Una giovane autrice che “gioca” coi sentimenti
Rita Bignante: scrittrice dell’intimo
di Mario T. Barbero
*Ecco una breve traccia biografica della scrittrice:
In un museo o in una pinacoteca, dentro una libreria o davanti ad un castello, o magari persa di fronte ad un paesaggio di particolare suggestione, è impossibile non riconoscerla: appassionata di storia, archeologia, letteratura classica e contemporanea, ma anche di musica moderna e classica, l’Autrice è capace di sorprenderci piacevolmente affrontando con pari maestria una conversazione dotta o un’amena chiacchierata. Il mare e il sole sono i suoi riferimenti preferiti ma non disdegna l’aspro contatto con la montagna dalla quale trae le benefiche energie da una Natura con la quale sa dialogare comprendendone il ritmo e l’armonia.
Con gli animali ha in genere un piacevole rapporto confidenziale, con i suoi “gioielli” un affetto sconsiderato e totalmente ricambiato.
Affronta l’esperienza narrativa per la prima volta ma lo fa con cipiglio ed ironia e la tavolozza delle sue parole sa esprimere bene gli stati d’animo dei personaggi che evoca dalla fantasia e dalle esperienze di un vissuto con il quale ha saputo relazionarsi con disponibilità e comprensione.
Per il suo primo romanzo Senza sedurre sono stati assegnati i seguenti premi e riconoscimenti:
- Premio della Giuria Narrativa- Concorso Internazionale “Città di Salò” 2008
- 3º Premio al Concorso Letterario Internazionale “Priamar” Lions Club di Savona 2009
- Finalista al Premio Letterario Internazionale “Città di Recco” 2010
*Adesso però lasciamo che sia l’Autrice a prendere la parola:
«“Senza sedurre” (Ibiskos Editrice Risolo) è una storia in perenne bilico fra l’amore e l’amicizia: un insolito carteggio e un’identità da scoprire.
Contrariamente a ciò che accade solitamente ad ognuno di noi, la protagonista di questo romanzo non insegue l’amore – dal quale peraltro è sempre braccata – bensì l’amicizia.
Helen è testarda e prosegue nella sua “ricerca”, ma, suo malgrado, deve dar ragione al marito che le ripete di continuo: «È inutile cercare l’amicizia. Sai bene che le donne t’invidiano e gli uomini finiscono per innamorarsi di te».
Fra un colpo di scena e l’altro si arriva all’epilogo a sorpresa, che dimostra una volta di più quanto questa storia sia “inedita” e controcorrente…
Se Balzac avesse assistito all’evolversi di questa vicenda umana, con ogni probabilità avrebbe rovesciato il suo famoso aforisma sul tema: “Quello che rende indissolubili le amicizie e ne raddoppia l’incantesimo è un sentimento che manca all’amore: la sicurezza.”»
Un grazie sentito a tutti coloro che mi hanno letto fin qui e a tutte le persone che mi leggeranno in futuro…
È in preparazione un nuovo romanzo…»
INFO:
Per contattare l’autrice, scrivi a: rstella.1400@yahoo.it
*I commenti al libro Senza sedurre:
«A volte le storie sono talmente “piene” e seducenti da richiedere uno stile urgente del racconto. Di solito, sono quelle storie che spingono verso un’urgenza anche nella lettura.
“Senza sedurre”, il romanzo primo di Rita Bignante, cumianese, appartiene a questa speciale categoria. Così avvincente da farsi mangiare fino all’ultima pagina, fino alla risoluzione dell’ultimo mistero.
Già, perché questo romanzo racchiude in sé le caratteristiche del giallo (quel tormento sottile e latente provocato dall’assenza, nella costruzione della vicenda, di un tassello importante nell’economia del puzzle) e quelle del genere rosa.»
(Daria Capitani, giornalista. Estratto dell’articolo de “L’eco del Chisone”- 12 marzo 2008).
«Ciascuno di noi ha un bisogno manifesto o latente di APPARENZA e di APPARTENENZA.
Nel romanzo “Senza sedurre” il primo viene appagato in pieno dall’autosuggestione del coprotagonista, a leva sulla propria vanità maschile. Questa coinvolge il lettore fino a desiderare di poter vivere in prima persona certe situazioni e certe occasioni, pur vedendole sfumare come profumi leggeri, ritrovandosi solo con le realtà costruite dalla propria mente.
La protagonista, invece, all’apparenza molto più fragile, è senza dubbio la persona più coerente e radicata nella propria realtà (soddisfando, quindi, il bisogno dell’appartenenza), risultando, in fin dei conti, la vera regista della scena e del sentimento. Romanzo delicato, leggiadro, una rappresentazione ad acquerello dei sentimenti stessi.»
(Davide Irico, sociologo).
«Un romanzo ambientato fra Pinerolo e Savigliano con una puntata all’abbazia di Staffarda ed un’altra a Malta a testimoniare l’amore per l’arte e la storia dell’autrice ma in cui i luoghi sono davvero soltanto sfondo alle emozioni ed ai sentimenti dei protagonisti, in particolare delle donne protagoniste. Perché il libro è scritto da una donna nei panni di una donna ed è l’universo femminile a primeggiare con la delicatezza dei sentimenti e delle passioni, la raffinatezza delle situazioni, la massima attenzione ai particolari degli stati d’animo. Tutto è declinato al femminile, anche gli atteggiamenti degli uomini sono visti e descritti in questa ottica.»
