Un Salone del Libro a ritmo di...web!
Il Salone Internazionale del Libro di Torino compie 25 anni
(Si svolgerà a Torino, Lingotto Fiere
da giovedì 10 a lunedì 14 maggio 2012)
Dopo l’edizione 2011 dedicata al 150° dell’Unità d’Italia, subito un altro appuntamento speciale per il Salone Internazionale del Libro. Quello atteso al Lingotto Fiere di Torino da giovedì 10 a lunedì 14 maggio 2012 è difatti il venticinquesimo Salone: l’edizione che celebra il primo quarto di secolo della manifestazione ideata nel lontano 1988 da due torinesi, il libraio Angelo Pezzana e l’imprenditore Guido Accornero, e tenuta a battesimo dal 19 al 23 maggio di quell’anno a Torino Esposizioni. Il Salone 2012 torna ad essere ospitato nei quattro padiglioni tradizionali di Lingotto Fiere, senza l’allargamento all’Oval imposto nel 2011 dalla necessità di offrire una superficie adeguata alla mostra 1861-2011. L’Italia dei Libri, realizzata in occasione di Italia 150: una scelta dettata da rigorose ragioni di contenimento dei costi suggerite dalla congiuntura economica e accompagnata da un attento ridisegno del layout delle diverse aree espositive e degli spazi per il programma culturale.
Spagna e Romania, Paesi Ospiti
Nella ricorrenza del venticinquennale, per la prima volta nella propria storia il Salone Internazionale del Libro annovera non uno, ma due Paesi ospiti: la Spagna e la Romania. Due Paesi collocati agli estremi geografici dell’arco della lingua e cultura latina, che saranno entrambi presenti al Lingotto Fiere come Ospite d’onore con pari dignità, un proprio grande stand, autori, editori, incontri. Entrambi offriranno – com’è tradizione - il diorama della propria creatività e vivacità culturale, e l’ampio spettro della propria civiltà che si estende dalla memoria alla cultura materiale, dalla vita quotidiana al paesaggio umano. Anche coinvolgendo le rispettive comunità linguistiche ampiamente presenti sul territorio torinese e nazionale.
1988-2012, i venticinque anni di un successo italiano
Il Salone Internazionale del Libro di Torino festeggia nel 2012 i venticinque anni. Nato da un’idea di Guido Accornero e Angelo Pezzana, storico libraio torinese, sul modello dell’omonimo Salon parigino, ha finito per superarlo per ricchezza e articolazione di contenuti, e per numero di visitatori, innalzandosi ai vertici della manifestazioni europee del settore. Passato alla gestione pubblica nel 1998 attraverso la Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura, ha registrato un successo costante e crescente, dovuto anche alla sua formula composita - mostra-mercato, festival culturale, momento di incontri professionali, area speciale dedicata ai ragazzi e ai giovani adulti - e al supporto concorde delle istituzioni pubbliche (Regione Piemonte, Provincia di Torino, Città di Torino), di fondazioni come la Compagnia di San Paolo e la Fondazione Crt, di partner come la Camera di Commercio di Torino e sponsor privati, degli editori e dei media che hanno sempre garantito una copertura impressionante. I visitatori, raddoppiati in vent’anni e ormai stabilizzati oltre i 300.000 ogni anno, hanno assunto un ruolo di veri protagonisti: lettori forti, motivati e selettivi, che hanno animato migliaia di incontri, dibattiti, seminari e laboratori. Grazie al progetto dell’International Book Forum, l’area per lo scambio dei diritti editoriali sostenuta dall’Ice-Istituto per il Commercio Estero e dalla Regione Piemonte, il Salone ha potuto aprirsi a una dimensione internazionale, richiamando ogni anno a Torino editori ed agenti letterari d’ogni Paese. L’Ibf nel 2011 ha compiuto dieci anni di vita e, con oltre 6.900 incontri in quattro giorni, ha saputo far dialogare oltre 700 operatori professionali provenienti da 30 paesi di tutto il mondo. Molto gradita anche la partecipazione dei Paesi ospiti d’onore, dall’Olanda dell’edizione 2000 alla Russia del 2011, che hanno consentito una migliore conoscenza di culture spesso poco note. Il Salone ha dimostrato di aver saputo intercettare e soddisfare le diffuse esigenze culturali di un pubblico diversificato e preparato, realizzando nuove modalità d’incontro con gli autori e la serie di eventi tematici legati al diverso motivo conduttore scelto ogni anno. Un intreccio di argomenti «alti» e popolari, generalisti e di nicchia. La sua fortuna è all’origine della fioritura di festival ed eventi culturali che si è registrata in tutta Italia, in specie nell’ultimo decennio. Oggi il Salone rappresenta anche una sorta di «Capodanno librario», una sorta di fermo immagine in cui la verifica critica del lavoro svolto nell’universo del libro e dell’editoria permette di discutere gli sviluppi del futuro prossimo in questo vasto e settore.
