ANALISI E FATTI SOCIALI
Come far crescere una società nella sua valenza economica
L’abbiamo analizzato più volte.
Il pensiero dominante in una società mediatica come la nostra è l’equilibrio economico senza il quale tutto è destinato a cadere inesorabilmente e il disturbo continuo di non poter intravedere una soluzione, crea ansia e preoccupazione.
Gli studiosi di scienze sociali attribuiscono allo “stress” un significato ampio per giustificare tutti i malanni sociali ma, certamente, quello economico preoccupa, come ha preoccupato nel passato, intere classi sociali.
Così le fortune di una società viaggiano di pari passo con quelle di chi le governa, fino a quando la gente non rimane delusa e si rivolta innescando quella ribellione più volte riportata dalla storia stessa dell’umanità.
Dunque l’interrogativo è: cosa fare in periodi di crisi, come l’attuale, per bay passare l’attuale impasse economico ?
E sufficiente invitare a fare dei sacrifici senza un chiaro obiettivo ?
Le parole , si sa, hanno il loro potere , ma i fatti alla lunga ne riscontrano la veridicità
e la loro drammatica realtà.
Così il conforto è destinato a trasformarsi in sconforto e la fiducia in sfiducia anche perché a fronte delle molte difficoltà ci sono sempre le classi sociali che fanno da spartiacque: quelle più abbienti (che detengono il potere) e quello meno abbienti( che rappresentano la massa della gente comune).
Le soluzioni che vengono proposte come tampone, alla fine sono destinate a fallire perché non si può vivere di sussidi, ma bisogna avere un obiettivo di crescita per poter ricostruire una società, oggi penalizzata da troppi divieti.
Opporsi, tuttavia, significa indicare delle vie di uscita senza doversi fidare troppo di altre parole, ma di riuscire a pretendere un impegno collettivo perché l’aspetto economico rimane un asse portante di un vivere socialmente costruttivo e sereno.
Le altre vie di fuga, i vari contentini, le soluzioni effimere, nel tempo sono destinate a fallire.
Tuttavia, un’economia solida in una società come la nostra non può essere quelle impostata solo sul mercato, ma deve avere delle aperture nel comportamento collettivo.
E’ necessario cambiare stile di vita,evitare i condizionamenti, le mode, le tendenze, ma agire in “primis”, con una coscienza che rispetti quella degli altri.
In questo modo, l’insegnamento evangelico è sempre attuale quando ricorda: “ scagli la prima pietra chi è senza peccato “ che, per analogia, non si riferisce all’adultera, ma a tutta quella serie di deficienze e mancanze ai danni della collettività.
In questo modo,forse, si potrebbe davvero comprendere come fare a risollevare un’economia che fa parte anch’essa, di quelle materie che rientrano di diritto nella classificazione delle “ Scienze Sociali “.
Lo si deve fare non per salvaguardare solo una società che invecchia, ma di garantirne una per i nostri figli che rappresentano il futuro.
Significa lasciare in eredità le premesse per un mondo migliore che possa crescere, in un vicendevole aiuto tra generazioni diverse.
Renato Celeste
Pubblicato il 2020-10-26 11:32:07.
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