La 20a edizione della Fiera del libro di Torino propone come tema conduttore i confini, per affrontare alcuni tra i problemi più scottanti della nostra epoca. Il confine è infatti ciò che segna un limite e dunque separa, ma insieme unisce: un concetto che mette in gioco un’idea di polarità, di opposizioni che si possono risolvere in una dialettica costruttiva. E allo stesso tempo ci rimanda l’immagine complessa, paradossale e contraddittoria del mondo d’oggi. Un mondo sempre più virtualizzato e globale che sembrerebbe aver attenuato o addirittura abolito il concetto di separatezza, sostituito da quello di un gigantesco mercato che consuma ovunque i medesimi prodotti. Eppure i confini ritornano drammaticamente sia nella crescente divaricazione tra Paesi ricchi e Paesi poveri, sia nell’affermazione di esasperate identità locali che si risolvono in tensioni, conflitti, guerre di tutti contro tutti. Le divisioni etniche e religiose scatenano opposizioni sempre più radicali e devastanti, che si affidano al braccio armato dei terrorismi. La miscela di cosmopolitismo, globalizzazione e fanatismi locali produce nuovi recinti e innalza nuovi muri. Di qui anche le diversità tra il multiculturalismo di ieri e di oggi. Se ieri i flussi migratori tendevano a integrarsi nelle società d’arrivo (come nel caso degli italiani d’America), oggi i nuovi migranti tendono a isolarsi nelle grandi città dell’Occidente, in una spirale perversa di frustrazioni e risentimenti. La Fiera 2007 declinerà il tema dei confini in alcuni grandi filoni. Il primo è dedicato agli aspetti storici, politici e sociali, e identifica due tipici casi di città di confine come luogo d’incontro e di ibridazione d’esperienze diverse: Trieste, porto della Mitteleuropa, e Istanbul, ponte tra Occidente e Oriente. La città di Svevo, di Saba (e di Joyce) e quella di Nazim Hikmet e di Orhan Pamuk. Il difficile rapporto tra centro e periferie troverà un’esemplificazione nei casi drammatici di Londra, Parigi e Napoli. Il confine ispira anche una serie di metafore che toccano in campo letterario la distinzione tra generi (ad esempio fiction e non fiction) o in campo antropologico quei “non luoghi”, codificati da Marc Augé, in cui tanta parte della vita contemporanea continua a svolgersi nell’anonimato della “folla solitaria”. E ancora: dove corrono i confini di un possibile dialogo tra Cristianesimo e Islam? E quelli della ricerca scientifica nel campo biologico, le cui stesse conquiste pongono dilemmi sempre più ardui? Non meno intriganti i confini delle idee: Internet rappresenta la frontiera della libertà o la porta del controllo? Fin dove si spinge l’uso politico della Rete? Di chi sono le idee? Dove corre il confine tra umano e animale? Si può parlare di etica e diritti di animali che ci sono più vicini di quanto siamo disposti ad ammettere? Questi alcuni fra i temi che verranno dibattuti nei cinque giorni del Lingotto. Il Paese ospite d’onore 2007 sarà la Lituania, nuovo confine dell’Europa a 25, che porterà a Torino una cultura sofisticata e in costante dialogo con le principali correnti del continente. Oltre alla letteratura, la musica, il barocco e il teatro. Ma si parlerà anche di Europa, di cosa significa essere cattolici oggi con il cardinale di Vilnius, Audrys Juozas Backis e Severino Poletto, cardinale di Torino, di morte e rinascita del comunismo, di arte (Jonas Mekas, protagonista a New York nella seconda metà del Novecento) e A.J. Greimas, uno dei fondatori della moderna semiologia. “Lingua Madre”, il progetto promosso dalla Regione Piemonte e dalla Fiera del libro, ha rappresentato una delle note più positive della manifestazione e rappresenta oggi uno dei caratteri identitari della Fiera. E’ il luogo dell’incontro con culture lontane, che trasferiscono le loro radici e la loro identità originaria in lingue d’arrivo (per lo più l’inglese e il francese, ma ora anche l’italiano), creando un circuito virtuoso di ibridazioni e di scambi, di nuove potenzialità espressive. Per l’edizione 2007 hanno già dato la loro adesione il cileno Antonio Skármeta (l’autore de Il postino), Sandra Cisneros (nata a Chicago da padre messicano e madre chicana), il maori Whiti Himaera (Nuova Zelanda), il nativo canadese Tomson Highway, l’aborigena australiana Alexis Wright, l’egiziano Gamal Al-Ghitani. Lingua Madre è anche un concorso letterario riservato a racconti in italiano di donne straniere, le cui opere selezionate saranno pubblicate in un volume presentato in Fiera. Un padiglione per i giovani lettori: è la grande novità della Fiera 2007, che per il suo ventesimo compleanno sceglie di ampliare gli spazi per i "ragazzi da 0 a 20 anni" e dedica loro l’intero padiglione 5, i cui contenuti sono modellati sul tema generale della Fiera, i Confini e sul Linguaggio dei Segni, progetto portante di Torino Capitale Mondiale del Libro. |
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Pubblicato il 2011-05-28 02:31:14.
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