Mario T. Barbero
IL COLPO
(ALI Ed.)
In un pomeriggio freddo e piovoso, quattro colleghi della stessa banca si erano riuniti per mettere a punto un piano per sistemare il loro capo servizio, il dottor Fanfaroni: uomo prepotente e grande ruffiano che aveva fatto carriera a loro danno. L’appuntamento era a casa di Sergio, l’unico che era riuscito a diventare funzionario nel settore estero (fatto molto importante agli effetti della nostra storia) della Banca di Credito Universale, della quale erano dipendenti anche Giannino, Piero e Ugo. Con l’occasione, Sergio aveva comunicato agli amici che il dottor Fanfaroni era riuscito a convincere il direttore della banca a incrementare le transazioni con l’estero applicando il programma informatico da lui messo a punto. Poi Sergio aveva spiegato la sua idea per vendicarsi di Fanfaroni, tra l’altro ben noto per essere un gran divoratore di lumache (anche questo un fatto importante per il prosieguo della nostra storia). Il piano era così congeniato: Ugo, esperto di informatica, aveva l’incarico di contattare una collega del settore estero per conoscere i codici di accesso di alcuni importanti clienti, mentre Giannino e Piero si sarebbero interessati di…lumache!
Qualche settimana prima, conoscendo la passione culinaria di Fanfaroni per quei gasteropodi, Piero aveva introdotto l’argomento, passando poi la palla a Giannino, riconosciuto tecnico delle lumache della Banca di Credito Unificato, il quale aveva tenuto al suo capo servizio una vera e propria “Conferenza sulle lumache”. Al punto che, entusiasta, Fanfaroni aveva subito promosso Giannino “Commesso di cassa con incarichi speciali”: incarichi speciali che consistevano nell’aprire e chiudere il caveau dove c’era l’archivio informatico della banca. Per di più, l’aveva dotato di una delle due chiavi del caveau (l’altra era in suo possesso) con la possibilità quindi di accedere ai file e alle password, anche se Giannino non sapeva distinguere un computer da un termosifone. Tutto questo, a patto di tenerlo sempre edotto su vita, morte e miracoli delle lumache!
I quattro si erano successivamente ritrovati e avevano dato attuazione al piano per mettere ko il dottor Fanfaroni, approfittando del fatto che proprio quel mattino era partito per una settimana di vacanza. In parole povere, non appena uscito Fanfaroni, Sergio e Ugo avevano provveduto a operare transazioni con l’estero in modo da fare confluire su un conto particolare di una particolare banca un ammontare di oltre un miliardo di dollari…utilizzando la password di Fanfaroni. La sera stessa, i quattro erano partiti per il Brasile, con destinazione “Casa Caritas”, una poverissima missione in una sperduta zona del Mato Grosso che si prendeva cura delle persone in difficoltà. Era gestita da un religioso amico di Sergio, il quale era diventato il beneficiario del miliardo di dollari “dirottato” dalla Banca di Credito Unificato. Poi, per espiare il dirottamento, i quattro erano diventati a loro volta missionari!
Quando il dottor Fanfaroni era rientrato tutto pimpante dalle sue vacanze era stato convocato dal direttore generale che gli aveva chiesto giustificazione delle transazioni messe in atto a nome suo per quel miliardo di dollari di proprietà dei clienti della banca. Non trovando giustificazioni, Fanfaroni era stato degradato a "Commesso di Cassa con incarichi speciali", posto resosi vacante perché chi prima lo ricopriva era improvvisamente scomparso, con la clausola vincolante di versare tutto lo stipendio nelle casse della banca fino alla copertura dell’ammanco di cui era responsabile. Dal suo megaufficio Fanfaroni era precipitato in un bugigattolo tre per tre dell’anti-caveau. Tra le migliaia di documenti che quotidianamente gli “rovesciavano” sul tavolo, un giorno gli era arrivata una busta e una scatola di latta. La busta recava scritto "Riservata personale". Apertala, aveva trovato un foglio dattiloscritto: «Caro Fanfaroni, abbia fede che forse potrà uscire fra una quarantina di anni. E poiché è sempre stato un uomo di spirito, soprattutto quando si trattava di farlo sulla pelle degli altri, le unisco un mio personale omaggio: spero che il contenuto non le sia troppo indigesto!». E dalla scatola erano uscite delle grosse lumache che strisciando sulle scartoffie sparse sul tavolo lasciavano al loro passaggio una biancastra sostanza viscida. Vinta l’iniziale sorpresa, in un breve attimo di lucidità i sospetti di Fanfaroni avevano preso piede, al pari delle lumache che si erano ormai impossessate del suo ufficio. Ma a chi avrebbe potuto confidare quei suoi sospetti? Chi, fra i pochissimi che ancora gli rivolgevano la parola, sarebbe stato disposto ad ascoltarlo? E se anche così fosse, quale prova poteva mai addurre per avvalorare le sue traballanti tesi? Forse quelle stramaledettissime lumache che si stavano appropriando dell’unico luogo che ancora gli restava per vivere?
(Pubblicato da ALI Editore- Anno 2012)
(A FAVORE DI TELETHON 2012)
Pubblicato il 2012-04-05 10:52:48.
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