Un Salone interattivo
nel segno di una cultura partecipata
Il miglior modo di festeggiare i venticinque anni del Salone è ancora una volta quello di guardare avanti, di misurarsi con le rapide trasformazioni che stanno cambiando ogni aspetto della nostra vita di relazione e di cui i libri sono uno specchio fedele. L’appuntamento del Lingotto ha via via registrato la crescita di un pubblico maturo, che si riconosce nei valori di una cultura attiva e vuole prendere parte a un confronto vero, sentendosi attore di uno scambio interattivo. La partecipazione dei visitatori ha fatto diventare visibile una richiesta esplicita di democrazia non più delegata, ma partecipata, gestita in prima persona. Si è fatta crescente una richiesta di dialogo e di confronto reale: una vera cultura della condivisione, che il Salone accoglie, anche facendo tesoro della felice esperienza avviata all’interno del programma del Bookstock Village, lo spazio tradizionalmente riservato ai giovani e giovanissimi lettori. Dall’edizione 2011 Andrea Bajani ha raccolto intorno a sé un gruppo di ragazzi, con i quali ha identificato una serie di parole-chiave, particolarmente significative per loro. Di lì ha preso le mosse un’elaborazione progressiva che si è svolta nei mesi precedenti il Salone e ha infine trovato la sua conclusione proprio al Lingotto. Analogamente, il Salone 2012 creerà attorno agli eventi di maggiore spicco, che trattano i temi «caldi» al centro del dibattito, gruppi di lettura che li approfondiranno in via preliminare, per affrontare la discussione finale con i relatori invitati al Lingotto.
Vivere in rete: le mutazioni indotte dalle tecnologie digitali, motivo conduttore del Salone 2012
Computer ultrasottili, tablet e smartphone, tecnologie digitali sempre più portatili, potenti e a buon mercato, in grado di garantire una connessione continua, stanno cambiando radicalmente il nostro modo di pensare, scrivere, comunicare, stampare, pubblicare, leggere, vendere. E con esso la produzione, la distribuzione, la ricezione dei prodotti intellettuali: dai giornali ai libri. Un fenomeno che va al di là del futuro degli e-book o dei destini dell’editoria su carta. In primo piano sono anzitutto i modi e la qualità delle scritture, che tendono alla stenografia e al frammento, ma anche a diventare degli ipertesti misti di immagini e di suoni, o addirittura delle creazioni collettive, figlie di molti autori in concorso tra loro. Lo scrittore Alessandro Mari annuncia un feuilleton pubblicato direttamente in rete e aperto ai suggerimenti dei lettori. Come ha osservato il filosofo Maurizio Ferraris, al presunto declino della forma-libro - così come l’abbiamo conosciuta dai tempi di Gutenberg - corrisponde l’esplosione della scrittura, fenomeno largamente imprevisto. Tutto finisce registrato e depositato in archivi immensi, e rimane dunque reperibile, inchiodando chi scrive alle sue responsabilità, anche a distanza di molti anni. La memoria diventa un eterno presente. Il ruolo degli editori, i mediatori culturali per eccellenza, che sembra messo in discussione dalle pratiche del self-publishing, si riafferma come indispensabile proprio di fronte agli eccessi di un’offerta indifferenziata, in cui il fruitore non riuscirebbe a orientare le proprie con i suoi mezzi. Intanto le riviste letterarie, quasi estinte su carta, risorgono in rete, trascinando i lettori in accesi confronti; e i blog diventano i nuovi siti di una critica informale, molto distante dallo specialismo accademico. Quale sarà il destino dei quotidiani su carta, che peraltro forniscono alle reti la maggior parte dell’informazione? E