unitamente all’Orchestra Sinfonica Nazionale presenterà un “confronto” tra due produzioni integrali: i Cinque concerti per pianoforte e orchestra di Beethoven e le Sinfonie di Schubert.
Insomma, una stagione tutta da ascoltare, e come sempre trasmessa il giovedì in diretta su Rai 3, ma anche da…“vedere” e che ben si intona con il motto scelto quest’anno per presentare la stagione: “La musica colta sul fatto”, un gioco di parole che rimanda subito all’emozione colta nell’ascolto dal vivo della grande musica, la musica “colta” appunto.
www.orchestrasinfonica.rai.it
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Materiale |
Una scelta coraggiosa |
saggistica |
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Autori |
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Mario T Barbero |
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Pubblicato su: Literary nr.6/2008 |
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