SARANNO TEMPI CATTIVI?
“Mala tempora currunt”! avrebbe detto Marco Tullio Cicerone, se fosse vissuto ai giorni nostri,mentre noi abbiamo preferito apporre il segno interrogativo alla traduzione in lingua italiana.
Perché ?
Da persona della strada, comprendo la difficoltà del momento nel celebrare la soluzione di un problema che ha offerto il teatrino della “ politica “: chi ha vinto e chi ha perso, si comprenderà nel tempo!
Per ora, tutto è rimasto “ tale e quale “ secondo i canoni di un piacevole programma televisivo.
Ciò che è fuori dal coro,invece, è la polemica innescata per le osservazioni del vescovo di Ventimiglia - Sanremo , Antonio Suetta ,che ha avuto “ l’ardire “, anche quest’anno, di difendere i valori culturali della religione cattolica a suo dire oltraggiata.
Fiumi di parole,di contestazioni, di silenzi.
Interpretazioni sociologiche(da parte di chi non mastica una riga di quella scienza) e “ vogliamoci tutti bene “ nella fratellanza di parte e non belligerante.
Siamo o non siamo emancipati ? Ci rendiamo conto che quando uno scrive,nome e cognome vengono sottolineati in blu o in rosso, che per essere moderni va bene tutto: la parolaccia, il gestaccio,il look dello scaricatore di porto ?
Ahi, come “ siamo caduti in basso “: forse, il regno animale che segue ciò che madre natura gli ha insegnato sarebbe più obbiettivo.
Ma tant’è, fortuna vuole che al titolo di questo scritto è stato apposto il segno interrogativo a dimostrazione che il bel ragazzo, giovane e ben vestito, campione nello sport ed educato a modo è stato più gradito di certi giovani lasciati da soli a gestirsi nel ginepraio della vita.
Penso che ogni genitore con capelli grigi o ancora bruni e biondi, dentro di sé ,abbia preferito con un po’ di invidia quel modello per il proprio ragazzo.
Il resto è la presa di coscienza che una società per essere tale e civile deve ancora affidarsi alle istituzioni, agli ideali,perché solo così sa offrire un’altra immagine di una civiltà culturale ed educativa.
Non è più tempo di deleghe e di lassismo:la vera libertà la si conquista mostrando, specie ai giovani,il rovescio di una medaglia che non è solo la scorciatoia del cattivo gusto per avere successo nella vita.
In fondo, S.E.Mons. Suetta vescovo di Ventimiglia Sanremo, si è fatto avanti incurante delle critiche che aveva già previsto, per aiutare i giovani nel loro difficile percorso della vita.
Non vedo e non leggo un messaggio negativo: semmai uno alternativo ad un mondo di cartapesta fatto di calcoli, costruito a volte sulla sabbia della maleducazione, ma soprattutto, sul nulla.
Renato Celeste
Pubblicato il 2022-02-07 12:43:43.
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