Mostre alle Fondazioni Palazzo Bricherasio e Sandretto Re Rebaudengo Dalle Avanguardie cubane al Subcontingente Indiano
Prosegue l’onda lunga delle Olimpiadi di Torino 2006 con eventi museali che propongono due mostre di livello internazionale. “CUBA-Avanguardie 1920-1940” è il titolo di quella di Palazzo Bricherasio dedicata al movimento che nasce nell’isola caraibica nella metà degli anni Venti del Novecento. L’esposizione patrocinata dall’Ambasciata di Cuba in Italia e curata da Humiliana LLilian Llanes presenta per la prima volta in Italia i più importanti artisti cubani attivi nel ventennio 1920-40. Il percorso della mostra è suddiviso in tre nuclei che ripercorrono le tappe fondamentali della modernizzazione della pittura cubana attraverso artisti quali Victor Manuel Garcia, Antonio gattorno, Amelia Pelàez, Eduardo Abela, Marcelo Pagolotti, Carlos Enriquez, Mariano Rodriguez, René Portocarrero, Mario Correno, Wilfredo Lam.
Il primo, incentrato sulla donna e sul ritratto femminile tradizionalmente presenti nell’arte cubana, si propone di segnalare gli “elementi di continuità e la rottura delle vecchie formule” nell’opera pittorica dei moderni: quadri che sottolineano come la figura femminile abbia fatto parte del processo di rivendicazioni estetiche portate avanti dal movimento e, di conseguenza, il cambio di prospettiva nella rappresentazione della figura femminile. In questa sezione il tema della coppia consente una riflessione attorno alla sensualità, elemento distintivo della personalità del cubano e spicca l’opera di Carlos Enriquez la cui serie di nudi e di donne in atteggiamento omosessuale costituì uno schiaffo al conservatorismo. Il secondo nucleo si concentra sulla visione introdotta dalla pittura moderna in relazione alle tesi sull’identità culturale che è stata la base degli ideali avanguardisti. Alcune delle loro opere riflettono il “protagonismo” attribuito dai pittori di questo movimento alla campagna cubana ed al mondo contadino. Infine, nella terza sezione della mostra, si incontra l’opera di Marcelo Pagolotti che per i suoi lavori viene considerato l’iniziatore della corrente sociale nella pittura dell’isola. In contemporanea all’esposizione è stata allestita una rassegna fotografica di Alberto Diaz Gutierrez, soprannominato Alberto Korda che con lo scoppio della rivoluzione viene assoldato dai giovani collaboratori di Fidel Castro diventando il “fotografo del nuovo governo cubano”. Lavorando al giornale Revolucion in ha avuto il compito di promuovere l’immagine di un governo dinamico e pieno di energie dando vita ad immagini “non di regime” ma che raccontano il cuore di Cuba e la vita dei cubani riuscendo a cogliere la dimensione profondamente umana del Che e di Castro fuori da ogni retorica.
La mostra “Il Suncontingente Indiano nell’Arte Contemporanea” della Fondazione Sandretto analizza il panorama contemporaneo di quella parte di mondo (Bangladesh, Bhutan, Sri Lanka, Afghanistan, Myanmar/Birmania, Maldive) visto come una complessa matrice di popolazioni, idee, lingue, culture, modo di vivere, fedi ed eredità storiche. Una regione che è la più densamente popolata del mondo e quindi la più differenziata culturalmente, politicamente e linguisticamente: ci sono 27 lingue ufficiali e più di 200 non ufficiali. L’identità di questa zona geografica è il risultato di plurime interazioni contingenti date dall’incontro tra tradizioni eterogenee e irrisolte pretese di modernità. Queste spinte opposte la rendono un subcontinente di contingenze, un universo sub-contingente. La mostra riunisce ventisei artisti per la maggior parte provenienti da India e Pakistan ed altri che pur non vivendo in essa o non legati etnicamente lo hanno in qualche modo rappresentato nei loro lavori (fra questi: Bani Abidi, Ashim Purkayastha, Sharmila Samant, Enrico David, Huma Mulji, Ahilpa Gupta, nonché gruppi di artisti come The Otolith Group, Raqs Media Collective, Dayanita Singt e taxi_onomy). La maggior parte degli artisti espone per la prima volta in Europa ed in Italia. La mostra si articola attraverso molteplici punti di vista ed i lavori sono creati con differenti mezzi espressivi (video, installazioni, pittura, scultura) per testimoniare un paesaggio culturale multiforme e sfaccettato. Come ad esempio Shilpa Gupta che realizza una installazione di piccole bottiglie di vetro che riportano sull’etichetta la scritta “Blame” per trasmettere metaforicamente il senso di colpa; Bani Abidi nel suo video ricrea su uno stesso fatto di cronaca un fittizio Tg indiano ed uno pakistano, ad indicare il forte potere del plagio mediatico; la Samant affronta il tema della globalizzazione presentando bottiglie di Coca-Cola provenienti da tutto il mondo.
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Materiale |
Dalle avanguardie cubane al Subcontingente Indiano |
saggistica |
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Autori |
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Mario T Barbero |
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Pubblicato su: Literary nr.7/2006 |
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