Presentato il nuovo percorso della Galleria Civica d’Ate Moderna di Torino
di Mario T. Barbero
Con la nuova gestione iniziata un paio di anni fa sotto la direzione di Danilo Eccher, la GAM di Torino aveva iniziato un percorso espositivo fuori dagli schemi che ci aveva abituati da tempo, vale a dire da quando erano terminati i lunghi lavori di ristrutturazione del complesso museale.
Ora, a distanza di non molto tempo, la GAM si è data un nuovo volto: in sostanza, si è fatta in quattro per proporre ad un sempre più vasto pubblico di visitatori una nuova interpretazione dell’arte figurativa. Dopo la “ristrutturazione” nell’allestimento delle collezioni dell’anno 2009 con la proposizione delle collezioni abbandonando l’ordine cronologico a favore di un criterio tematico (allora il criterio era stato: Genere, Veduta, Infanzia, Specularità), ora, nel marzo del 2011 (inaugurazione il 3 marzo 2011 con esposizione al pubblico dal 4 marzo 2011) la Galleria d’Arte Moderna propone al pubblico un restyling delle opere, o almeno di una parte delle moltissime opere in collezione, utilizzando un nuovo criterio espositivo, con la scelta di quattro nuovi temi da parte di altrettanti docenti. I quattro Temi sono: Anima, Informazione, Malinconia e Linguaggio. La mostra si snoda tra il primo e il secondo piano e presenta più di centosessanta nuove opere dalle collezioni, alcune delle quali frutto delle acquisizioni più recenti del museo.
E ora veniamo ai temi trattati con i quali si “compone” il nuovo percorso della GAM:
-L’Anima è il tema scelto da Vito Mancuso, Professore Ordinario di Teologia moderna e contemporanea presso la Facoltà di Filosofia dell’Università San Raffaele di Milano. Mancuso vede nel tema da lui trattato una attuale radicale riformulazione del suo significato. Mancuso si sofferma sulle difficoltà contemporanee nel riconoscere l’anima come entità persino all’interno degli ordini ecclesiastici e la necessità, quindi, di rielaborarne il senso sulla scorta del nuovo contesto scientifico e filosofico.Nel percorso della mostra, troviamo la religiosità cristiana di Andrea Gastaldi (Atala, L’Innominato, Gerolamo Savonarola) e Innocenzo Spinazzi (La Religione), l’espressione di una condizione umana in Antonio Fontanesi (Aprile, Traghetto a San Mauro, Novembre), la concezione di anima come spiritualità assoluta e partecipazione al mondo di Gino De Dominicis (Urvasi e Gilgamesh), rituale in Hermann Nitsch (Installation, Schuttbild) oppure poetica come nelle opere di Anselm Kiefer (Einschusse).
-Il tema dell’Informazione è quello scelto da Mario Rasetti, Professore Ordinario di Fisica teorica, modelli e metodi matematici al Politecnico di Torino. L’informazione nel campo della Fisica è intesa come una grandezza paragonabile a massa, energia, velocità. La concezione dell’uomo e della natura è per questo motivo analizzata confrontando diverse interpretazioni: la ciclicità delle stagioni nella serie di Luigi Baldassarre Reviglio (Paesaggio invernale, Paesaggio con vendemmiatori) , l’elemento naturale che trova una ridefinizione nelle ricerche dell’Arte Povera con le energie cosmiche di Giovanni Anselmo (Torsione, Senza titolo del 1990), nonché l’aspetto alchemico di Gilberto Zorio (Stella di bronzo, Stella di cristallo) e la crescita naturale di Giuseppe Penone (Propagazione), così come i segni biomorfi di Carla Accardi (Materico con grigio, Arciere su bianco) o, infine, con la visione analitica dello spazio di Dadamaino (Volume a moduli sfasati, Il movimento delle cose).
-Il terzo tema della mostra si intitola Malinconia, tema scritto da Eugenio Borgna, Primario emerito di Psichiatria dell’Ospedale Maggiore di Novara e libero docente in Clinica delle malattie nervose e mentali dell’Università di Milano. L’autore del tema considera la malinconia come condizione umana e mentale, come concezione di un tempo “immobile e stregato”. Nelle sale dedicate al percorso espositivo, troviamo Angelo Morbelli (Interno di chiesa, Asfissia!, La prima messa a Burano), Giorgio de Chirico (Natura morta con salame, Autoritratto), Filippo De Pisis (Natura morta con seggiole e viola, Ippocastano con farfalla, Fiori e bottiglia), Ursula Mayer e. Elisa Sighicelli, Carlo Carrà (Capanna sul mare, Paesaggio-Laguna), Giulio Paolini (Requiem, Contemplator enim), Marc Chagall (Dans mon pays), Amedeo Modiglioni (La ragazza rossa).
-L’ultima sezione ha per titolo il Linguaggio, tema scelto da Sebastiano Maffettone, Professore Ordinario di Filosofia Politica presso la Facoltà di Scienze Politiche della Luiss Guido Carli di Roma. Nella sua scelta, Maffettone evidenzia il rapporto tra arte e letteratura nelle opere di Antonio Canova (Saffo), Massimo D’Azeglio (La morte del conte Josselin di Montmorency, Il carroccio-La battaglia di Legnano, Astolfo debella le Arpie), Carlo Arienti (Pia dei Tolomei, i Profughi di Tortona), il neorealismo pop italiano di Mario Schifano (Indicazione grande n.1, Vero amore n.3) con quello internazionale di Andy Warhol (Orange Car Crash) e Mark Dion (La Fontane).
Questa mostra rappresenta anche una novità sotto forma di allestimento, come la identificazione di ogni artista con un solo percorso ponendone in evidenza l’intera poetica.
Info: www.gamtorino.it
daniela.matteu@fondazionetorinimusei.it
Pubblicato il 2011-05-23 04:36:01.
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