Una interessante e originale rappresentazione presso la Sala Solavaggione della Biblioteca Civica di Carmagnola a cura degli Ex-Allievi del Liceo Classico Baldessano
L’eredità degli Assiri
Da Gilgamesh a Omero: immagini e voci da un mondo perduto
Discorso-recital per archeologo e voci recitanti: Immagini d’arte, racconti di mare e di guerra, invocazioni a Baal e a Zeus, brani di Omero e dei poemi babilonesi
-Venerdì 2 dicembre ore 21-
La ricerche più recenti hanno evidenziato il profondo legame che unisce la Grecia delle origini alle antiche civiltà del Vicino Oriente, dai Babilonesi agli Assiri, dai Fenici agli Ittiti. Lo si vede nelle strutture politico-sociali, nella religione, nella mitologia, nell’arte, nella letteratura. Boreas, il dio greco del vento del Nord, non è altri che Buriash, il dio atmosferico adorato a Babilonia.
Le Parche, le Moirai greche, sono antiche divinità anatoliche, che già nel 1700 a.C. “filavano gli anni di vita” dei re ittiti. Omero ed Esiodo non possono esser compresi appieno se non se ne conoscono gli archetipi letterari, i grandi poemi delle letterature dell’Asia anteriore come Gilgamesh, il Grande saggio o la Glorificazione di Marduk.
L’espansione assira verso la costa fenicia innesca la grande espansione del fenomeno dell’Orientalizzante, che dal IX al VII secolo a.C. tocca tutto il Mediterraneo, Italia compresa. E’ veramente la prima “globalizzazione” del mondo antico, intesa non soltanto come commercio di beni di lusso, un fatto di gusto internazionale: è sistema culturale omogeneo largamente condiviso da Tiro a Olimpia, da Mileto a Vetulonia.
Attore di questa rappresentazione è l’archeologo orientalista Giovanni Bergamini, già direttore presso la Soprintendenza dei Beni Archeologici del Piemonte e el Museo Egizio di Torino sino al 2010. Protagonista di un’intensa attività nel campo dell’archeologia del Vicino Oriente, in Iraq, Iran, Giordania, Sudan e Egitto sin dal 1974. In Iran ha diretto gli scavi di Tépé Khorramabad nella Valle dell’Atrek. In Iraq, oltre ad aver partecipato agli scavi di Seleucia e di Ctesifonte, ha rivestito il ruolo di field director del cantiere di Tell Yelkhi, nell’ambito del progetto di salvataggio dei siti del bacino dell’Hamrin e successivamente di direttore della Missione Archeologica Italiana a Babilonia. In Giordania, ha partecipato al progetto di sondaggi e restauri al tempio di Artemide a Gerasa.
Come esperto UNESCO per la tutela del patrimonio archeologico dell’Iraq ha tenuto corsi di formazione al personale irakeno nelle sedi UNESCO di Amman e di Beirut, in collaborazione con il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale. E’ autore di numerose pubblicazioni scientifiche, tra cui due volumi del catalogo ufficiale del Museo Egizio di Torino e di numerosi rapporti di scavo e articoli specialistici su riviste italiane e straniere. Per l’Editore Einaudi ha curato l’edizione italiana del volume di Bottéro-Kramer “Uomini e déi della Mesopotamia” (I Millenni, Torino-2002). L’opera autobiografica “I Datteri di Babilonia-l’Iraq nel racconto di un archeologo” (edita nel 2003 da Scheiwiller) ha vinto il Premio Letterario Internazionale “Mondello”.
Mario T. Barbero
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Pubblicato il 2011-11-28 04:37:19.
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