UNA LEZIONE DI VITA
E’ difficile in questi periodi avere dei pensieri o fare delle riflessioni che siano distanti da una situazione di sofferenza, per un virus che ci ha messi in ginocchio e per una situazione economica disastrosa.
Molti, in proposito, sono gli interventi clinici, psicologici e politici.
Diverse, di contro, le varie soluzioni o i tentativi di non cadere nello sconforto, nella disperazione, nelle psicosi di competenze psichiatriche.
Si dice di tutto nella speranza di una soluzione che ci restituisca un po’ di sorriso.
Il mio commento, invece, è un altro per commentare quanto ci capita al di fuori di argomenti che ci rimbombano nella testa tutti i giorni
Un pensiero che mi porta alla signorilità di un allenatore di calcio che ha capito quanto sia difficile dover pensare sempre in grande per poter soddisfare le esigenze di un’economia folle a scapito della salute, incurante di quello che succede, per sottostare alle esigenze del mercato.
Lui si è tirato indietro con signorilità facendo pensare a quanto sia tutto sballato oggi e che sarebbe necessario tirare quel freno per dire “basta “.
Lo ha fatto nella consapevolezza di aver dato tutto quello che poteva, ma nel contempo ha avuto il coraggio di tirarsi da una parte quando altri non lo hanno avuto pensando che, senza di loro, il mondo non sarebbe andato avanti.
Del resto, come già scritto, si è vista la recente manifestazione di Sanremo, dove un vescovo ha tuonato per il cattivo gusto sottolineandone la blasfemia, ma i suoi fulmini sono stati infranti dalle vendite, dal successo, dall’ignoranza.
E, non ultimo,dall’ingordigia di chi aveva investito molti capitali per la nota manifestazione canora.
C’è stato, per fortuna, un altro parafulmine da parte di un’infermiera che ha donato il suo compenso sanremese ad un’associazione che si prodiga per i malati terminali.
Al di là del bel gesto, tuttavia, non imitato da nessun altro, tranne episodi di solidarietà umana (per fortuna) non è successo nulla: i poveri cristi sono rimasti tali con i loro sogni e le loro illusioni.
Ma, come spesso accade, il malcostume ha tante sfaccettature e il diavolo sa lavorare bene anche se i più credono che il lupo segnalato non si presenta mai… fino a quando arriva davvero ospite inaspettato e ci trova impreparati.
Tuttavia, anche i miscredenti, non possono ignorare l’altro recente episodio blasfemo, occorso a nostro Signore, dimenticato su una croce in una località insignificante, al quale dei vigliacchi hanno spezzato le gambe infilandone una nel suo costato.
Cosa sarebbe successo se uno spregio simile fosse stato inflitto ad un’altra credenza religiosa, quando sono ben note le vendette per degli innocenti fumetti ?
La lezione di vita a questo punto, assume un’altra dimensione: quella di un mondo capovolto che necessita di un correttivo per dire basta alle offese alla cultura che contraddistingue il Nostro Paese.
Solo allora diventano grandi gli esempi da trasmettere ad una generazione che naviga a vista confortata, ogni tanto, da episodi nobili e ripuliti dal molto fango che ci soffoca così come ha saputo fare un allenatore di calcio.
Un atto di coraggio che altri, nei loro ruoli, dovrebbero imitare ad iniziare da noi stessi.
Renato Celeste
Pubblicato il 2021-03-28 15:50:07.
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