che ruolo avrà nell’informazione di domani il «giornalismo dei telefonini», le preziose testimonianze volanti di chi si ritrova sul posto di un evento importante? Come cambia e cambierà lo stesso giornalismo? Ci si interroga se sono destinate a cambiare anche le modalità della lettura, e se si affermerà anche lì il modello zapping. Intanto Feltrinelli annuncia di mettere in vendita online spicchi di testi letterari famosi al prezzo simbolico di 0,99 euro, come accade per i singoli brani musicali in formato mp3. Non meno importanti le ricadute nell’apprendimento, nell’istruzione, nel lavoro e nella ricerca, dove ai vantaggi di un maggiore coinvolgimento degli studenti si accompagnano gravi difficoltà strutturali, dalla formazione dei docenti ai costi degli strumenti e alle insufficienze delle reti wi-fi nel nostro Paese. Si fanno intanto sempre più vistosi i fenomeni che accompagnano la crescita esponenziale dei social network e social media. Le reti creano senza sosta comunità allargate i cui componenti interagiscono fittamente e ininterrottamente tra di loro, danno vita a nuove forme di associazionismo, a gruppi estremamente fluidi che si muovono al di fuori delle istituzioni e spesso contro di esse, improvvisando delle agorà virtuali in cui trovano espressione i movimenti spontanei. Lo stesso Twitter è diventato uno strumento per fare una politica basata sulla rapidità della comunicazione, ma espone chi lo pratica ai rischi dei falsi e delle beffe. Le stesse dimensioni dei social media danno la misura dei cambiamenti in atto. È stato calcolato che gli iscritti a Facebook rappresentano una comunità virtuale che si colloca per popolazione tra il 5° e il 6° Stato al mondo. Tra le predizioni di chi annuncia la scomparsa dei supporti cartacei e i lamenti apocalittici di chi teme un tramonto delle civiltà conosciute, quelli che si vanno prefigurando sono scenari ricchi di incognite e anche di inquietudini. A chi sostiene che la Rete ha avviato un processo irreversibile di democrazia reale e dal basso, si oppone chi ritiene che quella della Rete sia in realtà una falsa democrazia, abitata da soggetti culturalmente e psicologicamente deboli, e come tali facilmente suggestionabili e manipolabili. Alla facilità di aggregazione, evidente nelle rivolte della cosiddetta «primavera araba», sembra corrispondere infatti una povertà di contenuti politici. L’incombere della Nuvola – il cloud che raccoglie in una sfera virtuale tutte le informazioni private di fisicità – la fine della privacy e il trionfo di un Grande Fratello signore del marketing e capace di immensi profitti assumono volta per volta le fattezze di Google, Amazon, iTunes, monopolisti globali in grado di orientare non solo i consumi, ma anche comportamenti, gusti, mentalità, modi e stili di vita. Al capo opposto, l’analfabetismo digitale incide sull’accesso ai diritti. Nel diritto di cittadinanza si stabiliscono nuovi livelli a seconda dell’abilità di navigare in rete. È un problema destinato ad assumere vaste proporzioni in un Paese come il nostro, dove solo il 30% della popolazione è in grado di decifrare correttamente un testo scritto. E ancora: le opere letterarie in formato digitale sono esposte, come già la musica, ai rischi più che concreti della pirateria e della duplicazione abusiva. La grandi librerie virtuali sviluppano politiche commerciali molto aggressive che amplificano le difficoltà delle librerie indipendenti. Sono questi alcuni degli aspetti di una situazione di estrema fluidità, ma anche di straordinario interesse e imprevedibili potenzialità, su cui il Salone 2012 si prova a riflettere.
