Attraverso luoghi più noti agli occhi della fantasia che a quelli della memoria, matura ed esplode la crisi di un personaggio che si trova a dover gestire un’eredità troppo grande e troppo lontana dalla propria sensibilità e da velleità lasciate crescere imprudentemente.
La sua maggior sfortuna sta nel non doversi guadagnare il pane, e così finisce per ondeggiare fra realtà e fantasmi, un fuorviante mondo del lavoro e l’ingombrante, massiccia ombra del genitore, la donna sede di mistero dissolutezza e veicolo di redenzione, nell’aura avvolgente di due città italiane (la Torino del post-boom economico degli Anni Cinquanta-Sessanta e la Roma al termine della “Dolce Vita” e all’inizio del terrorismo Anni Settanta); due città che inevitabilmente finiscono per incidere in lui il crisma della morte.
Nell’attesa di questo evento, il protagonista naviga tra ignoti approdi evitando offerte di piloti esperti di scogliere, fino ad avvertire, tra estenuanti bonacce, il vicino ansito del mistero più profondo.
Ombre verdi, dolci e gelide.
Pubblicato il 2011-05-20 12:36:00.
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