Progetti di Arte Contemporanea al Castello di Rivoli Le Rose di Nauman e e Viaggi di Verne
In questi giorni e fino agli inizi dell’autunno il Museo d’Arte Contemporanea del Cstello di Rivoli presenta al pubblico due progetti di notevole interesse non solo per chi ama l’arte moderna ma per ogni intenditore dell’Arte concepita come espressione dell’animo umano, in ogni sua forma.
Una rosa non ha denti: Bruce Nauman negli anni Sessanta è una ampia ed esauriente rassegna dedicata alla produzione artistica dell’artista nel periodo a cavallo degli anni Sessanta in cui Nauman getta le fondamenta di tutto il suo innovativo lavoro futuro. Protagonista delle avanguardie di quel periodo l’artista in questa mostra ci presenta una serie di opere inedite frutto di una approfondita ricerca, una retrospettiva che ha il Castello di Rivoli come unica sede europea e la rassegna verrà poi ospitata presso The Menil Collection di Houston in Texas. Dopo avere studiato arte, matematica e fisica Nauman inizia l’attività artistica nel 1964 abbandonando la pittura per passare ad un’impostazione concettuale e allontanandosi dal formalismo dominante della Pop Art e del Minimalismo. L’artista si dedica alla scultura e alle performance e collabora con William Allan e Robert Nelson a progetti di film. Per le sue produzioni ottiene numerosi riconoscimenti e viene invitato alle più significative esposizioni Anti-form e Arte Concettuale, fra cui quelle di New York, Los Angeles, Dusserldorf. E nel 1970 è presente alla Galleria d’Arte Moderna di Torino alla grande mostra conceptual art arte povera land art. Tra i riconoscimenti internazionali, Bruce Nauman ha ricevuto nel 1999 il Leone d’Oro alla XLVIII Biennale di Venezia e nel 2004 gli è stato conferito il Premium Imperiale Prize for Visual Arts in Giappone. Quella di Nauman è una ricerca che indaga sull’uso del corpo come elemento espressivo in relazione allo spazio, nonché sul rapporto tra arte e linguaggio. La mostra di Rivoli presenta più di cento opere, parte delle quali mai esposte, tra cui disegni, sculture, scritte al neon, fotografie, film, video, opere sonore e testuali, installazioni e libri d’artista. Nell’ambito dell’evento legato alla mostra sono stati selezionati cinque studenti e giovani critici (su un totale di quarantatre) che hanno presentato i progetti ritenuti più idonei a rappresentare la ricerca artistica dell’autore rappresentato. I cinque prescelti sono: Stefano Castelli, Eva Elisa Fabbris, Riccardo Lami, Claudia Matera e Francesca Pagliuca.
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Bruce Nauman |
Mario Giacomelli
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La seconda mostra Dalla terra alla luna: metafore di viaggio è stata divisa in due parti, la prima inaugurata nel mese di aprile e la Parte II ha visto la luce il 21 maggio 2007. Si tratta di un percorso espositivo articolato su due piani del Castello in cui vengono presentate oltre cinquanta tra opere e grandi installazioni facenti parte della collezione permanente molte delle quali esposte per la prima volta. Rievocando il titolo del romanzo di Verne, la rassegna presenta opere che indagano, ciascuna in maniera originale, le molteplici accezioni relative al viaggio, concetto approfondito nella loro ricerca espressiva da alcuni tra i protagonisti dell’arte contemporanea, fra cui Mario Airò, Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti, Mario Giacomelli, William Kentridge, Mario Merz, Giulio Paolini, Thomas Ruff, Bill Viola, Gabriele Basilico, Kin Sooja e molti altri. Un vero e proprio “viaggio” attraverso l’arte contemporanea.
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Materiale |
Le Rose di Nauman e i Viaggi di Verne |
saggistica |
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Autori |
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Mario T Barbero |
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Pubblicato su: Literary nr.6/2007 |
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