La Città Visibile. Torino 1988-2012 >>,
in scena la metropoli che cambia
Venticinque anni fa nasceva il Salone Internazionale del Libro. Forse mai come in quest’ultimo quarto di secolo Torino è stata protagonista di una metamorfosi epocale, straordinaria in tutti i campi. L’identità economica e produttiva, il tessuto sociale, la composizione etnica, l’immagine e i grandi eventi, le forme di socialità, il recupero di luoghi e spazi urbani, la creatività e la riscoperta di nuove o antiche vocazioni come quella dell’arte, del cinema, dello spettacolo, del turismo. E la stessa l’etichetta che Torino si è sempre cucita addosso volentieri - quella di «città-laboratorio» - appare troppo scontata e iterata per non andare sottoposta a un’opportuna verifica. Per raccontare in modo vivace e non convenzionale questi venticinque anni, e al tempo stesso gettare uno sguardo sulla metropoli che sarà, il Salone Internazionale del Libro e il Circolo dei lettori hanno unito le forze e hanno ideato assieme il progetto La Città Visibile. Torino 1988-2012 >>, proprio con il segno >> che negli audiovisivi rappresenta l’«avanzamento veloce». La Città Visibile è un ciclo di sette incontri-spettacolo previsti alle 21.00 nelle sale del Circolo a Palazzo Graneri, due venerdì del mese da febbraio ad aprile 2012. Un vero e proprio cammino di avvicinamento al 25° Salone. Questo il calendario degli appuntamenti: 10 febbraio 2012, Venticinque anni di Salone del Libro; 24 febbraio 2012, Società; 9 marzo 2012, Cinema / Teatro; 16 marzo 2012, Musica; 23 marzo 2012, Arte Contemporanea; 13 aprile 2012, Architettura/ Urbanistica / Beni Culturali; 20 aprile 2012, Scrittura. Ogni incontro metterà a confronto le figure chiave del cambiamento: testimoni e talenti emergenti, protagonisti e osservatori, creativi e coscienze critiche, in un libero scambio di idee vivacizzato dal ritmo della regia di Marco Ponti. L’ultimo appuntamento dedicato alla scrittura sarà un happening-reading con un gran numero di autori torinesi in cui ciascuno proporrà una pagina originale o leggerà un brano già edito, prestando attenzione ai cambiamenti della città, con un occhio speciale al panorama letterario: il Salone Internazionale del Libro, la Scuola Holden, il Circolo dei lettori, gli scrittori stranieri a Torino, le scritture mutanti... Questa road map culminerà al Salone con una mostra, allestita nei padiglioni del Lingotto Fiere, dei venticinque oggetti-simbolo del cambiamento: le venticinque possibili icone torinesi di questo quarto di secolo, scelte e curate da Luca Beatrice con la collaborazione di Roberta Pagani, e con un focus dedicato allo sguardo di chi ci vede da fuori: la Torino che cambia vista con gli occhi degli altri.
Rai Educational diventa partner multimediale del Salone
La ricchissima offerta culturale che il Salone Internazionale del Libro propone ogni anno viene ora resa disponibile a un pubblico ancora più vasto grazie a una partnership strategica che il Salone stringe con il canale Rai Educational, diretto da Silvia Calandrelli. L’accordo prevede di valorizzare l’attività preparatoria e i cinque giorni del Salone attraverso la realizzazione di prodotti e format multimediali, destinati alla televisione e internet, capaci di trasformare la kermesse in un grande evento mediatico destinato anche al grande pubblico che non può essere fisicamente presente al Lingotto Fiere. Rai Educational produrrà infatti un format televisivo dedicato al Salone, fittamente articolato: dai contributi audiovisivi che offrono una introduzione agli eventi di maggior rilievo del palinsesto a una guida quotidiana agli appuntamenti, dalla rassegna stampa commentata con protagonisti e opinion leader alle interviste agli ospiti, dalle dirette in streaming alle sintesi filmate degli eventi principali, dai servizi di approfondimento su autori e temi fino ai booktrailer e ai progetti dell’area giovani. Il format della trasmissione si fonderà sulla partecipazione diretta dei lettori attraverso i principali social network e sul coinvolgimento attivo e creativo di gruppi di giovani lettori e film-maker di Torino dislocati nelle aree sensibili del Lingotto per offrire, momento per momento - anche attraverso la risonanza del dibattito in corso su Facebook e Twitter la misura della temperatura emotiva e della ricchezza di suggestioni offerte dal Salone.
