LA PRIMAVERA RUBATA
Con l’avvento della fase 2 mi ero ripromessa di recarmi subito ai Giardini Balbo per ammirare il tripudio rosa dei suoi fiori, ma lunedì scorso mi sono imposta di rimandare quell’appuntamento per assaporarlo meglio, perché più si desidera una cosa e maggiormente la si apprezzerà. Stamani, con un certo batticuore, mi sono avviata verso quell’incontro “magico”, però non appena, da lontano, ho stretto gli occhi per vedere meglio lo spettacolo, la delusione è stata profonda. Tutti i fiori erano ormai scomparsi. Confesso che in passato, a ogni Primavera, non mi ero mai chiesta - né avevo memorizzato - quando iniziasse la fioritura, e neppure quanto durasse. Al posto delle migliaia di petali che mi aspettavo di contemplare c’era una miriade di foglie bordeaux! Neppure più un petalo era rimasto sul terreno… Quando mi sono ulteriormente avvicinata al mancato trionfo dei rosa, ho abbassato la mascherina per poter almeno assaporare il profumo dei tigli che ogni anno - questo lo ricordavo bene - nel mese di maggio già si avvertiva a un isolato di distanza. A quel punto la delusione si è raddoppiata. È pur vero che un profumo aleggiava nell’aria, ma non sono riuscita ad attribuirlo ad alcunché, se non, forse, all’atmosfera più pulita di questi ultimi tempi. Non derivava sicuramente dai fiori di tiglio! Fra le tante cose che ha rubato il Coronavirus – sebbene queste siano “minuscole” cose, se paragonate agli addii mancati, alle carezze strappate senza pietà, agli abbracci negati -, si dovrà dunque annoverare anche la Primavera, con l’incanto dei suoi colori e dei suoi profumi…
Luciana Navone Nosari
Pubblicato il 2020-05-18 07:54:54.
Questa pubblicazione è stata richiesta 209725 volte.