In mostra alla Pinacoteca Casa Rusca di Locarno
Una importante esposizione dedicata al grande “visionario” della pittura svizzera NANS ERNI: un artista a tutto campo
di Mario T. Barbero
La grande mostra inaugurata a Locarno il 4 aprile scorso (visitabile nella Città svizzera dal 5 aprile al 17 agosto 2014) ci presenta una carrellata di opere lunga ben… centocinque anni, quanti sono gli anni computi il 21 febbraio del 2014 dall’artista nato a Lucerna. Si tratta di uno dei più grandi Testimoni di un periodo storico che abbraccia tutto un secolo (e anche più!) nonché un artista fra i più illustri ed eclettici a livello internazionale.
L’evento di Locarno è stato curato da Rudy Chiappini con la collaborazione di Riccardo Carazzetti, direttore dei Servizi culturali della Città di Locarno, e accompagnato da un catalogo in italiano riccamente illustrato con il contributo critico di Rudy Chiappini, Karl Buhlmann, Dora Imhof e Hans Ulrich Obrist.
Hans Erni nella sua lunga carriera, tutt’ora operativa, ha frequentato i più grandi esponenti dell’arte del Novecento, come Kandinskij, Mondrian, Gris, Calder, Moore, Arp, Braque e soprattutto Picasso che ha influenzato il suo tratto grafico al punto che Erni è stato definito il “Picasso elvetico”.
Erni è nato a Lucerna nel 1909, terzo di otto figli. Dopo avere seguito apprendistati come topografo e disegnatore del genio civile, nel 1927 intraprende la sua formazione artistica e si iscrive alla Scuola di Arti e Mestieri di Lucerna, diventando in seguito allievo dell’Accademia Julian a Parigi e della Scuola di Arti Applicate a Berlino. Ritornato a Parigi frequenta molti artisti ed è coinvolto in prima linea nella nascita dell’arte astratta aderendo al gruppo di artisti costruttivisti e surrealisti “Abstraction-Création” e nel 1937 è tra i cofondatori dell’associazione “Allianz”. In breve tempo però sviluppa un proprio stile originale: una sintesi tra l’astratto e il figurativo con risultati non lontani dal surrealismo, ne fa testo quell’opera monumentale del 1939 (di dimensioni 100 metri per 5) che costituisce una svolta decisiva nella carriera dell’artista. L’opera dal titolo Die Schweiz, das Ferienland der Volker (Svizzera, terra di vacanza dei popoli) è stata eseguita ed esposta alla Esposizione nazionale svizzera del 1939. E proprio da quel momento, Hans Erni ottiene il rpimo riconoscimento ufficiale e diventa noto al grande pubblico internazionale. Dal dopoguerra in poi, seguono un periodo di viaggi in Europa, Asia, Stati Uniti, India, Cina con molti lavori su commissione ed esposizioni sia in Svizzera che all’estero, in particolari con mostre a Londra, Stoccolma, Rotterdam, New York, Chicago, Montreal, Osaka, Melbourne, Sydney e in molte altre città.
La mostra di Locarno presenta una settantina di opere ordinate cronologicamente dagli esordi degli anni Trenta ai giorni nostri, a testimoniare la ricchezza stilistica e la straordinaria prolificità artistica di questo grande visionario. Un artista, Hans Erni, che è passato dal postcubismo, come espresso nell’opera Stilleben mit Wasserkrug al surrealismo evidenziato nelle opere dal titolo Komposition 15 e Neue Satelliten prima di trovare la sua via in una sorta di realismo magico. Proprio in quest’ottica, l’esposizione di Locarno ha voluto rendere omaggio all’opera ciclopica dell’artista mettendo in mostra una selezione di lavori afferenti questo suo “momento magico”, come, ad esempio: Albert Einstein, Icaro Lilienthal, André Bonnard e la Sfinge, Sosta accanto ad un teschio di elefante Laocoonte, L’albero della conoscenza, Inverno nucleare, Ghiacciaio morente.
Pur non avendo mai fatto parte di un partito Hans Erni è sempre stato un artista politico. L’aver vissuto due guerre lo ha portato ad acquisire una peculiare sensibilità per i temi della pace e dei diritto sociali. Nel 1979 Erni apre al pubblico un proprio museo da lui stesso definito “luogo di riflessione” all’interno del Museo Svizzero dei Trasporti di Lucerna. Il museo raccoglie più di trecento opere coronate dalla grande pittura murale Panta Rhei che decora l’auditorium, in cui sono raffigurati i principali scienziati e pensatori dell’Occidente.
In occasione del suo centesimo compleanno il Museo d’Arte di Lucerna e la Fondation Pierre Gianadda di Martigny gli hanno dedicato due importanti retrospettive che rendono omaggio a ottant’anni di inesauribile attività. Nello stesso anno Erni ha presentato la sua nuova opera monumentale Ta panta rei (Tutto è in movimento) che orna l’ingresso principale dell’ONU di Ginevra. Il più grande affresco in ceramica della Svizzera simboleggia la lotta per la pace, la giustizia sociale e la libertà di tutti i popoli del pianeta. Nel 1993 dalle Nazioni Unite ha ricevuto la “Medaglia della pace”.
Erni appartiene alla stirpe degli uomini “che cercano”; è tra coloro che non si accontentano di registrare i meri dati essenziali che accompagnano la vita quotidiana ma vanno a scovare nel proprio microcosmo le ragioni d’essere seguendo particolarissimi tracciati che si avvalgono di percorsi personali ed esclusivi. In questa ricerca, l’artista immagina, agisce, crea nella dimensione dilatata del pensiero in luoghi e tempi non definiti per immergersi nello sfaccettato universo della conoscenza globale. Un artista così ben definito dalle parole del curatore Rudy Chiappini: “…al di là di ogni considerazione la sua arte possiede lo straordinario e rarissimo pregio di essere contemporaneamente moderna e popolare. Popolare per la chiarezza del linguaggio che esalta la forza comunicativa del disegno e per l’attualità delle tematiche affrontate che la rendono subito comunicativa. Moderna perché l’artista nel corso dei decenni ha saputo confrontarsi con movimenti e correnti che hanno caratterizzato la pittura del XX secolo. Un’arte sempre e immediatamente riconoscibile…”.
Pubblicato il 2014-04-17 04:00:30.
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