LA RISORSA
Investiamo nel turismo per poterci risollevare
L’apertura della stagione estiva ci regala quest’anno una nuova speranza, seppure funestata dall’incubo di un virus e delle sue varianti, con il quale dovremo imparare a convivere e a combattere secondo le previsioni più pessimistiche.
Il momento attuale, tuttavia, complice il caldo e il desiderio di evadere, ci porta ad altri pensieri pregnanti per una ripresa economica che inizia a lanciare dei segnali positivi, ma gli stessi non devono essere turbati dai continui battibecchi politici.
Questi ultimi non ci portano certamente lontano se non si incomincia ad imparare a conoscere i bisogni delle persone, togliendo prima quella patina di individualismo che ci contraddistingue.
Quanto sopra specie per i politici e di quanti “navigano a vista” salvaguardando in “ primis“ i propri interessi.
La premessa era d’obbligo anche in una Regione come la nostra, sempre intuitiva e innovativa, ma destinata nel tempo a delle scelte statiche piuttosto che dinamiche lasciandosi sorpassare da altre forse meno titolate, ma più incisive nell’ottenere dei benefici.
Si dice che sia un po’ la modalità caratteriale dei nostri abitanti, meno espansivi e più riservati, ma non è una giustificazione valida se si affrontano argomenti turistici che rappresentano, considerate le bellezze naturali, una preziosa risorsa.
Per ottenere certi risultati occorre investire, creare dei servizi logistici, offrire alternative allargando quella rete di ospitalità che oggi non è quella di ieri, anche sotto il profilo della ristorazione.
Tutti amano la cucina e il cibo curato, ma il benessere si conquista anche con un pasto che non sia il preludio per un sonno pomeridiano, ma la “benzina” necessaria per visitare altri luoghi senza l’incubo di insetti fastidiosi o di animali poco graditi.
Meritiamo, insomma, di riuscire a godere di un territorio simile, se non a volte migliore di altri, completando però quei lavori stradali di pochi chilometri che permettano una comunicazione tra i vari centri, in modo efficiente ed efficace.
Il turismo ha delle regole che devono essere osservate ed appetibili.
Inutile pensare a dei territori percorsi solo da vie ciclabili anche perché non tutti sono in grado, a parte l’età, di cimentarsi in salite e discese beneficate da panorami ineguagliabili, stile Irlanda, Olanda, pedalando e sudando in modo non sempre salutare.
In tutte le cose, come sempre, ci va il buon senso dell’equilibrio, ma quanto necessario per delle valide offerte turistiche, va calibrato in modo da stare al passo dei tempi.
Almeno in questo, forse, saremo più coerenti.
Altrimenti, come abbiamo perso i treni normali e turistici, oltre a quelli delle olimpiadi, dei saloni e delle direzioni aziendali, bancarie eccetera, rischiamo l’isolamento dal resto dell’Italia e dell’Europa.
Renato Celeste
Pubblicato il 2021-07-13 17:13:17.
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