(dal 27 settembre 2014 al 25 gennaio 2015)
di Mario T.Barbero
IL 26 settembre 2014 presso la GAM-Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino alla presenza di autorità e di una foltissimo rappresentanza dei media è stata inaugurata la mostra di uno dei più significativi artisti della pop art: Roy Lichtenstein. Una grande esposizione che ha presentato al pubblico lavori su carta e grandi dipinti: un complesso di ben 235 opere provenienti da importanti musei internazionali di Washington, New York, Chicago, nonché da collezioni pubbliche e private europee e italiane.
La mostra. nata in collaborazione con l’Estate e la Roy Lichtenstein Foundation, offre ai visitatori la rara opportunità di ammirare un ricco corpus di opere del maestro statunitense (New York 1923-1997) che abbracciano un arco temporale che va dai primi anni Quaranta al 1997, anno della sua scomparsa. L’esposizione comprende anche alcuni grandi dipinti e una documentazione fotografica a testimonianza dell’opera del maestro.
La retrospettiva torinese, a cura del direttore della GAM Danilo Eccher, presenta la parte più intima e privata del lavoro di Roy Lichtenstein ed è focalizzata sulle “Prime idee”, ossia le idee primigenie fonte di ispirazione di opere che in un secondo tempo sono diventati i grandi capolavori conosciuti nel mondo.
Del suo lavoro e delle sue opere fanno testo le parole di Dorothy Lichtenstein: “Per Roy disegnare era l’essenza dell’art. Ne ricercava e ne vedeva ovunque le potenzialità: nelle opere degli altri, nella pubblicità, nel design e nella decorazion. E alla fine trovò perfino nei fumetti, l’espressione artistica in assoluto più svilita… Paperino e Topolino si insinuarono così nel suo stile, all’epoca espressionista. In quei primi disegni in bianco e nero, per quanto astratti, i due personaggi erano comunque riconoscibili… ”.
Significative anche le parole del direttore GAM Eccher sul “modo” di interpretare il mondo artistico del suo tempo: “Ciò che nel linguaggio europeo poteva costituire una grammatica meccanica e strumentalmente rappresentativa, nelle esperienze oltreoceano assumeva una forza e una rilevanza fino ad allora sconosciute. Vi era nell’arte “colta” ciò che Norman Rockwell riproduceva nell’illustrazione della società americana, l’immagine non era concepita come lo strumento più semplice per trasmettere l’essenza di una narrazione, era essa stessa narrazione, l’immagine costruiva il proprio modello, ridefiniva la propria centralità attraverso un processo di assorbimento del reale che la rendeva autonoma, indipendente, assoluta. Così, realizzando opere come “Train-Untitled Drawing Pilot” il venticinquenne Roy ha già deciso di percorrere il sentiero tracciato da Ashely Gorky, non tanto sul piano dell’alfabeto ionico, vocabolario che abbandonerà a metà degli anni Cinquanta, bensì nella consapevolezza del nuovo potere dell’immagine, un potere che velocemente si allontana dalle suggestioni surrealistiche degli anni Quaranta per affondare nei nuovi impulsi di un immaginario collettivo e popolare”.
In l’occasione della mostra di Roy Lichtenstein, la GAM di Torino ha dato corso ad alcuni importanti e particolari progetti, quali:
-“Progetto formativo per insegnanti dal titolo “Super Gulp!!! Arte, scuola e…Linguaggi contemporanei (in data 13 e 27 novembre 2014).
-“Progetto “Artilab”
-“Progetto Fast Food” (11 dicembre 2014 e 15 gennaio 2015)
-“Progetto La Cultura Pop: tra cinema e fumetto” (25 novembre 2014)
-“Progetto Pop People”
-“Progetto Nail Bar” (27 novembre e 18 dicembre 2014)
-“Progetto Pop Art… Made in GAM” (25 ottobre e 4 dicembre 2014)
Progetti ai quali si può partecipare tramite informazioni e prenotazioni presso il Dipartimento Educazione GAM: tel.0114429546-fax 0114429503, oppure tramite e-mail: infogamdidattica@fondazionetorinomusei.it
Naturalmente si può sempre consultare il sito: www.gamtorino.it
Pubblicato il 2014-09-28 12:22:17.
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