(Mario Banchio, direttore del “Corriere di Saluzzo”. Estratto dell’articolo dal “Corriere di Saluzzo”- 14 marzo 2008).
«Il tuo romanzo “Senza sedurre” è davvero coinvolgente ed è scritto in maniera semplice e scorrevole! Lo si legge tutto d’un fiato, proprio come il Pirandelliano “Il fu Mattia Pascal”, che a mio parere è forse il più bel romanzo che abbia mai letto…»
(Alberto De Rosa, geometra).
«“Senza sedurre”, frutto di un laborioso lavoro durato molti mesi, è un romanzo contro corrente che si rivolge a un vasto pubblico e racconta con una certa ambiguità e una certa malizia, il labile confine che divide i sentimenti dell’amicizia e dell’amore; con un epilogo a sorpresa che stravolge le attese del lettore.
Nel romanzo sono evidenti i riferimenti al territorio del pinerolese; il linguaggio semplice e efficace ne favorisce la lettura. “Senza sedurre” rappresenta il trampolino di lancio per l’autrice cumianese e lascia le porte aperte per la pubblicazione di un nuovo romanzo.»
(Francesco Faraudo, giornalista. Estratto dell’articolo di “Informa Cumiana” –marzo 2008).
«Tra gli ambienti che fanno da sfondo alla trama narrativa emergono monumenti ed edifici, intorno ed entro i quali trovano spazio le vicende ambigue e spesso misteriose del romanzo, come i particolari rapporti tra Helen ed il misterioso Apollo che si nasconde dietro una serie di lettere d’amore, che indirizza alla giovane usando per lei il nome d Dafne; e se i nomi ci riportano da un lato a vicende del mito classico (l’amore di Apollo per Dafne e la trasformazione di questa nella pianta dell’alloro) dall’altro ci fanno pensare al gusto del romanzo epistolare tipico del Settecento francese, da “I legami pericolosi” di Laclos alla “Nuova Eloisa” di Rousseau.»
(Andrea Maia, scrittore e saggista).
«”Senza sedurre”: pagine di un romanzo ricco di emozioni vere. Con caratteristiche che lo avvicinano al “giallo”, il testo rivela soprattutto non la ricerca di un assassino, ma dell’ossigeno vitale dell’amicizia. Non mancano le sorprese e i colpi di scena, tinte forti che coinvolgono il lettore nel percorso affascinante della protagonista, determinata e ostinata nella sua ricerca.
Vale la pena leggerlo e… vale la pena riflettere su quella ricerca, spesso controcorrente!»
(Don Mariano Tallone, parroco, giornalista, già direttore del “Corriere di Saluzzo”).
«”Siamo noi che inseguiamo un determinato sentimento, o è il sentimento ad inseguire noi?”
Domanda sibillina che potrebbe essere il tema per un dibattito di filosofia o di psicologia del profondo.
È invece l’apertura di Senza sedurre, un romanzo che forse ne dà una risposta più immediata attraverso un’acuta analisi dei rapporti umani, in un mirabolante intreccio ricco di riferimenti storici, letterari e psicologici.
Un libro da leggere e da meditare per la sua profonda umanità e introspezione nella sfera delle emozioni e dei sentimenti.»
(Charlie Stùparich- tibetologo).
«Il lettore, ad un certo punto, potrebbe legittimamente chiedersi: “ma io non intendevo acquistare un trattato di storia dell’arte, né un acquerello di natura con i colori che ti riempiono gli occhi e li divorano con la loro luce; né, infine, un trattato del mistero: semplicemente mi sarebbe piaciuto imbattermi in un testo di letteratura di quelli semplici, quelli che non ti provocano sconvolgimenti interiori”. E invece no: Rita Bignante ci ha offerto letteratura, arte, natura e ci ha condotti – nella sofferenza delle righe – per il sentiero dell’amicizia tanto anelata dalla sua Helen.
Sentimenti: di bambina donna che freme in attesa della partenza per una vacanza in un luogo agognato, perché la donna bambina plachi – nell’azzurro d’un mare petroso – l’irrequietudine che dilania il cuore; e amore che attende, nascondendosi e ricomparendo, deludendo chi lo vorrebbe manifesto nel viso e nel cuore. Amore tenero, groviglio forte di rovo che riserva a se stesso spine pungenti e dona amicizia a chi ama.»
(Loris Rausa, da Roma).
«…Avevo anche voglia di vedere come andava a finire (anche se avevo intuito qualcosa) e questo implica capacità di coinvolgimento.
In più hai avuto coraggio nello scriverlo, pur se ti sei mantenuta lontano da una qualsivoglia linea di frontiera. Chissà come ti è venuto in mente.
Scrivi bene e scorre leggero, veloce e gorgogliante come un fiume all’inizio, non ancora diventato impetuoso…
Insomma: mi è piaciuto!»
(Fabio Mussetta, scrittore)
La recensione di Mario T. Barbero al romanzo Senza sedurre si trova su questa stessa Rivista a pag. 2 dell’archivio della sezione “Recensioni”.
(vai alla recensione)
Pubblicato il 2011-12-07 10:25:31.
Questa pubblicazione è stata richiesta 112515 volte.