UNA LEZIONE DI UMILTA’
Anche le vicende sportive possono manifestare dei sentimenti e delle passioni inconsce che, solitamente,contrastano con quelle consce e razionali , legate alla realtà dei fatti.
E’ successo così, che una squadra di calcio (la nostra)sia riuscita a realizzare un’impresa contro una nazionale più titolata (l’Inghilterra) favorita dal fattore campo, dal clima, dal tifo di moltissimi spettatori e da un sostegno rappresentato da un principe e da un primo ministro.
Tuttavia il nostro simbolico “Davide” (Mancini ) ha avuto ragione del “Gigante Golia”
(Southagate, squadra inglese) e ha dato prova di coraggio, dando una lezione di umiltà ad una nazione che ci aveva calcisticamente sottovalutati.
Questo, perché si sono sempre avvalsi della prerogativa di essere stati gli inventori di questo gioco e di considerarsi superiori non solo in questa disciplina.
In realtà, la stessa, è stata supportata da un tifo maleducato e irrispettoso dei nostri usi e costumi, mentre in realtà,sono stati acculturati dei nostri usi e costumi dalle storiche Legioni Romane.
Con tutto ciò, nulla di personale verso un popolo detentore di altri meriti, ma come tutti, non alieno da pecche non sempre riconoscibili con quel senso di umanità e di concordia giocando più sull”Io che sul Noi “.
Ebbene, il lavoro portato avanti dal nostro allenatore (e da Vialli) , premiato con i giocatori dal Presidente della Repubblica (Sergio Mattarella, tifoso al pari del mitico Sandro Pertini) è stato improntato sullo spirito di una squadra coesa nell’amicizia e nella generosità.
Si può dire- come riconosciuto dai “mass media“- che i fattori determinanti di questo successo siano legati al sacrificio e all’altruismo.
E’ noto che nella vita di ognuno di noi e nelle trasformazioni socio-culturali, ci sono dei momenti che fanno amalgamare le persone di qualunque razza, sesso e religione(esempio nelle guerre e nelle carestie) e noi Italiani in quelle circostanze, ne abbiamo sempre dato testimonianza.”
Del resto, anche un altro allenatore, Luis Enrique, (Spagna, eliminata ai rigori dalla nostra nazionale) non si è stracciato le vesti quando ha perso,riconoscendo il valore degli avversari nonostante l’impegno profuso dai suoi giocatori.
Lo stesso, in quella circostanza, ha suscitato simpatia e condivisione per il suo dolore personale, avendo perso la figlia affetta da un male incurabile.
Lo stile e l’educazione, nonostante la sconfitta in una partita di calcio, si conquistano con l’intelligenza e il riconoscimento che a volte davvero “ Davide “ ha ragione di “ Golia”, anche se, simbolicamente rappresenta solo una sfida sportiva.
Il gioco del calcio è bello quando non è sporcato da altri simboli legati ad una supremazia che, in realtà, non esiste mai in tutte le cose.
E’ un’utopia ?
Forse!
Rimane, tuttavia, una lezione di umiltà in una società dove sembra far presa solo l’egoismo e l’Essere più che l’Avere.
Renato Celeste
Pubblicato il 2021-07-13 17:09:15.
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