VISIONI NELLA NOTTE: GLI ARCHI DI FONDAZIONE ARENA PROTAGONISTI AL FILARMONICO IN BRITTEN E SCHŐNBERG
Un programma originale e affascinante è quello del 4° concerto della Stagione Sinfonica 2022, venerdì 18 e sabato 19 marzo, con due capolavori della musica del Novecento:
Francesco Ommassini dirige l’Orchestra areniana nell’intensa Notte trasfigurata e, con il tenore Toby Spence, esegue per la prima volta a Verona Les Illuminations di Britten
4° Concerto
Venerdì 18 marzo · ore 20.00
Sabato 19 marzo · ore 17.00
Teatro Filarmonico di Verona
È una prima assoluta per il capolavoro di Britten, il ciclo di canzoni Les Illuminations ispirato ai versi di Rimbaud mentre in Europa stava per scoppiare la guerra: l’impervia parte solistica è affidata all’acclamato Toby Spence, tenore britannico specialista del repertorio, al suo debutto veronese. Francesco Ommassini guida l’Orchestra di archi della Fondazione Arena e ne esplora tutta la gamma espressiva anche nel poema sinfonico di Schőnberg, ampio affresco nato tra la fine della grande tradizione tardo-romantica wagneriana e l’alba delle avanguardie del ‘900.
Diviso fra impegno politico pacifista e libera sperimentazione d’artista, l’inglese Benjamin Britten (1913-1976) scrisse Les Illuminations nel 1939, in mesi cruciali in cui lasciò la patria, prossima alla guerra, per gli Stati Uniti, meta idealizzata di maggiore libertà e serenità. Britten mise in musica otto frammenti in francese dalle quarantadue omonime prose poetiche del “maledetto” Arthur Rimbaud (1854-‘91), in realtà fogli sparsi raccolti e pubblicati nel 1886 senza cura dell’autore, almeno dodici anni dopo la loro stesura. Sono testi inusuali, ridondanti di immagini oscure, sinestesie, visioni personalissime a cui il compositore sovrappone le proprie in un ciclo di songs che, pur essendo distinte in numeri e diverse per testi e temi, offrono all’ascoltatore una sorta di percorso narrativo e una drammaturgia coinvolgente. Destinate a voce acuta ed eclettica orchestra d’archi, le Illuminations furono concepite per il soprano Sophie Wyss ma, grazie all’avallo dato dalle esecuzioni di Britten con Peter Pears, sono presto entrate anche nel repertorio da concerto dei tenori. Quale che sia l’interprete, il ciclo richiede un vero tour de force vocale ed espressivo nel ricreare tali visioni: nelle tonalità dominanti di Si♭maggiore e Mi maggiore (un intervallo “diabolico”), si alternano immagini vivaci e musicalmente concitate (l’elencazione allucinata di Villes, l’impossibile auto-incoronazione di due ubriachi in Royauté, l’istantanea virtuosistica di Marine, la folla grottesca di Parade) ad altre di estatica contemplazione (la Phrase che introduce la bellezza immortalata in Antique, la personale dedica a Pears di Being Beauteous, il commiato non meno allucinato della conclusiva Départ). Chiave di volta dell’enigmatico universo è la conclusione di Parade, tema conduttore dell’intero ciclo: solo il poeta (e il compositore) ha la chiave per interpretarlo davvero, come annuncia l’apertura della composizione, su un’ironica e allo stesso tempo tesa Fanfare di ottoni, emulati parodisticamente dagli archi, ripresa sommessamente nell’Interlude e quindi in tutta la sua carica violenta. Non sappiamo con esattezza quanto dell’abbandonata Inghilterra fosse rappresentato nelle Illuminations né quanto di essa Britten ritrovasse poi in America: di certo nel ’42 egli rimpatriò con Pears per diventare l’artista di riferimento del proprio paese e dare nuova linfa al repertorio operistico.
Anche la Verklärte Nacht, Notte trasfigurata, op. 4 che Schőnberg scrisse nel 1899 per sestetto d’archi, nasce da un’ispirazione poetica, sebbene non sia prevista alcuna parte cantata in questo poema sinfonico “intimo”: articolata in cinque sezioni che si susseguono senza soluzione di continuità, la composizione rispecchia in musica la struttura strofica della lirica omonima di Richard Dehmel (1863-1920), poeta simbolista oggi dimenticato ma fonte di ispirazione per molti musicisti dell’epoca, soprattutto nella Vienna dello Jugendstil. Notte trasfigurata descrive il dialogo fra due amanti in un bosco durante una luminosa notte d’inverno: la donna rivela all’uomo da poco conosciuto di portare in grembo un bambino non suo. L’uomo la rasserena dichiarando che ne accoglierà il figlio come proprio. Le due figure continuano la loro passeggiata notturna nello stesso bosco che sembra rivivere dell’avvenuta riconciliazione e risplendere di speranza. Accanto alla nuova morale borghese sottesa alla vicenda immaginata da Dehmel (pubblicata nel 1886), è nuova per l’epoca la fluidità del discorso sinfonico di Schőnberg, che parte da densi cromatismi wagneriani verso maggiori libertà armoniche, creando una narrazione non sentimentale ma coinvolgente, anche per l’ampia gamma di sonorità esplorate dagli archi. La fortuna del brano giovanile, persistente anche negli anni in cui l’autore diffondeva la più rigorosa Dodecafonia, fu tale da indurre Schőnberg a trascriverlo per orchestra d’archi nel 1917 e rivederlo nuovamente nel 1943. È in questa versione che viene più comunemente eseguito: l’ultima volta nelle stagioni sinfoniche della Fondazione a Verona è apparso nel 2006.
Il 4° concerto sinfonico debutta venerdì 18 marzo alle 20.00 (turno A), con una durata di settanta minuti circa con intervallo, e si replica anche sabato 19 marzo alle 17.00 (turno B). Per legge, l’accesso agli spettacoli è consentito esclusivamente agli spettatori muniti di certificazione verde Covid-19 di avvenuta vaccinazione o guarigione, “Green Pass rafforzato”. Inoltre è confermato l’obbligo di maschera Ffp2 in cinema, teatri e per eventi sportivi, nonché sui mezzi di trasporto (mezzi pubblici locali compresi). Ulteriori informazioni sul sito alla pagina https://www.arena.it/it/teatro-filarmonico/info-covid
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Proseguono per la Stagione Artistica 2022 le iniziative di Arena Young, rivolte a studenti e personale di scuole, università, accademie. Per ogni appuntamento è confermato il Ritorno a teatro: un percorso di avvicinamento all’opera e alla musica sinfonica proposto dalla Fondazione Arena di Verona. Il mondo della Scuola potrà assistere alle rappresentazioni in cartellone per la Stagione Artistica 2022 al Teatro Filarmonico, con l’opportunità di partecipare ad un Preludio un’ora prima dello spettacolo: un momento di approccio al linguaggio musicale, che avrà luogo nella prestigiosa Sala Maffeiana. Per il 4° concerto sinfonico è possibile partecipare al Preludio venerdì 18 marzo alle 19. Informazioni e prenotazioni: Ufficio Formazione scuola@arenadiverona.it – tel 045 8051933.
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Pubblicato il 2022-03-14 17:58:48.
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