Per prima cosa, di Alessandro lasciamo che parlino i numerosi riconoscimenti conseguiti:
-1° classificato – “Concorso di poesia Giuseppe Malattia Della Vallata” (Barcis - PN - 2004)
-1° classificato – “Concorso internazionale di poesia Città di Vignola 2005” (Vignola - MO - 2006)
-1° classificato - “Concorso Versi & Prosa – Orizzonte Cultura” (Quarrata – PT – 2007)
-1° classificato - “Premio letterario – Mario Mosso” (Cercenasco – TO – 2008)
-1° classificato – “Concorso letterario – Carlo Levi” (Torino – 2008)
-1° classificato - “Premio letterario – La Carica” (Pastrengo – VR – 2009)
-1° classificato - “Premio letterario Oreste Pelagatti” (Civitella Del Tronto – TE – 2009)
-1° classificato – “Concorso di poesia Roddi” – (Roddi – CN – 2009)
-1° classificato - “Premio città di Capannori” – (Capannori – LU – 2009)
-1° classificato - “Premio letterario Parole e Immagini” (Mellana di Boves – CN – 2010)
-1° classificato - “Concorso Versi & Prosa – Orizzonte Cultura” (Quarrata – PT – 2010)
-1° classificato - “Concorso Chiave di Volta” (Banchette d’Ivrea – TO - 2010)
-2° classificato- "Premio Lettere d’amore 2011" (Torino-febbraio 2012)
Per chi volesse contattare Alessandro o avere maggiori informazioni sulla sua attività, consigliamo:
Mail: lexbert@libero.it - Telefono cell. : 347 1529742
web: http://www.alberodellarte.altervista.org/alessandro_bertolino.html
http://www.larchivio.org/xoom/bertolino.htm presente anche su : Myspace, Youtube, Facebook.
Ed ora veniamo al nostro personaggio!
Alessandro Bertolino è nato nel 1962 ed è residente a Torino.
Nei primi anni ’80 incuriosito dalle sperimentazioni audaci di Allen Ginsberg e rapito dalle pagine di Charles Baudelaire, Jack Kerouac e molti altri… inizia a scrivere. Autore, dal 1990, di testi poetico-sentimentali, empatici, psicologici a volte, o semplici frammenti di viaggi intrapresi, partecipa, dal 1994, a numerosi concorsi letterari ottenendo svariati ed importanti riconoscimenti. Agli inizi degli anni novanta la sua poesia “Di Notte” viene pubblicata nell’antologia “Parole Controluce” nella quale sono ospitati, tra gli altri, i poeti Emilio Gay e Marcello Eydalin. Inizia una lunga collaborazione con Ernesto Vidotto, ideatore e organizzatore di premi letterari e di innumerevoli eventi culturali. Nel 1997 ha gestito, in proprio, una mostra personale di poesia e disegno con l’apporto grafico dell’illustratore Antonio Lapone. Tra i visitatori, il critico d’arte Aldo Spinardi, lo sprona a proseguire. Il libretto della mostra, con l’aggiunta di altri testi diventa: “Amanti Fragili Perle” (ediz. Cultura e Società – Torino - 1997) prima vera silloge di poesie. È stato membro di giuria di concorsi nazionali ed internazionali indetti dal Centro Studi Cultura e Società quali: “Premio Città di Torino”, “Premio per la Pace”, “Letteratura d’Amore”… . Nel 2001 ha pubblicato la raccolta: “E’ Vento di Parole” (ediz. Cultura e Società – Torino - 2001). Ospite di alcune emittenti radiofoniche e collaboratore artistico dell’amica e poetessa Cristina Codazza con la quale ha organizzato diverse serate di lettura e recitazione poetica. Nel solo anno 2008, la poesia “Matricola 16670” ottiene ben undici premi in altrettanti concorsi. Nell’autunno del 2009, attraverso il movimento artistico letterario “Immagine & Poesia” fondato da Gianpiero Actis, la pittrice canadese Melcha abbina il suo quadro “Double Monroe” alla poesia “Bar”. Con l’inizio del nuovo millennio, si fanno strada nel suo repertorio testi di cronaca storica e di denuncia sociale (Matricola 16670, Il Campo, Prima lettera dal porto, Che mondo di pazzi!...). Nel corso del 2010 è stato più volte ospite della trasmissione “Dimensione Autore” in onda sulle frequenze di Radio Italia Uno; nel medesimo anno ha iniziato una proficua collaborazione con l’Aci Gallery partecipando, con la supervisione di Ermanno Eandi, agli incontri di recitazione poetica “Aci Reading”. Alessandro Bertolino, oltre a cimentarsi con la poesia è uno studioso e ricercatore autodidatta, appassionato di letteratura, fotografia e musica (in particolar modo jazz, blues e rock “primigenio” americano).
