Mostra “Beati e Santi Sociali nelle Valli di Lanzo” (Salone Parrocchiale di Chialamberto dal 2 agosto al 7 settembre 2014)
di Gian Giorgio Massara
La Mostra che è stata organizzata a Chialamberto segue un percorso fra le vite dei Santi e dei Beati che maggiormente si sono impegnati nel campo sia sociale, sia morale.
Le brevi note che tracciamo prendono necessariamente avvio dalla figura del Beato Sebastiano Valfrè (1629-1710), apostolo di carità, indefesso soccorritore di combattenti piemontesi e stranieri nel corso della Battaglia di Torino del 1706. Un’incisione lo raffigura intento a rammendare la Santa Sindone in presenza dei duchi sabaudi. Con un divario di alcuni secoli, ecco nel 2014 organizzarsi le celebrazioni per il ritorno a Torino dell’urna contenente la reliquia della mano di San Giovanni Bosco (1815-1888), personaggio che vediamo ripetutamente raffigurato nella Basilica di Maria Ausiliatrice, circondato dai suoi birichin.
A questo santo sono legate le realtà del collegio di Lanzo e la pala storica realizzata da Luigi Togliatto Amasteis che raffigura don Bosco accanto a un giovinetto, mentre nel 1964- a distanza di trent’anni dal processo di canonizzazione- la Comunità Salesiana affida a Carlo Rapp l’incarico di eseguire, per la chiesa del collegio stesso, due opere bronzee raffiguranti la Via Crucis.
Vi si leggono qui essenzialmente i valori dell’esistenza e dell’amore.
Parimenti nel 2014 viene dichiarata Venerabile Giulietta Colbert De Maulevrier (1786-1864), sposa di Tancredi di Barolo (1782-1833), al quale si deve la costruzione della strada e del ponte che conducono a Viù. La munificenza del marchese è testimoniata da un busto marmoreo posto nella chiesa parrocchiale del luogo, mentre una lapide collocata nella villa dei conti Schiari, sempre a Viù, ricorda Giulia di Barolo. Giulia mette in pratica i propositi di carità, sempre e subito, occupandosi della situazione, a dir poco tragica, delle carceri femminili di Torino, istituendo il Rifugio al fine di riabilitare le giovani, creando la prima Sala d’asilo destinata ai bambini degli operai.
Legata alla figura di don Bosco è quella del capitano di Stato maggiore Francesco Faa di Bruno (1825-1888).
S.S.Giovanni Paolo II, nel giorno della beatificazione avvenuta nel 1988, lo definisce geant de la foi et de la charitè (gigante della fede e della carità).
E’ il pittore G.P. Crida a raffigurarlo nell’atto di servire la S.Messa in una delle cappelle del Valdocco. Sacerdote all’età di 51 anni, Francesco Faa di Bruno crea l’opera di Santa Zita destinata particolarmente alle ragazze che andavano a servizio, molte provenienti dalle Valli di Lanzo, una mensa, la classe delle Clarine, il pensionato per sacerdoti, non preoccupandosi mai del poi.
Diverse sono le Case della Divina Provvidenza legate al nome di San Giuseppe Cottolengo (1786-1842) in Val di Lanzo. Dopo aver confortato con sacramenti una giovane partoriente (1827), il Cottolengo con solo quattro letti, inizia a Torino quella che diventerà la città del dolore, la Piccola Casa della Divina Provvidenza. Nella chiesa parrocchiale di Lemie il Santo è raffigurato da Luigi Morgari, unitamente ai suoi protetti, in uno scorcio paesaggistico del luogo.
E’ al Santuario di Sant’Ignazio, nel territorio di Pessinetto, che si venera tuttora la cameretta abitata da San Giuseppe Cafasso (1811-1860) il Santo canonizzato nel 1947 al quale i carcerati d’Italia dedicano un monumento là dove sorgeva la forca di Torino, ricordando sulla lapide che la giustizia ha bisogno di essere accompagnata dalla carità cristiana.
A Mottera di Chialamberto sorgeva la Villa degli Artigianelli legata alla presenza di San Leonardo Murialdo (1828-1900), catechista nelle carceri minorili, educatore di oltre ventimila giovani, figli del mondo operaio torinese. Sono stati proprio gli ex-allievi, recentemente, a dedicare a questo Santo un cippo, oltre al busto bronzeo collocato nella chiesa della frazione di Bussoni.
Santi e Beati lasciano costantemente segni di profonda pietà: così è per il nipote di San Giuseppe Cafasso, il beato Giuseppe Allamano (1862-1926) educato da don Bosco, che nel 1902 avvia le missioni in Kènia.
Pubblicato il 2014-07-30 11:41:17.
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