IL CAMBIAMENTO
Si sta verificando quel cambiamento societario preannunciato più volte, eppure non creduto, se non sostenuto dall’onere della prova.
Solo allora, specie se subito dalla propria esperienza, se ne comprende la veridicità cercando di correre ai ripari.
In questa direzione, indubbiamente, si possono annoverare i recenti eventi espansionistici, bellici, economici,con ricadute e cambiamenti fino a ieri impensabili.
Lasciando, tuttavia,da parte la trattazione di queste riflessioni a persone ben più titolate, per ruolo,scienza e coscienza, rimane il pensiero dell’uomo della strada che, a buon diritto si pone diverse domande alimentate da molti dubbi.
Tra gli altri, lo sforzo di una documentazione che suggerisce quegli atteggiamenti consoni ad una trasformazione di una società consumistica in una
solidaristica, con il recupero di quei valori che regimi estremi cercano di soffocare.
Il difficile da accettare per questo nuovo cambiamento è la rinuncia e il sacrificio,
proprio quando si era proiettati alla ricerca del “ tutto e subito” e la nuova
proposta verrebbe vissuta come un “ tornare indietro “.
Nonostante tutto, si incomincia a dubitare di un progresso che, in realtà, mortifica affetti, mostra dei ragazzini urlanti e violenti, dei genitori spesso assenti, quando non insignificanti nei loro ruoli educativi.
La famiglia, in fondo, pur ricercata ,non esiste quasi più: aumentano le separazioni, e i divorzi, pur con le dovute eccezioni di chi va controcorrente.
La scuola per riottenere il suo ruolo educativo pur riconoscendo la validità dei “mass media “ deve essere ,in grado con le dovute gratificazioni economiche, di poter offrire la nuova cultura tecnologica.
La Chiesa, come istituzione, deve giocare il suo ruolo religioso e non politico, a vantaggio di tanti giovani che si trovano senza una guida per una serie di situazioni a tutti note.
Sono solo alcuni “flash “in un contesto generale di critica costruttiva, dove ognuno di noi è impegnato a dare il suo contributo.
Osservazioni fatte e dette, ma non basta la denuncia:occorre davvero capire che la nostra società deve riuscire a far tesoro del passato, lavorare al presente e presentare il futuro in una dimensione nuova.
Chi legge dirà: è giusto, condivido, ma non basta. Sono parole, solo ..parole!
I fatti, tuttavia,rimangono e non si può fare sempre finta di niente…
Almeno sino a quando per ognuno di noi ci sarà l’onere della prova, augurandoci di poterla superare in modo non traumatico, specie per i nostri figli.
Renato Celeste
Pubblicato il 2022-03-07 17:01:28.
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