Mario T. Barbero
Mia madre chiacchierava al ballatoio;
sotto, in cortile, mosche cieche, corse…
Anni sessanta: odor di ribellione.
La sera c’eran pure le vicine,
lo zio, la cugina con le trecce:
tutti davanti alla televisione.
Anni sessanta: nuvole, tensione.
Immagini d’un mondo: io bambino.
D’estate: la colonia, Topolino…
d’inverno: cartapesta nella stufa…
La bici pedalava a più non posso,
il mago presentava una canzone…
Anni sessanta: addio, bella stagione!
IL VECCHIO BEPI
(e la macchina del tempo)
È una fotografia,
il segreto di Bepi.
Nel perimetro di carta patinata,
trafitta da un chiodo arrugginito,
danzano i suoi pensieri
al ritmo cadenzato
del miagolio d’un gatto.
L’immagine di Gina,
oggetto di mai dichiarato amore
è lì, con il foulard, la bici…
Unico passeggero
in quel viaggio a ritroso,
lui, la rivede:
eterna adolescente,
per sempre prigioniera dei suoi occhi.
Dai finestrini appannati della memoria
riceve un sorriso,
contraccambia un saluto.
Incurante del rito,
indifferente al monologo senile,
il gatto si accovaccia
in attesa che il tramonto
e il vecchio
se ne vadano a dormire.
Trovò la libertà, fuggendo,
uno del nostro blocco.
Così, per un gesto disperato,
ci disperammo ancor più noi:
scheletri d’Israele.
Dieci tremanti statue sostenute appena
dal soffio misericordioso di Dio
che già prendeva nota di quei nomi
ad eccezion del mio.
Vile non potei fare altro che
inginocchiarmi all’aguzzino demone.
Ed ogni lacrima era un volto amato,
una carezza, mia madre,
il piccolo Jacob, il bacio di Sara… .
Al di là dei miei pensieri,
uscì dal mucchio informe
di spettatori immobili, un uomo:
matricola 16670.
Difficile dimenticare quelle parole:
“Sono un sacerdote cattolico,
voglio prendere il suo posto…”.
Attraversando il cortile,
tirato per il colletto
da una mano rabbiosa
vidi Massimiliano Kolbe,
con un sorriso
entrare nella nuova fila.
Nel vento della notte
danzano i capelli leggeri.
Alla luna, gonfia e chiara,
regalo un’occhiata distratta
e un pensiero improvviso mi guida
al portone, al piano, alle mura
che fasciano e formano la stanza
dove riposi.
Immagino la tua figura distesa
piegata sul fianco a baciarti un polso,
tormentare con le labbra
un guanciale triste e fedele:
custode silenzioso dei tuoi segreti.
E’ il vento, questa notte,
a carezzare i vetri delle case.
E’ il dito della luna
ad asciugarti il pianto.
ALESSANDRO BERTOLINO - Beat Generation
Pubblicato il 2011-11-03 11:35:37.
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