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Dal 27 giugno al 12 novembre 2017
MILLE E UNA STORIA. I tessuti turkmeni
MAO Museo d’Arte Orientale
via San Domenico 11 – Torino
Grazie alla neonata collaborazione con lo studioso e collezionista di fama internazionale Taher Sabahi, nell’arco del 2017 il Museo propone allo spettatore un ampio quadro dell’arte islamica legata ai tessuti e ai tappeti offrendo importanti spunti di riflessione su alcuni aspetti storici e sociali.
Dal 27 giugno, dopo i tessuti dedicati alla cavalcatura, il focus nella Galleria Islamica del MAO sarà dedicato alla famosa produzione di tessuti turkmeni.
Pur non sapendo ancora con esattezza quale sia la popolazione che ha sviluppato l’arte di tessere un tappeto, si ritiene che i Turkmeni siano stati tra i primi a perfezionare questa tecnica e a portarla a un livello insuperato di maestria fino a renderla arte visiva e simbolica.I tappeti turkmeni hanno origini molto antiche da ricercare all’interno delle tribù nomadi di pastori che si muovevano su un territorio che travalica gli attuali confini del Turkmenistan e copre un’area geografico-culturale assai ampia. Mentre la maggior parte dei tappeti orientali viene identificata con il nome della località di produzione, i manufatti del Turkmenistan sono di norma classificati con il nome dell’etnia che li produce, a ribadire il forte legame tra la tradizione tessile e la struttura sociale.
I manufatti che il MAO presenta dal 27 giugno al 12 novembre 2017 nella Galleria dedicata all’arte islamica per il ciclo MILLE E UNA STORIA sono una preziosa esposizione di quindici esemplari della produzione tessile del Turkmenistan occidentale del XVIII-XIX secolo.
In generale si tratta di tappeti di qualità eccellente, il cui ordito è prevalentemente costituito di lana e possiedono un’annodatura finissima che li rende particolarmente compatti e resistenti. Tra i caratteri distintivi ricordiamo i colori che sono scuri con una spiccata predominanza di rosso, viola e marrone. Ma sono senza dubbio le decorazioni il punto di forza dei tappeti turkmeni, è assai facile riconoscere la tipica disposizione a filari di medaglioni il cui particolare disegno, il gul. Si tratta di una figura geometrica caratterizzata dalla presenza di una figura stilizzata animale o florale, un probabile simbolo di identità tribale, ripetuto secondo schemi simmetrici.
Anticamente gran parte degli oggetti necessari alla vita quotidiana venivano realizzati ricorrendo alla tecnica dell’annodatura. Con i tappeti si ricopriva ogni parte delle yurta, vere e proprie case tenda dalla struttura a cupola. Si annodavano esemplari di vari formati utilizzati in molteplici modi, esistevano i tappeti specifici per l’ingresso, quelli da posizionare davanti al fuoco per ricevere gli ospiti, quelli per i pali interni della tenda. Il pubblico del MAO potrà osservare, tra gli altri, pregevoli esempi di Salatchak Ersari, il tappeto da culla, di Khordjin Yomut, la sacca da viaggio,di un classicoTorba. Punta dell’esposizione un rarissimo vaghirè. I vaghirè(o vaghireh) sono piccoli tappeti la cui iconografia è la summa di diverse tipologie di decorazione e fungono da modelli di riferimento per i sapienti annodatori, traccia per i disegni di altre quasi infinite combinazioni di impianti decorativi.
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MAO Museo d’Arte Orientale Via San Domenico 11, Torino
Il Museo Un viaggio in Oriente. Oltre 2200 opere provenienti da diversi Paesi dell’Asia, dal IV millennio a.C. fino al XX d.C., raccontano cinque diversi percorsi per cinque diverse aree culturali: Asia meridionale, Cina, Giappone, Regione Himalayana, Paesi Islamici dell’Asia. Culture millenarie distanti e poco conosciute si avvicinano al pubblico. Il MAO, invita ad un viaggio affascinante di scambio, scoperta e conoscenza.
Info t. 011.4436927 – e-mail mao@fondazionetorinomusei.it - sito www.maotorino.it
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Orario mar-ven h 10 -18; sab-dom h 11 – 19; chiuso lunedì. La biglietteria chiude un’ora prima.
Tariffe Intero € 10, ridotto € 8, gratuito fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte
Ufficio stampa Raffaella Bassi t. 011 4436919 | 340 3739197 raffaella.bassi@fondazionetorinomusei.it
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Raffaella Bassi
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mario t. barbero
Pubblicato il 2017-06-25 11:16:52.
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