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Il comportamento degli animali
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ANALISI  E FATTI SOCIALI

Anche gli animali a volte ci danno una lezione di comportamento

 

A volte si dice che gli animali sono meglio degli uomini, intendendo quei fatti che mostrano gli stessi riconoscenti ed affettuosi nei confronti dei loro padroni o delle persone ritenute incapaci di fare loro del male.

Così, anche di fronte alla morte, il regno animale reagisce in modo diverso facendo pensare quanto, in certi casi , sappia dimostrare quella sensibilità spesso ignota al genere umano che a volte distrugge delle  vite innocenti senza alcuna  pietà neppure per le donne e i bambini.

Un esempio viene da una bella foto scattata in Australia che mostra un canguro che solleva e abbraccia la sua compagna nell’attimo della sua morte,  sotto gli occhi del loro piccolo.

La tenerezza di quella fotografia contrasta l’atteggiamento di chi abbandona non solo gli animali al loro destino, ma gli esseri umani, esprimendo nei loro confronti una crudeltà intesa a ferire e a fare del male, sia nel fisico che nello spirito.

Quanto successo tanti anni fa nella Germania nazista e non solo, ricordato il 27 del mese di gennaio con diverse manifestazioni, è un monito ad essere almeno simili al comportamento di quel canguro,  che ha mostrato un atteggiamento di grande tenerezza verso la sua compagna.

Oggi, purtroppo,  assistiamo  in diverse parti del mondo ad altre persecuzioni, crudeltà ed efferatezze, come se quel brutto periodo della storia non ci avesse insegnato nulla.

Eppure l’uomo è sempre più preoccupato per la sua vita e farebbe qualunque cosa pur di poterla allungare,  sperando nelle scoperte sempre maggiori della ricerca medica e nei progressi della scienza.

Un paradosso ?

Sotto il profilo individuale è una legittima aspettativa, ma contrasta con  quel benessere collettivo che in realtà è manipolato da poche persone ossessionate dalla conquista del potere, per il raggiungimento del quale, non si  fanno troppi scrupoli.

In realtà l’analisi dell’uomo di oggi e della società in cui vive, lo porta ad una chiusura egoistica che è stata osservata anche  dal sociologo Sabino Acquaviva, recentemente scomparso a Padova.

Acquaviva, che è stato docente e Preside della facoltà di Scienze Politiche di quella città, risulta essere uno dei sociologi italiani più preparati e i suoi testi più noti, spaziano da una sorta di “ teoria dei sentimenti ad un impegno politico, facendone  un maestro del libero pensiero”.

La ricerca della pace e il bisogno di garantire un sano avvenire alle nostre generazioni, specie se più giovani, costituiscono quel “ leit-motiv “ che condiziona e insieme appassiona, motivando in tale modo l’essenza della nostra umanità.

Un riferimento, ma anche un sentimento che un canguro, come ritratto dalle foto dell’australiano Evan  Switzer,  ha dimostrato di avere di fronte alla morte  della sua compagna mentre noi assistiamo con indifferenza  a quella di tanti migranti, tra i quali, donne incinte e neonati.

Una sorta di assuefazione, quasi di noia, nella ripetizione di un avvenimento che non ci tocca.

 

                                                                                                        Renato Celeste

 

 

 

 



Pubblicato il 2016-02-07 05:34:30.
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