(Luciano Nanni)Un libro positivo, perché infonde fiducia. La vicenda parte da uno scrittore che si avvicina al mondo dello sport, riferito in particolare ai disabili. Con prosa viva e spontanea (non va dimenticato che l’autore è anche giornalista) si viene introdotti in situazioni nelle quali le discipline sportive (nello specifico invernali) sono vissute come volontà di fronte a oggettivi impedimenti fisici. Tra l’altro suscita curiosità quel gioco a squadre (vedi p. 96 e ss.) sul ghiaccio, cioè il curling, dove un ‘sasso’ col manico è lanciato per centrare un bersaglio; se praticato da disabili con problemi agli arti inferiori si chiama wheelchair curling (p. 214).
Il romanzo del critico e giornalista Barbero è indubbiamente un inno alla vita: esso racconta l’incontro tra uno scrittore in “crisi d’ispirazione” e un gruppo di atleti disabili intenti alla preparazione delle recentissime Paralimpiadi di Torino 2006, nella splendida cornice di uno chalet di montagna sito ad Usseax, minuscolo e incantevole paesino sperduto fra le Alpi torinesi. Raccontato con lo stile di una vera e propria inchiesta giornalistica, simultaneamente efficace ed interessante nel modus scribendi, il libro è frutto delle testimonianze- crude, toccanti, coraggiose- di sportivi portatori di handicap, realmente partecipanti alle gare da poco svoltesi nel capoluogo torinese, che hanno svelato all’autore un mondo spesso poco “sponsorizzato” ma colmo di fiducia, sacrifici, voglia di lottare e di non arrendersi mai. Il mondo dei diversamente abili, il mondo di persone più o meno giovani che proprio grazie allo sport hanno ritrovato -o hanno scoperto- la forza e l’entusiasmo per affrontare quel percorso ad ostacoli che è la vita di ciascuno di noi.
Ciò che colpisce nel libro,oltre naturalmente alle gesta atletiche, ai duri allenamenti, alle tecniche di gara adottate per riuscire al meglio nella competizione, è il sorriso che traspare sui loro volti, l’ottimismo e la serenità che trapela dalle loro parole, la volontà di comunicare a tutti –in particolare ai ragazzi che si accingono ad intraprendere una carriera sportiva nel mondo del ghiaccio e della neve- che è davvero possibile realizzare un sogno, se in esso si crede davvero. Per molti di loro quel sogno è diventato realtà, si è cinto di gloria, di una soddisfazione personale rara e preziosa più di qualunque trofeo. Sarà proprio da questo fortuita e inaspettata indagine in un universo che prima risultava a lui quasi del tutto sconosciuto che Marcello, protagonista non meno degli altri di questa bellissima storia, troverà lo spunto per tornare a scrivere, grazie anche all’aiuto di Marta, instancabile e solare guida d’accompagnamento di molti sciatori, oltre che donna dall’innata passione per le vette innevate. Gli “Spiriti in movimento” descritti in questo libro insegnano il valore della speranza in modo semplice e diretto, avvicinano il lettore a riflessioni profonde su quale sia il compito di ognuno, e soprattutto sulle modalità di svolgimento del predetto.
Come portare a termine il progetto che ci auspichiamo di realizzare è il primo interrogativo da porsi al termine della lettura: i personaggi presentati ai nostri occhi sono l’esempio lampante di quale potrebbe essere la risposta. Perché, come diceva Napoleone e come è espressamente oggetto di citazione da parte dell’autore, abbiamo due scelte: abbattere o essere abbattuti.
(Deborah Benigni)
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Pubblicato il 2011-05-19 11:56:03.
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