È il direttore d’orchestra torinese Antonello Manacorda il protagonista del concerto che martedì 26 marzo alle 20.30 porta sul palco dell’Auditorium Giovanni Agnelli del Lingotto (via Nizza 280, Torino) la Kammerakademie Potsdam, di cui Manacorda è direttore principale dal 2010. Membro fondatore e per molti anni primo violino della Mahler Chamber Orchestra, Manacorda ha successivamente intrapreso una brillante carriera direttoriale che lo ha visto salire sul podio di alcune delle più prestigiose sedi musicali del mondo, tra cui Covent Garden di Londra, Bayerische Staatsoper, Theater an der Wien. Théâtre de la Monnaie di Bruxelles e Festival di Glyndebourne. Le origini della carriera internazionale di Manacorda sono strettamente legate al direttore artistico di Lingotto Musica Francesca Gentile Camerana: fu lei infatti, nell’altra sua veste di direttore artistico e fondatrice della De Sono Associazione per la Musica, a conferire al direttore italiano una duplice borsa di studio, prima per il violino e poi per la direzione d’orchestra; seguì la presentazione e l’audizione con Claudio Abbado che subito lo volle come primo violino della nascente Mahler Chamber Orchestra e da lì è partita la parabola che ha portato Manacorda ad affermarsi come uno dei direttori italiani più significativi nel panorama internazionale.
Il programma della serata è aperto dal Siegfried-Idyll di Richard Wagner, nata per festeggiare il trentatreesimo compleanno della moglie Cosima, figlia illegittima del pianista e compositore ungherese Franz Liszt, il 25 dicembre 1870. Pagina cameristica per ampio organico, deriva il proprio materiale musicale prevalentemente dall’opera Siegfried, seconda giornata della tetralogia dell’Anello del Nibelungo. Segue il Concerto per violoncello e orchestra in la minore op. 129 di Robert Schumann, scritta nel 1850 poco dopo il trasferimento a Düsseldorf del compositore e pietra miliare nel repertorio per violoncello e orchestra. Schumann definì il suo Concerto come un “brano sereno”; eppure pochi altri suoi lavori - scrive Giorgio Pestelli - attestano meglio uno stato di crisi, o di turbamento, nel conflitto tra il ritmo continuo di un monologo interiore e i tradizionali scomparti della forma concertistica. Interprete ne sarà il violoncellista, classe 1986, Maximilian Hornung, che nonostante la giovane età vanta già collaborazioni con direttori come Daniel Harding, Yannick Nézét-Séguin, Mariss Jansons, Esa-Pekka Salonen, Semyon Bychkov e Bernard Haitink al fianco di alcune delle maggiori orchestre del mondo. Chiude la serata la Sinfonia n. 2 in re maggiore op. 73 di Johannes Brahms, opera presentata per la prima volta a Vienna nel 1877 sotto la direzione dell’illustre direttore Hans Richter. Rispetto alla precedente Sinfonia n. 1 l’opera si differenzia per una maggiore intimizzazione del materiale musicale, caratteristica che ha a portato molti commentatori a sottolineare la natura cameristica della composizione.
Il concerto è preceduto da un incontro-intervista a ingresso libero con Antonello Mancorda a cura di Alberto Mattioli, giornalista e critico musicale de La Stampa, che si svolge alle 18.30 nella Sala Londra del Centro Congressi del Lingotto.
La biglietteria è aperta nei giorni 23, 25 e 26 marzo 2019 in via Nizza 280 interno 41, dalle 14.30 alle 19, e un’ora prima del concerto, dalle 19.30. Poltrone numerata da 27 a 54 euro, e ingressi non numerati da 20 e 13 euro (ridotto per i giovani con meno di trent’anni) in vendita un quarto d’ora prima del concerto secondo disponibilità. Vendite on line su www.anyticket.it. Informazioni: 011.63.13.721
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