In mostra a Villa Ciani fino all’aprile 2007 I capolavori della donazione Chiattone al Museo Civico di Lugano
Il Museo Civico rappresenta la tradizione museale di maggior rilievo nel Cantone del Ticino. Raccolte che contengono una grande testimonianza per la storia artistica locale in particolare dopo gli importanti lavori di restauro e conservazione di Villa Ciani: culminati nel 1998, anno della celebrazione del bicentenario d’Indipendenza Ticinese, data in cui Villa Ciani è tornata ad assolvere le sue funzioni tradizionali quale sede di rappresentanza del Municipio e sede permanente del Museo Civico di Belle Arti nel quale fanno bella mostra capolavori di Matisse, Rousseau, Monet, Boccioni, Serodine, Mola oltre ad autori di grande interesse locale come Branzoni, Ferragutti, Bossoli, Rossi e Barzaghi.
La storia della donazione Chiattone ha inizio nel 1957 dopo la morte a breve distanza di Mario e Antonio jr. La raccolta costituita in oltre mezzo secolo dai diversi membri della famiglia Chiattone, Antonio e Giuseppe (scultori), Gabriele (fondatore delle Officine Grafiche Chiattone) e proseguita poi dai figli di Gabriele, Mario (architetto e pittore) e Antonio jr (critico cinematografico e pittore autodidatta) raggiunge la sua compiutezza. La mostra, curata da Cristina Sonderegger e coordinata da Alessia Giglio, rappresenta una scelta di un centinaio di opere tra le trecentoventi che costituiscono la Donazione. Opere che rappresentano e illustrano diversi nuclei: ritratti, nature morte, paesaggi, opere a carattere religioso e paesaggi del Settecento ed Ottocento di autori quali Ambrogio Alciati, Umberto Boccioni, Antonio jr, Gabriele e Mario Chiattone, Adolfo Ferragutti Visconti, Leonardo Dudreville, Cesare Tallone, Luigi Conconi, Cremona, Filippo de Pisis, Franzoni, Achille Funi e Luigi Rossi.
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Mario Chiattone, Costruzioni di una metropoli (1914), Pisa, Univesità degli Studi |
Mario Chiattone, Cattedrale (1914), Pisa, Univesità degli Studi
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Acquisizioni in gran parte riconducibili alle relazioni personali e professionali intrattenute dai diversi componenti della famiglia Chiattone, tutti artisti e direttamente entrati in contatto con gli autori. Essendo gli stessi Chiattone degli artisti per la mostra è stato adottato il termine di “raccolta” e non di “collezione” perché tra i loro intenti vi era anche quello di sostenere economicamente amici e collaboratori (significativo in tal senso il caso di Boccioni).
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Mario Chiattone, Ponte e studio di volumi (1914), Pisa, Univesità degli Studi
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Il percorso inizia con una quindicina di dipinti (ritratti, nature morte, paesaggi e arte sacra) del Sette e Ottocento di pittori ignoti dell’area lombardo-bergamasca, nonché di Carlo Bossoli presente con un piccolo paesaggio realizzato sul lago Ben Nevis in Scozia, di Pietro Leber e di Giuseppe Antonio Orelli a cui è attribuito il Trionfo di san Michele su Lucifero e le anime dannate. La mostra prosegue poi con i dipinti di Tranquillo Cremona (fra cui un Ritratto d’uomo), di Cesare Tallone (Paesaggio, Marina, Giardino, Macugnaga, Ghiacciaio, Ritratto di giovane donna, Paesaggio boschivo) e da una serie di paesaggi dalla pennellata libera ed immediata con due incisioni di Luigi Conconi (Solitudine, Carlo Porta in Verziere). La sezione dedicata al Novecento, certamente la più prestigiosa della raccolta Chiattone, annovera dipinti, pastelli e grafiche di Umberto Boccioni appartenenti al periodo prefuturista (Campagna romana, Chiostro, Campagna lombarda, Casolare, Il riposo, Giudecca, Scaricatori di carbone, Alberi, Il ponticello, Sera d’aprile, Contadini al lavoro, Treno che passa). Tra le opere della raccolta spiccano poi quelle di Leonardo Dudreville (Trilogia campestre, Paesaggio invernale, Marina), Filippo de Pisis (Natura morta marina) e Ritratto dell’architetto Mario Chiattone di Achille Funi del 1924, esposto nello stesso anno alla Biennale di Venezia.
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Materiale |
I capolavori della donazione Chiattone al Museo civico di Lugano |
arte |
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Autori |
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Mario T Barbero |
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Pubblicato su: Literary nr.10/2006 |
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