Adotta uno scrittore compie dieci anni
e li festeggia con «Uno per venticinque»
C’è un’iniziativa che ogni anno da febbraio a maggio porta decine di scrittori famosi in giro per le scuole di tutto il Piemonte. Li fa incontrare nelle classi con i ragazzi. Li fa parlare con loro di libri, di lettura, di scrittura, di vita. Li stimola a fare domande, a cimentarsi, a osare. Uno scambio felice dove tutti hanno qualcosa da imparare e da insegnare. Un cammino che si corona al Lingotto Fiere nei giorni del Salone con una grande festa assieme a tutti gli autori e gli studenti. È Adotta uno scrittore, il progetto del Salone Internazionale del Libro dedicato ai ragazzi degli Istituti secondari del Piemonte, realizzato grazie al sostegno dell’Associazione delle Fondazioni delle Casse di Risparmio Piemontesi, che riunisce le Fondazioni della Casse di Risparmio di Alessandria, Asti, Biella, Bra, Cuneo, Fossano, Saluzzo, Savigliano, Torino, Tortona e Vercelli e che mette ogni anno a disposizione di tutte le scuole ben 12.000 ingressi gratuiti al Salone. Adotta uno scrittore nel 2012 compie dieci anni e li festeggia con una bella novità legata al 25° anniversario del Salone: il progetto Uno per venticinque. Un concorso/confronto tra scrittori e studenti sul libro più significativo degli ultimi venticinque anni. Attraverso il BookBlog del Salone (è su salonelibro.it) i ragazzi voteranno il titolo preferito, e la classe vincitrice sarà premiata con una piccola Biblioteca con tutti i titoli proposti da studenti e scrittori. È in via di definizione la lista degli scrittori che offrono la loro disponibilità ad essere «adottati» dalle classi. L’elenco completo sarà pubblicato sul BookBlog il prossimo 7 gennaio. Tra gli autori che parteciperanno alla prossima edizione hanno già dato la conferma Mario Calabresi, Andrea Bajani e Paolo Giordano. Prosegue nell’edizione 2012 la collaborazione con l’Associazione Asai grazie alla quale Adotta uno scrittore entra nel cuore multietnico del quartiere torinese di San Salvario. E continua il progetto seguito da Fabio Geda con i ragazzi dell’istituto penale per minorenni Ferrante Aporti di Torino durante il quale, nelle edizioni passate, sono stati prodotti audiodocumentari per Radio3 Rai. Uno in particolare, Il futuro visto da qui, realizzato da Matteo Bellizzi con lo staff di ducumentaristi di Doc in progress, è andato in onda nella trasmissione Il Cantiere di Radio3 Rai e ha vinto la nuova sezione Radio Doc alla 29a edizione del Bff – Bellaria Film Festial (2-5 giugno 2011).
È partita la terza edizione
del Premio nazionale Nati per Leggere
Coronato dal successo delle prime due edizioni riparte il Premio nazionale Nati per Leggere: l’iniziativa che sostiene i migliori libri, progetti editoriali e progetti di promozione alla lettura per i più piccoli. Sul sito natiperleggere.it (sezione Premio) è possibile scaricare il bando in scadenza il 31 gennaio 2012. È rivolto a editori, bibliotecari, insegnanti, pediatri, librai, enti locali. Tra i vincitori che hanno ricevuto il riconoscimento nelle passate edizioni: l’artista e illustratore Gek Tessaro (Lapis), l’autore americano e vignettista Jules Feiffer (Salani), la scrittrice australiana Mem Fox e l’illustratrice inglese Helen Oxenbury (Il Castoro), l’illustratrice e autrice Beatrice Alemagna (Donzelli), l’autore francese Eric Battut (Bohem), le pediatre Lina di Maio ed Elena Cappellani, la Biblioteca civica di Cuneo e l’Ulss 9 di Treviso. Il Premio è istituito dalla Regione Piemonte e organizzato in collaborazione con la Città di Torino (con Iter e Biblioteche Civiche Torinesi), la Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura e il Coordinamento nazionale del progetto Nati per Leggere (sostenuto dall’Associazione Culturale Pediatri, l’Associazione Italiana Biblioteche e il Centro per la salute del bambino Onlus di Trieste) Cinque le sezioni in cui si articola il Premio: Libri in cantiere (miglior progetto editoriale inedito, sotto forma di prototipo, per bambini di età compresa tra i 6 e i 24 mesi); Nascere con i libri (miglior libro per bambini di età tra 6 e 36 mesi); Crescere con i libri (miglior libro per bambini tra 3 e 6 anni di età, pubblicato tra il 2008 e il 2011, relativo al tema «A proposito di famiglia. Le famiglie raccontate dai libri per bambini»); Reti di libri (miglior progetto di promozione della lettura rivolto ai bambini in età tra 0 e 5 anni, sviluppato secondo le linee di Nati per Leggere); Pasquale Causa (pediatra che ha promosso nel modo più efficace la pratica della lettura ad alta voce in famiglia). Le domande di partecipazione dovranno pervenire in versione elettronica e cartacea entro il 31 gennaio 2012 a: npl-premio@aib.it e Segreteria organizzativa Premio nazionale Nati per Leggere - Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura - Via Santa Teresa, 15 - 10121 Torino. La cerimonia di premiazione si svolgerà al Salone 2012.
