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La bacchetta di Boris Brott e la viola di Anna Serova
per il sesto concerto della Stagione Sinfonica 2013-2014
al Teatro Filarmonico
venerdì 11 aprile 2014 ore 20.00
sabato 12 aprile ore 17.00
Venerdì 11 aprile alle ore 20.00, in replica sabato 12 aprile alle ore 17.00, il sesto appuntamento della Stagione Sinfonica 2013-2014 al Teatro Filarmonico vede sul podio dell’Orchestra areniana il M° Boris Brott ed alla viola solista Anna Serova.
Apre la serata una Prima esecuzione italiana: Styx per viola, coro e orchestra del compositore georgiano Gija Kantscheli.
La composizione è un vasto affresco sinfonico-corale composto nel 1999 in memoria di due musicisti particolarmente cari a Kantscheli, l’armeno Avet Terterian e il russo Alfred Schnittke, scomparsi rispettivamente nel ’94 e ’98. Il titolo stesso racchiude questo senso di commiato verso i due artisti defunti: Styx rimanda infatti al mitologico fiume Stige che segna il confine fra la terra dei vivi e quella dei morti. Ed alla viola solista della virtuosa Anna Serova, al suo debutto con Fondazione Arena, è affidato il ruolo di Caronte: come il traghettatore infernale trasporta le anime defunte dall’una all’altra sponda del fiume, così lo strumento solo «svolge una sorta di simbolica mediazione fra il passato e il presente, fra la memoria di ciò che ieri fu e la fisicità di ciò che oggi vive» (Laura Och). E proprio perché così legato ad un significato metaforico fortemente spirituale, l’impegnativo ruolo del solista richiede una profonda sensibilità espressiva e la capacità di realizzare un’ampia gamma di effetti di colore, soprattutto nel registro acuto. Il testo, affidato al Coro areniano, ha la funzione di effetto fonico: ritroviamo infatti solo nomi di monasteri e chiese della Georgia, «elevati a simbolo di una spiritualità che trasfigura in chiave quasi mistica il ricordo di Terterian e Schnittke», i cui nomi sono scanditi a più riprese.
Completa il concerto la Symphonie fantastique op. 14 épisode de la vie d’un artiste di Hector Berlioz.
La sinfonia, composta nei primi mesi del 1830, viene eseguita a Parigi il 5 dicembre dello stesso anno ed ampiamente ritoccata negli anni seguenti. Lo stesso Berlioz la descrive così: «un’immensa composizione strumentale d’un genere nuovo, con cui cercherò d’impressionare fortemente gli ascoltatori», ma è anche vero che per questo lavoro il musicista francese prende quasi interamente pezzi scritti in precedenza e rimasti incompiuti oppure inutilizzati; il maggiore problema è quindi collegare le parti e la soluzione sta nell’ideare un programma da fornire al pubblico. Da qui il sottotitolo “episodio della vita d’un artista” dal forte spunto autobiografico, di cui la Sinfonia ne è la narrazione musicale. La composizione è quindi assolutamente indicativa della personalità pienamente romantica di Berlioz e «della sua tendenza a confondere arte e vita, del suo desiderio di colpire l’immaginazione, della sua passione per l’abnorme, della sua concezione teatrale della musica, da cui scaturisce una Sinfonia che non si basa su concatenazioni e sviluppi musicali consequenziali, secondo i principi classici, ma si presenta divisa in scene, seguendo un’organizzazione drammatica fatta di contrasti, addensamenti e scioglimenti, come un dramma» (Mauro Mariani). Il programma presenta infatti cinque sezioni, in cui viene narrata la storia di «un giovane musicista di sensibilità morbosa e di immaginazione ardente», che in un eccesso di disperazione amorosa tenta di avvelenarsi con l’oppio. Tuttavia la dose è troppo debole per ucciderlo e gli induce un sonno profondo, popolato da incubi e strane visioni, «durante il quale le sensazioni del suo cervello malato si traducono in immagini musicali. La donna amata è divenuta per lui una melodia che, come un’idea fissa, ritrova e riode ovunque». Da qui Sogni-Passioni, in cui il protagonista ricorda le contrastanti emozioni provate al primo incontro con la donna che ama; segue Un ballo, momento in cui l’artista ritrova l’amata ad una festa danzante; si passa poi a Scena nei campi, che rimanda ad una sera d’estate in cui due pastori che cantano una nenia alpina gli fanno ritrovare la pace interiore nella calma campestre, fino al tramonto, quando si ode «un lontano brontolio di tuono. Solitudine. Silenzio...». Quindi viene introdotta la Marcia al supplizio,in cui l’artista sogna di aver ucciso la donna amata, di essere stato condannato a morte e condotto al patibolo, fino a Sogno d’una notte di Sabba, in cui il protagonista si ritrova tra un gruppo di streghe, stregoni e mostri orribili d’ogni genere, riuniti per i suoi funerali; «la melodia dell’amata riappare, ma ha perduto ogni carattere di nobiltà e di pudore: non è più se non un’ignobile e triviale motivo di danza... Campane funebri, parodia burlesca del Dìes irae, ridda infernale…».
Anche per il sesto concerto si rinnova il progetto Anteprima Giovani 2013-2014: venerdì 11 aprile gli Under 30 ed i ragazzi delle scuole potranno assistere con soli 3 € alla prova generale alle ore 15.00 al Teatro Filarmonico.
Per informazioni è possibile contattare l’Ufficio Formazione:
tel. (+39) 045 8051933 - fax (+39) 045 590638 - ufficio.formazione@arenadiverona.it
Ricordiamo che sono disponibili le formule Carnet a 4 e 9 ingressi ai concerti che permettono di risparmiare sul biglietto singolo e costruire una propria agenda di appuntamenti con gli spettacoli proposti dalla Fondazione Arena di Verona al Teatro Filarmonico.
Per informazioni e prenotazioni
Biglietteria del Teatro Filarmonico - via dei Mutilati 4/k, 37122 Verona
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Mario T.Barbero
Pubblicato il 2014-04-08 10:53:49.
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