Concorso Lingua Madre, settima edizione
E con il Salone ritorna il Concorso letterario nazionale Lingua Madre, giunto quest’anno alla sua settima edizione: ideato da Daniela Finocchi, il concorso è parte del progetto permanente della Regione Piemonte, che lo promuove insieme al Salone Internazionale del Libro, ed è destinato alle donne straniere residenti in Italia, con una sezione dedicata alle donne italiane. Oltre 270 partecipanti nell’ultima edizione, oltre 100 iniziative organizzate solo nel 2011 su tutto il territorio piemontese e nazionale, mostre fotografiche e spettacoli teatrali tratti dai racconti, una vasta rete di collaborazioni con enti e istituzioni. Il bando di partecipazione all’edizione 2012 è già stato distribuito in tutte le scuole italiane dagli Uffici scolastici regionali e nelle carceri dal Ministero della Giustizia e dal Dipartimento di Giustizia Minorile. La raccolta e selezione delle opere si conclude il 31 dicembre 2011. La premiazione avviene al Salone nello spazio Lingua Madre nella giornata di chiusura. I racconti selezionati sono raccolti in un volume: l’ultimo, Lingua Madre Duemilaundici. Racconti di donne straniere in Italia (ed. Seb27) è disponibile in tutte le librerie d’Italia. Quella di Lingua Madre è inoltre una vera e propria «comunità allargata» che continua a esprimersi e confrontarsi durante tutto l’anno, anche grazie alla creazione del sito e blog concorsolinguamadre.it e delle pagine facebook e twitter. Affiancano il riconoscimento principale i premi speciali Slow-Food Terra Madre, Torino Film Festival, Rotary Club Torino Mole Antonelliana, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo destinato alle fotografie e la votazione online sul sito salonelibro.it per assegnare il Premio della Giuria Popolare. Novità 2012 è la sezione «audio» sul sito del concorso, con le letture dei racconti. Info: concorsolinguamadre.it.
Lingue in Scena! al Salone la premiazione del concorso
Saranno premiati al 25° Salone Internazionale del Libro, venerdì 11 e sabato 12 maggio 2012, i testi vincitori della prima edizione del concorso Lingue in Scena!. Il concorso intende promuovere la scrittura drammaturgica di un testo teatrale originale plurilingue, offrire un’occasione creativa e formativa a giovani appassionati alla scrittura scenica e promuovere attivamente la stesura di nuovi testi per il teatro contemporaneo. I testi sono selezionati da un’apposita giuria composta da professionisti del teatro, rappresentanti del Salone Internazionale del Libro, degli enti linguistici e delle istituzioni. Il concorso si inserisce nell’omonimo progetto Lingue in Scena!, un festival studentesco europeo di teatro plurilingue che vedrà proprio a Torino, nel maggio 2012, la sua dodicesima edizione e che ha prodotto nel tempo un’esperienza multiculturale altamente qualificata di pratica dell’arte teatrale da parte delle giovani generazioni. Sono stati realizzati spettacoli plurilingue di grandi autori del teatro europeo. Per il 2012 è previsto l’allestimento plurilingue di Madre Courage e i suoi figli di Bertolt Brecht. Lingue in Scena! è promosso da Città di Torino - Settore Politiche Giovanili e Divisione Cultura, Turismo e Promozione della Città e il Goethe-Institut Turin, sostenuto dal Ministero per l’Istruzione, Università e Ricerca – Direzione Scolastica Regionale per il Piemonte in accordo con Bureau de coopération linguistique et artistique de l’Ambassade de France en Italie in collaborazione con il Salone Internazionale del Libro e Itaca-Associazione Teatrale.
Mario T. Barbero
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Pubblicato il 2011-12-17 07:43:05.
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